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Anna's pov
Fu davvero dura tornare a scuola la prima settimana dopo l'appuntamento. Aurora aveva consigliato di parlare con Luke, che evidentemente non si sarebbe aspettato nulla del genere e che necessitava di una spiegazione almeno.
E si era riproposta di farlo presto, ma era passato quasi un mese senza che si parlassero. Frequentavano lo stesso gruppo di amici, perché alla fine Luke si era fatto voler bene dalla sua cerchia, ma se c'era l'uno non c'era l'altro.
E tutte le volte che voleva provarci, che lo vedeva nel corridoio, cercava di approcciarsi, fino a che una vocina dentro la sua testa non la frenava ripetendole di stare zitta, di non complicare la situazione ancora di più.
Quel giorno si trovava proprio accanto a Michael nel corridoio, e si guardava attorno mentre lui le chiedeva consiglio su come invitare Aurora ad un appuntamento.
«Michey basta. Valle davanti e dille "vuoi uscire con me?" ed è fatta.» sbuffò appoggiandosi all'armadietto in attesa degli altri.
«Ecco a proposito di appuntamenti, da quando hai avuto quell'appuntamento un mese fa non sei più stata la stessa, ed hai iniziato ad evitare Luke dal giorno del suo cambiamento di stile. C'entra qualcosa?»
«Michael... Ti prego zitto. Non me lo ricordare.»
In tutto quel tempo, le era sembrato che le mancasse qualcosa... tipo le labbra di Luke sulle sue, quel calore e quel senso di libertà che erano riusciti a ricavare.. o Luke in generale, che non era riuscito a conoscere se non tramite i racconti che avevano raccolto i ragazzi.
«Quando ti andrà di spiegarmi per quale ragione ti fa così tanto male parlarne me lo dirai» la strinse stinse a se «Uhm, ecco Aurora, Luke!» sorrise andandogli incontro.

Michael's pov
Per lui non aveva senso avere una ragazza fissa. Cambiava spesso abbigliamento, stile, gusti e colore dei capelli... E anche per le ragazze valeva la stessa cosa.
Ma c'era qualcosa che lo faceva sempre ritornare da Aurora da qualche tempo. Tecnicamente erano stati presentati da Anna all'inizio dell'anno, ma si erano conosciuti realmente due estati fa, quando entrambi facevano gli animatori al campeggio estivo.
Per Michael, arrovellarsi il cervello per una ragazza era una sensazione molto strana. Sentiva che con lei poteva essere se stesso senza essere giudicato, e non doveva nascondere la parte più infantile del suo carattere, cosa che invece con le altre ragazze aveva iniziato a fare perché loro lo volevano per una sola cosa e non avevano tempo per conoscerlo davvero.
La vide arrivare in corridoio e sciolse subito l'abbraccio con Anna andandole incontro.
«Ehi Aurora!» sorrise torturandosi il labbro «Stasera a casa mia» l'avevano programmato insieme dopotutto lui glielo ricordavo e basta «E verranno anche Anna e Luke!»
E questo lo chiami appuntamento? Idiota! sembrò mimare la ragazza dai capelli rossi sbiancando.
Aurora guardò un attimo Anna e Luke: non si vedevano ne' si rivolgevano la parola da un mese, e era certa che anche Michael lo sapesse.
«I-io vengo ma..» rispose.
«Michael credo che io non verrò.» disse Anna stringendi lievemente gli occhi.
Michael intercettò subito gli occhi di Luke puntarsi su Anna: quell'azzurro tanto amato da tutti era grigio tormenta e si vedeva il suo totale disappunto, ma non cercò di ribattere.
Avvicinandosi cautamente al biondo, gli sussurrò:
«Amico, di' qualcosa!»
ma lui restava sempre in silenzio a fissarla.
«Anna che dici! Vieni pure tu, dai! È tanto tempo che non facciamo una rimpatriata.» chiuse il discorso battendo un pugno contro l'armadietto, dopodiché si diresse verso la propria aula.

Luke's pov
Il silenzio era da sempre la sua miglior arma. Se c'era una cosa che sapeva fare meglio di cantare, era stare per un lungo periodo in silenzio ed ascoltare gli altri.
Non aveva intenzione di dare del filo da torcere ad Anna, non voleva fare lo stronzo o il cretino, anche se pensava che per lei fosse stato tutto uno scherzo, un terribile scherzo fatto per prendersi gioco di lui, per dimostrare la sua freddezza.
Passò le prime settimane dopo l'appuntamento a pensare a come riscattarsi, e si era fatto sempre più bravo ad evitarla nei corridoi e durante le uscite con gli amici.
Ma quando la vide in corridoio un mese dopo sembrò smarrita, spaventata e terribilmente distrutta.
Si notava che aveva qualche traccia di più di fondotinta sotto gli occhi, segno che non dormiva bene e anche il suo abbigliamento non era dei migliori: indossava una maglia di tre taglie più grande di un grigio smorto e un leggins nero, le scarpe slacciate e sporche di fango. Non era da lei non essere curata.
Rimase ad osservarla anche quando Aurora la prese da una parte e probabilmente le disse di andare con lei da Michey.
«Luke.. Luke che succede?» chiese Michael.
«In che senso?» mormorò Luke, la schiena poggiata agli armadietti, le braccia conserte.
«Credevo che foste diventati amici. O conoscenti! Non mi dirai sul serio che è passato veramente un mese dall'ultima volta che vi siete rivolti la parola!» esclamò il ragazzo dai capelli verdi e fu sicuro che anche Anna lo sentisse.
A quel commento, Luke decise di spostare il proprio sguardo dalle punte delle proprie Vans al viso della ragazza: stava guardando verso Michael, gli occhi pieni di rancore misti a tristezza.
Il ragazzo dai capelli verdi, destinatario di quello sguardo, allora ne fu consapevole. Sembrò che unisse finalmente i pezzi del puzzle e cautamente si voltò di nuovo verso il biondo.
«Aveva un appuntamento con te quindi.» mormorò con voce roca «Con te. Luke giuro che se le hai fatto del male non vedrai più la luce del sole.» Mise su uno sguardo truce, poggiando infine le mani sulle spalle di Luke stringendole appena, gli occhi puntati nei suoi.
«Io non le ho fatto del male.» affermò sicuro.
«Meglio così, perché oltre a farti del male personalmente, per quanto mi riguarda dovrete dividere la stanza stanotte, a casa mia.» disse girandosi verso Aurora «Adesso andiamo Auro! Sennò ci perdiamo i posti in fondo per latino!» la prese per un braccio e la portò via, continuando a lanciare sguardi tesi verso i due rimasti poggiati agli armadietti.
Luke fissò Anna, occhi color oceano ghiacciato si scontrarono con il marrone arido dei suoi, e si avvicinò, pensando di rompere il silenzio. Si fermò soltanto a pochi centimetri dal suo petto, quando si accorse che lei si asciugava una lacrima solitaria e scuoteva la testa andando verso il bagno.

Castaway || L.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora