capitolo 1 | Bloodstream

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«Non riesco a credere di averla battuta».

Pietro prende posto sulla gradinata della sala Relax, mentre si massaggia il polso nella speranza di levar via un leggero dolore causato dalla troppa euforia da vittoria; intorno a lui, i suoi amici più stretti, ancora elettrizzati dalla puntata.

«Mi sembra surreale. Quando Maria ha annunciato il suo nome mi son detto ecco, è finita, torno a casa».

«Oggi sei stato davvero bravo» Ilan gli stringe la spalla, affettuosamente.

«Non capisco perché eri così convinto di tornare a casa, zi'».

Gabriel apre una bottiglia di Estathè al limone, incrociando i piedi sul pavimento.

«Ma l'hai sentita, Ga'?» ridacchia Cristiana, occupando il posto sulla panca accanto a lui. «Mi stavo cagando addosso pure io dal mio banco».

«Onestamente ho temuto il peggio per te, frate', non lo nego» concorda Ilan, puntando gli occhi su Pietro, che gli sorride annuendo.

«Comunque,» riprende Gabriel, «L'ho sentita e mi sembra che la stiate un po' sopravvalutando».

Cala un silenzio improvviso, che solo Pietro riesce a interrompere, dopo circa dieci minuti. 

«Vabbè, Ga', almeno quando farà il suo ingresso in casetta cerca di essere gentile».

Pietro non riesce nemmeno a immaginare cosa frulli nella testa del suo compagno di stanza; e quanto l'imminente ingresso di Maeve stia facendo esplodere il suo corpo dall'ansia.


Capitolo 2

Bloodstream


Ho passato circa due ore a compilare moduli su moduli, a firmare liberatorie, a scattare fotografie con la felpa azzurra addosso. Quando arrivo davanti la porticina bianca con su stampato il logo di Amici è già buio, e cerco di trascinare a fatica le due valigie che ho portato da casa. Salgo le scale e intravedo una figura in lontananza, che non appena si accorge del mio arrivo mi indica, sorridendo.

«Eccoti», esclama agitando i suoi capelli ricci voluminosi. «Aspetta, ti do una mano».

«Grazie mille».

Man mano escono altre figure dalla casetta, e senza alcun tipo di imbarazzo mi presento. 

«Maeve, piacere di conoscervi».

Sicuramente ci vorrà un po' per memorizzare i nomi e associarli alle rispettive facce. 

«Piacere, Cristiana. La produzione ci ha comunicato che dormirai nella stanza rossa, che è mia e di Alessia. Vieni, ti guido», mi dice, trascinando la mia valigia.

Entro e la prima cosa che noto è un ordine surreale.

«Alessia è una maniaca del pulito».

La riccia sembra leggermi nel pensiero.

«Meglio così, magari imparo anche io», affermo.

«Eccallà, già non ci siamo».

Mi volto e la figura della ballerina di danze latinoamericane mi accoglie con una risata.

𝐁𝐨𝐨𝐬𝐭𝐞𝐫 | Amici24, VybesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora