Capitolo 10

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Non riesco ad aprire gli occhi, sono terrorizzata all'idea di guardare verso la porta.
《Dai, guarda chi è.》
Mi dice Alessandro divertito, allora mi giro piano piano ma non vedo nessuno, abbasso lo sguardo e noto la gatta grigia del signor Presti; subito dopo un miagolio.
Scoppio a riďere; chiamo la micia facendola salire sul letto, lei si mette tra me e lui come se fosse una figlia.
La coccolo e piano piano ci addormentiamo tutte e due con la protezione di Alessandro.

***

Poco dopo il mio risveglio realizzo che è il 3 Marzo: domani parto per l'Inghilterra, per tornare a casa.
Non ho proprio voglia di tornare in quel paese così triste, stare lontana dal mio cuginetto e dai ragazzi, proprio ora che si stanno riavvicinando ed è tutto così armonioso qui.
Ma non penso di avere altra scelta, non posso dipendere da Alessandro per sempre.
Mi mancherà tutto questo, con loro sto davvero bene; se solo potesserò venire via con me...
La distanza è una cosa così brutta.
Ma la cosa che più mi spaventa di piu è che dovrò passare del tempo da sola con Niall, ancora non ci ho parlato e vorrei non farlo mai più.
《Angel?》 dice Alessandro bussando e attirando la mia attenzione.
《Dimmi.》
《Vieni a mangiare? E' quasi l'una.》
《Va bene, arrivo.》
Mi alzo dal letto, vado in bagno, poi scendo in cucina e quando mi sto per sedere al mio solito posto noto che qualcun altro lo sta occupando. Niall.
《Questo sarebbe il mio posto.》dico fredda e aspettando che si sposti.
《Ah. Non lo sapevo, scusa piccola.》
《Non chiamarmi così. Non dopo ieri sera.》
《Perché? Cos...》 Alessandro lo interrompe chiedendogli se vuole un altro piatto di pasta.
《È meglio se non parli biondo.》 Gli dico per poi prendere il mio piatto di pasta e andare di sopra chiudendomi in stanza. Non riesco a crederci, ha pure il coraggio di chiedere cos'è successo; pensavo avesse un cervello, invece ha una nocciolina come tutti.

Finito il piatto di pasta, scendo le scale per andare in cucina ed appoggiare il piatto.
Niall mi afferra per un braccio ed essendo più piccola, debole sono costretta ad ascoltarlo, anche perchè sta stringendo il mio polso, brucia.
《 Mi dici cosa ti prende?》
《 Hai pure il coraggio di chiedermelo? Dopo quello che hai fatto ieri sera...》
《 Non pensavo che ti desse fastidio, anzi pensavo che preferissi starmi lontano...》
《 Forse non dovrei neanche reagire così visto che siamo solo amici, ma... il fatto è che... 》
《ANGEL!》 Urla Alessandro.
《DIMMI.》
《 VIENI DI SOPRA.》
《Niall devo andare, lasciami per favore.》
《Ma non hai finito di...》
《Ho detto che devo andare. Lasciami.》
Molla la presa e io vado di sopra da Alessandro.
《I ragazzi mi devono dare una notizia verso le 18, voglio che tu venga con me così li puoi anche salutare prima di partire. Quindi le valigie le facciamo ora.》
《Va bene, agli ordini capo.》

Quando sono arrivata avevo la valigia praticamente vuota e adesso faccio fatica a chiuderla. Tra Alessandro e gli altri ragazzi non so chi mi abbia fatto più regali.

《Angel, ora che abbiamo finito che dici di andare a salutare i ragazzi?》

《Si! Mi mancheranno molto.》

《Anche a loro mancherai molto, ne sono certo.》

《Io avrei i miei dubbi sinceramente.》

《Non dire così, dai andiamo.》dice Alessandro scendendo le scale e uscendo di casa.

Metto le scarpe e lo raggiungo in macchina, metto la cintura e partiamo; ci vogliono circa 15 minuti per arrivare al locale in cui ci aspettano i ragazzi.

Una volta arrivati vediamo che è tutto vuoto, gli chiedo se sia il posto giusto e lui risponde affermativamente.

《Ale ma se provassimo ad entrare?》
《Ehm... si certo.》
Entriamo e le luci si accendono, compaiono i ragazzi che mi vengono in contro salutandomi; ma non ci sono solo loro, ci sono anche altre persone, la maggior parte sono volti familiari.
《Ci mancherai tanto.》mi dicono in coro.
《 Anche voi!》dico con le lacrime agli occhi.
Noto che affianco ad Alessio c'è una ragazza che non ho mai visto prima, bionda riccia, non troppo alta.
《Ah Angel, lei è Benedetta. L'ho conosciuta da qualche mese.》
《Ohw, piacere io sono Angel.》le dico porgendole la mano.
《Piacere mio.》dice sorridendo. Cominciamo a parlare un po', sembra molto simpatica.

《Attenzione! Prestate un attimo di attenzione a me.》dice Francesco al microfono sul palco, attirando l'attenzione di tutti.
Mi giro per chiedere ad Alessandro cosa stia succedendo ma noto che è scomparso.
Cerco di individuarlo, poi Benny mi indica il palco. 《Guarda! Sono lì! 》  
Mi chiedo cosa vogliano fare o dire.
《Ecco, oggi parlerò io da parte di tutti. Saremo felici di comunicarvi che da oggi i Dear Jack sono tornati. Eh si, dopo una lunga pausa siamo tornati a formare una band. Per chi non lo sapesse io sono Francesco Pierozzi, chitarrista della band.》poi indicando uno a uno gli altri 《Lui è Alessandro Presti, bassista; Riccardo Ruiu, batterista; Lorenzo Cantarini, chitarrista e seconda voce; ultimo ma non meno importante Alessio Bernabei, cantante. 》

Tutti applaudiamo, sono felice per loro; sono tanto felice per loro ma questo vorrà dire che potrò vederli di meno, sentirli poco e che sicuramente non potrò chiedere ad Alessandro di venire via con me. Mi guardo intorno a me per cercare di individuare Alessandro, ma qualcuno mi abbraccia da dietro e sento un leggero bruciore nel punto in cui le mie braccia toccano le sue. E' Niall sicuramente, solo lui mi provoca questo bruciore e devo capirne il motivo. Mi giro e ovviamente è lui.

《Lasciami. Sono arrabbiata con te.》  si distacca subito, senza contraddirmi.

《Volevo solo dirti che mi dispiace e chiederti se domani sera verrai con me.》

《Domani sera saremo a casa, ognuno nella propria. Dove dovrei venire scusa?》  

《Non ti ricordi? Al mare prima che tu partissi mi avevi promesso che saresti venuta con me in discoteca.》

《Oh... è vero. Me ne ero dimenticata. Il fatto è che non so se sopporterò vederti ancora appiccicato ad altre ragazze.》  

《Tranquilla, mi farò perdonare. Non starò con nessun'altra che non sia tu, poi ci saranno anche gli altri ragazzi e devo farti conoscere il mio amico dj.》

《Va bene, ma se solo mi lasci da sola anche per un secondo con me hai chiuso.》  

《Okay.》

《Adesso vado dagli altri che poi non so fra quanto li vedrò, tu fai quello che vuoi.》  

Gli faccio 'ciao' con la mano, poi vado verso i Dear Jack. Mi mancava chiamarli così, i miei ragazzi.

Passo il resto della serata in loro compagnia, mi sono divertita molto ma  è stato bruttissimo quando mi hanno dovuto salutare. Chissà quando li rivedrò, spero presto.

Arrivata a casa mi butto nel letto e Alessandro mi raggiunge mentre Niall dalla porta ci da la buonanotte.

《Ale, devo chiederti una cosa. Forse tu saprai rispondermi.》

《Certo, dimmi tutto.》  

《Ecco... ogni volta che tocco Niall sento un bruciore e stessa cosa quando lo fa lui. Perchè? Ed è lo stesso bruciore che provare quando abbracciavo Martina o Francesco o Alessio ma pensavo fosse solo una mia sensazione invece con Niall ho capito che è reale questo bruciore. Non riesco a capirne il motivo.》  

《Angel... non lo so... 》  mi dice insicuro.

《Non ci credo. Tu lo sai. Dimmelo ora.》  

《Non credo che sia il momento adatto. Dormi. Magari domani ne parliamo.》  

Si gira dall'altro lato e io faccio lo stesso. Bene, lui sa che cos'ho ma non vuole dirmelo. E se fosse una malattia di cui non ne so l'esistenza? Odio avere dubbi ma tanto lui non mi risponderà, non ora.  

La mia vita... completamente sconvoltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora