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Anna's pov
La mattina dopo Anna si svegliò tra le braccia di Luke e subito arrossì.
Le sue braccia erano così calde, così comode che sarebbe ci sarebbe restata tutta la vita.
Ma lei doveva andarsene, era troppo imbarazzante stare insieme dopo quel bacio che ad un certo punto, quando le era salito a cavalcioni, era diventato carico di passione e di bisogno.
Si alzò spostando delicatamente le braccia di Luke che le cingevano la pelle da sotto la maglietta e lui mugolò qualcosa.
Tenero pensò.
Doveva ammettere che le era piaciuto tutto ciò, il bacio, la serata, la leggerezza che aveva provato, ma non poteva accettarlo.
Diamine, dopotutto lei aveva promesso niente più sentimenti.
Prese le sue cose e uscì cercando di non far rumore.
Il cuore le batteva forte, non voleva lasciarlo lì.
Corse fuori, e si fece 2 isolati a piedi.
Una lacrima le scese rigandole una guancia e se la sfregò via velocemente.
Per quale valida ragione sto piangendo, non ha senso pensò aprendo la porta e trovando Adam in boxer.
«Adam copriti ti prego.» sospirò entrando.
Adam si alzò dal divano, andandole in contro.
«Come è andata ieri sera? Tranquilla, a mamma ho detto che sei andata a dormire da Mali.»
Anna annuì distratta, lasciando cadere un'altra lacrima.
«Anna..» nota la lacrima «Che ha fatto quel ragazzino? Ti ha messo le mani addosso?.» disse Adam.
«N-no Ad. È tutto ok. È andato bene, comunque. Ora se non ti dispiace salgo su, ho bisogno di stare sola e pensare.»
Si chiuse in camera, le guance ancora umide, e prese il cellulare, decidendo di mandare un messaggio a Luke.

Punkblackanna : buongiorno Luke. Se ti stai chiedendo dove sono, sono in camera mia. Necessiti delle spiegazioni e soprattutto delle scuse.
Sono tornata a casa perché non ce l'avrei fatta a svegliarmi accanto a te dopo ieri sera e a vedere la tua reazione. Mi scuso per il bacio, non so che mi sia preso, è stata la prima volta che mi sono sentita libera dopo tantissimo tempo ma tu... Non dovevo farlo, ho solamente rovinato tutto. Sono sicura che qualunque cosa io abbia provato in quel bacio non era ne' ricambiata ne' giusta. Quando mi sono svegliata ero fra le tue braccia, e mi è sembrato che tutto fosse giusto, ma un attimo dopo ho capito di aver sbagliato, ci conosciamo da soli due giorni e questa... questa attrazione non è giusta. Luke, non credo affatto che sia giusta, tu infondo neanche mi conosci, ed io non conosco te. Mi dispiace. Scusami di nuovo.

Si accasciò accanto al letto. Aveva bisogno di staccare per un po' i pensieri adesso. Il mascara le era leggermente colato e ormai le guance le erano diventate umide per le lacrime che scendevano lentamente. Si sentiva in colpa per averlo lasciato lì, da solo.
E in quel momento si rese conto di non essere abituata a provare tali sensazioni, tanto da spaventarla lievemente.
Strinse il cellulare e chiamò l'unica persona che forse l'avrebbe aiutata.
«A-Auro ho combinato un casino. V-vieni qui subito.» sussurrò piano al telefono.
«Arrivo immediatamente.»

Anna sentì una persona correre per le scale e bussare alla porta. Era sfinita, aveva smesso di piangere e non voleva che Adam desse la colpa a Luke per quella sua situazione.
«Anna sono Aurora, apri la porta o la sfondo.» disse la voce al di là della porta.
La rossa si alzò e grugnì pesantemente aprendo la porta.
«Che ti è successo tesoro? Dovevi andare all'appuntamento con Luke, ne eri così felice. Cosa ti ha fatto quel bastardo?» chiese preoccupandosi.
«Aurora lui... non ha fatto nulla di sbagliato. Ho fatto tutto io. Ho comunque sbagliato a portarlo alla Biblioteca. Il fatto è che andava tutto bene fino a quando non ci siamo messi nel sacco a pelo. Più gli guardavo il mento, la mascella e il piercing, più mi veniva voglia di baciarlo. E alla fine è stato quello che ho fatto. Ho dato ascolto alla stupida vocina che dentro di me sussurrava di farlo, che era giusto. Ma certo! È giusto baciare un quasi-sconosciuto! Poi... Aurora stava succedendo, quei baci si stavano facendo sempre più bisognosi e... come con Cal stavamo per spingerci oltre. Capisci, tutti e due volevamo la stessa cosa ma... i ricordi mi assillavano e mi sono resa conto di star sbagliando. Mi sono staccata, tolta da sopra di lui, rimessa al mio posto e ho cercato di non pensarci fino a quando non mi sono svegliata stamattina in un suo abbraccio a fior di pelle.»
«Anna... E l'hai lasciato li?»
«Bhe.. Si. Gli ho mandato un-» e il telefono vibrò.

Luke's pov
Il calore stava diventando piano piano tiepido, fino a quando non scomparì totalmente. Il ragazzo si rigirò nel sacco a pelo, e prese conoscenza del fatto che ci fosse molto ma molto più spazio.
Aprì gli occhi, osservando che accanto a se non ci fosse nessuno. Tastò il tessuto.
Freddo.
Freddo come quello che aveva provato dopo il bacio, freddo come la neve d'inverno, freddo come i suoi occhi azzurri e freddo come il cuore della ragazza che teoricamente doveva trovarsi accanto a lui.
Si alzò confuso, credendo che Anna fosse in bagno.
«Anna?» chiese disorientato.
Silenzio.
Nulla.
Si guardò attorno, cercando qualche traccia di lei. I cartoni di pizza erano stati buttati via, ma non c'era nessun biglietto. Nulla su questa ragazza.
Iniziò a sentirsi frustrato, stanco di tutto questo. L'aveva fatto andare lì, avevano mangiato pizza e avevano scherzato tutta la sera. Era stato bello. Tutto. Anche il bacio. Luke l'aveva trovato sublime, il miglior bacio che avesse mai ricevuto fino ad allora.
Prese il telefono per vedere l'ora e scosse la testa: sullo schermo appariva un messaggio da parte di Anna.
Deglutì e lo lesse. Una, due, tre volte.
Decise di scriverle, risponderle almeno.

LukeHemmo : Beh, ieri sera mi sembrava che entrambi sentissimo la stessa cosa. Il senso di libertà, lo stare bene, il voler spingerci oltre. È stata la cosa migliore della serata, supera anche la buonissima pizza che abbiamo mangiato. Sicuramente non avrei dovuto fare commenti sul tuo passato, perché hai ragione, noi non ci conosciamo. Ma vedi, c'è qualcosa di te che sembra provocarmi... non so cosa, ma a volte mi sembra che in questi due giorni tu sia stata la persona che è riuscita a capirmi e a conoscermi meglio di tutti. È una sensazione che provo a pelle, e neanche a me piace granché in tutta onestà. Comunque, dato che entrambi sentivamo che andava fatto, avrei dovuto respingerti, basandomi sul fatto che non ci conosciamo da abbastanza tempo?! Ok, ho sbagliato io allora.
Ma fatto sta sono IO che mi sono svegliato stamattina con un vuoto nel sacco a pelo e nel petto. Sono io che sono nella biblioteca e speravo di poterne parlarne faccia a faccia con te. Perché cerco di non scappare più dai problemi. Non dico che tu sia un problema, ma cazzo, se continua così questa cosa, qualunque cosa sia, lo diventerà.

Inviò. Neanche con un filo di paura. Lui era ormai sicuro. Quel che era stato fatto non poteva essere cancellato. Nulla poteva far cambiare idea a Luke: quella ragazza lo intrigava, ed era chiaro che la cosa interessava entrambi.

Castaway || L.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora