Capitolo 18

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Mi prende la mano, mi guarda e mi chiede se sono pronta. Annuisco convintissima di essere presa per il culo, quando tutto intorno a noi svanisce e un secondo dopo ci troviamo sotto al duomo di Milano.
«Ma allora è vero!» dico sorpresa portando le mani alla bocca.
«Cazzo ma è una figata Harry! Lo posso fare anch'io? Come si fa?»
«Credo di sí, ma bisogna che ti alleni: non è così semplice come sembra. Bisogna concentrarsi al 1000% perchè altrimenti potresti perderti.»
«Insegnami! »
«Solo Alessandro può. Lui soltanto può dirti tutto quanto.»
«Allora portamici.»
«Non penso sia il caso, meglio tornare a casa.»
«Uffa, va bene. »
È magia: in un secondo eravamo di nuovo a casa.
Abbraccio Styles dandogli un bacio, poi sorridendo vado da Mark.
«Harry mi ha dato prova di ciò che mi hai detto! Ci ha teletrasportati! Che figata!»
«Che cos'è che ha fatto?» dice alzando la voce accompagnata da un volto pieno di rabbia.
«Ci ha teletrasportati, perchè? »
«É pericoloso! Non avrebbe dovuto. HARRY STYLES VIEI QUI.» Mark faceva quasi paura.
«Mark non ti arrabbiare. Mi sono allenato molto e sono sicuro di riuscire a concentrarmi abbastanza. Se fossi stato incerto non lo avrei fatto.»
«Abbastanza eh? Ma se per caso andava storto qualcosa? Non ci sarebbe stato modo di rintracciarvi.»
«Ma a quanto pare l'ho riportata tutta intera.»
«Per sta volta passi ma la prossima la paghi Styles.»
«Nessuno ha mai parlato di una prossima volta.» il riccio si rigira e chiude la porta dietro di sé.
«Non c'era bisogno di arrabbiarsi tanto.Vado a prendere una boccata d'aria.»
«Puoi andare sul balcone in sala.»
Esco dalla stanza cercando di fare il meno rumore possibile, vado verso la sala come un topolino, apro la porta per andare sul balcone e la richiudo piano piano.
Mi giro e vado a sbattere, sbadata come sempre, contro qualcosa o forse qualcuno visto che si muove; alzo lo sguardo ed è Niall, però nei suoi occhi c'é un qualcosa di strano.
«Oh... Ehm... Scusami.»
«Tranquilla, colpa mia. Piuttosto che ci fai qui?»
«Ho bisogno di prendere un po' di aria fresca.»
«Se non ti dispiace rimango anch'io. Magari guardiamo le stelle insieme.»
«Oh... Sarebbe meraviglioso.»
Si siede a terra, con le mani mi fa segno di sedermi tra le sue gambe e, senza pensarci troppo faccio come mi è stato indicato.
«Sei molto bella sai? E mi dispiace davvero per stasera. »
«Tranquillo non ti preoccupare. E per la cronaca quello molto bello qui sei tu.»
Sorride, mi lascia un bacio sulla guancia e mi stringe forte tra le sue braccia. Il bruciore si fa sentire forte e chiaro, ma ancora non so la causa.

"Ale mi può succedere qualcosa se sto tra le bracci di Niall? Sai quel bruciore..."
"Tranquilla piccola Angel. Se riesci a sopportarlo puoi starci tranquillamente. Ancora non hai 19 anni non può accaderti nulla."

«Con chi messaggiavi?»
«Mi ero dimenticata di dover chiedere una cosa a mio cugino e se non lo facevo ora me ne sarei dimenticata di nuovo. Sono una smemorata a volte.»
«Ma brava la mia piccola smemorata.»
«Eehi. Mi offendo eh.»
«Sto scherzando piccola.»
«Sarà meglio.»
«Guarda che belle stelle, quasi quanto te.»
Sorrido arrossendo, guardiamo un po' le stelle cercando insieme delle forme strane e ridendo subito dopo. Mi appoggio al suo petto, sbadiglio e lui mi stringe di più a sé accarezzandomi i capelli e lasciandomi un dolce bacio sulla fronte.

La mia vita... completamente sconvoltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora