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La ragazza appoggiò la testa all'albero dietro di essa e lasciò che una debole nuvola di vapore le uscisse dalla bocca. Si strinse nel misero giubbotto che portava addosso e sospirò per l'ennesima volta.
Gli auricolari lasciavano uscire un debole suono di musica rock ma l'unico e solo rumore che si udiva quella mattina per strada erano i passi svelti di un ragazzo che si affrettava ad arrivare a scuola.
Infatti, questo si apprestava ad arrivare in orario dato che era il suo primo giorno. Era felice. Lui non aveva mai incontrato la tristezza, la debolezza. Lui era vivo.
Era il suo esatto contrario. E fu per questo che il ragazzo alzò lo sguardo dai suoi piedi che andavano frenetici sull'asfalto e incontrò quelli della ragazza.
Lei lo osservò, apparve un debole sorriso sul suo volto verso quegli occhi azzurri che sembravano così puri.
Cauta, si staccò dall'albero, i capelli rossastri mossi dal vento gelido e gli occhi sempre incollati a quelli del ragazzo.
I due iniziarono ad avvicinarsi, piano e inconsapevolmente, fino ad essere a pochi passi l'uno dall'altra.
Poi, uno sguardo all'ora, e il ragazzo quasi corse via.

Luke's pov
Luke era in ritardo. Quella mattina la sveglia non aveva suonato e aveva fatto un enorme sforzo per non restare a dormire.
Si era appena trasferito nella sua città natale, e questa cosa non è che gli andasse tanto a genio, ma si era ripromesso che sarebbe stato un alunno nella media.
Sidney per lui era stupenda, piena di negozi e cafè, ma i suoi pensavano che fosse troppo rumorosa per la futura vita del figlio minore e così lo avevano portato lì, a Riverston.
Uscì di casa di corsa, stringendosi nel giubbotto per sopportare il freddo.
I suoi piedi strusciavano sull'asfalto senza voglia, con il solo obbiettivo di arrivare in orario alla Riverston Est School.
Ma fece l'errore di alzare lo sguardo, pensavo bene di non essere solo. Una ragazza dai capelli mossi e rossastri era appoggiata col corpo ad un albero, gli auricolari nelle orecchie e nessuna espressione in faccia.
La ragazza lo osservava. Fece un debole sorriso.
Più lui camminava, più si accorgeva che si stavano avvicinando entrambi.
I suoi occhi marroni scuri quasi non lasciavano vederne la pupilla e intrigavano molto Luke ma, un'occhiata all'orologio, e si accorse che doveva andarsene.

Un'insegna ergeva imponente nell'atrio della scuola. Il nome "Riverston Est School" ci era inciso sopra a caratteri antichi, leggeri. L'edificio era in pietra e il freddo che era fuori entrava da ogni spiffero che si poteva trovare.
Luke aveva scelto medicina, un giorno i suoi avrebbero voluto vederlo come un importante medico, e la sua prima lezione era Anatomia. Entrò in classe e si accorse che il prof. fortunatamente non era ancora entrato.
Si sedette nell'unico posto libero dei quattro in fondo e iniziò a guardarsi intorno.
In quell'ultima fila erano tutti maschi: il ragazzo alla sua destra stava seduto contro il muro e aveva i capelli tinti di verde, quello seduto alla sua sinistra indossava una maglia dei "Joy Divison" e una stupida bandana nera con i decori bianchi e l'ultimo aveva i capelli neri e mossi e la pelle ambrata.
Entrò il professore, che si presentò come il prof. William Paiton, spiegò in breve il programma di quell'anno e fece l'appello.
Luke però si era concentrato solo su un banco, quello davanti a lui.
Era vuoto. Si chiese solamente perché una persona del penultimo anno dovesse saltare il primo giorno di scuola. Le sue riflessioni furono interrotte da un bigliettino che gli arrivò sul banco dal ragazzo alla sua sinistra, quello con la bandana.
«Ehi amico, non per spaventarti o altro, ma quello è il suo posto. Comunque sono Ashton, Ashton Irwin.»
«Oh, ciao sono Luke, Luke Hemmings. Ma in che senso suo?»
Nel frattempo arrivò un altro bigliettino, stavolta dal ragazzo coi capelli verdi.
«Michael, Michael Clifford. E quel ragazzo accanto a te è Ashton Irwin, è quello accanto a lui è Calum Hood. È un piacere per me avere accanto un ragazzo al posto di una ragazza ma.. Credo che tu debba cambiare posto.»
«Ok, Luke, Luke Hemmings. Perché devo cambiare posto??»
Luke fece leggere quel bigliettino a tutti e due i ragazzi che gli stavano accanto quando il professore chiamò il suo nome per l'appello.
«Vedi caro Lucas, il punto è che tu dovresti stare nel banco di fronte a te... Non qui. Ashton.»
«Luke. Non Lucas. Comunque per-» sussurrò Luke, ma venne interrotto dal cigolio della porta dell'aula.
Alzò lo sguardo e due occhi marroni lo scrutavano da lontano.
«Signorina Lambert, le sembra questo l'orario in cui arrivare?» le chiese il prof.
Lei alzò le spalle, e tornò a guardare Luke.
«Dove mi siedo prof.?» chiese poi.
«Li davanti a Hemmings.»
«Scusi?» chiese lei sbigottita.
«Ho detto, davanti al ragazzo biondo. Non avrà il suo posto in fondo quest'anno ragazzina.» rispose il professore e si limitò a scrivere il ritardo sul registro.
La ragazza sospirò sconfitta e venne verso il suo "nuovo" posto.
Lo guardò di nuovo negli occhi e le scappò un debole sorriso. Proprio come quello che aveva fatto stamattina.
Poi si sedette tranquilla. Prese il quaderno e ne strappò un foglio, scrisse qualcosa e passò a Michael.

Anna's pov
«Michey amore mio, perché non hai impedito al ragazzo di sedersi lì?»
«Anna... Io e Ash ci abbiamo provato. Ma non capiva che era il tuo posto.»
«Ora devo stare un anno qui, in questo banco?»
«Si Anna. Non è male dai..»
«Male un cazzo Michael. Odio stare senza di voi.»
«Però hai sorriso prima.»
«Cosa?»
«Uhm.. Vediamo: sei arrivata di fronte al tipo accanto a me e gli hai sorriso. E tu sorridi solo a noi.»
«L'ho visto stamattina. È un tipo apposto, il contrario di noi. Comunque come si chiama?»
«Potresti anche chiederglielo tu eh! :)»
«Allora che resti uno sconosciuto o.k»

Anna si girò verso Michael. Uno sguardo gli bastò per capire che era totalmente in disaccordo con lei.
Finalmente la campanella segnò la fine di quel seccante primo corso e tutti i nuovi studenti si riversavano nel corridoio alla ricerca del proprio armadietto.
La rossa raggiunse tranquilla il suo, ignorando come al solito tutti e tutto.
Sorrise appena vede Aurora, la sua migliore amica.
«Ehi ciao!» salutò abbracciandola.
«Anna.. È passata solo un'estate e sei più alta di me!» ridacchiò lei.
Aprì il suo armadietto con uno scatto e ne tirò fuori il libro di fisica e un pacchetto di sigarette.
«Ehi ma.. Da quando fumi?» chiese Aurora con preoccupazione.
«Uhm, da quanto non me ne frega un granché degli altri. Apparte che di te e-»
«E chi?»
«Si vediamo come posso spiegartela... Questa estate come ben sai sono rimasta a Riverston tutto il tempo e ho conosciuto tre ragazzi. C'è no, li conoscevo già, ma li ho conosciuti meglio e sono diventati i miei migliori amici. Non fraintendere, tu rimani sempre la mia migliore amica per sempre, però lo hanno il mio... Stile.» sorrise debolmente la ragazza dai capelli rossi «E credo che tra poco avrai l'onore di conoscerli.»

Castaway || L.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora