Durante una pausa nella missione, Alayna si ritrovò in una piccola stanza sul retro del club, lontana dal trambusto e dalla musica assordante. Le luci soffuse creavano un'atmosfera tranquilla, ma il suo pensiero era ancora affollato di dubbi e preoccupazioni riguardo alla missione. Si sedette su una sedia, chiudendo gli occhi per un momento, cercando di riordinare le idee.
Improvvisamente, il suono del suo telefono la scosse. Un numero sconosciuto lampeggiava sullo schermo. Per un attimo esitò, ma la curiosità prevalse. Rispose, ma le parole che udì la fecero gelare il sangue.
«Alayna?»
Il cuore le balzò in gola. Marco era il suo ex fidanzato, una figura del suo passato che pensava di aver messo definitivamente alle spalle. «Cosa vuoi?» chiese, cercando di mantenere la voce ferma.
«Ho bisogno di parlarti. È importante. Riguarda... il nostro passato,» disse lui, il suo tono carico di emozione.
Alayna si sentì sopraffatta. Era stata una relazione tumultuosa, segnata da alti e bassi, da segreti e delusioni. «Non ho niente da dire a te. È finita, Marco,» rispose, cercando di allontanarsi dai ricordi dolorosi che riemergerebbero.
«Ti prego, ascolta. È solo una questione di tempo...» La voce di Marco si affievolì, ma Alayna sentiva il peso di ogni parola.
In quel momento, la porta si aprì, e Victor entrò nella stanza. La sua espressione si fece seria nel vedere il suo volto sconvolto. «Tutto bene?» chiese, preoccupato.
Alayna cercò di nascondere la telefonata e il tumulto emotivo che stava attraversando. «Sì, tutto a posto. Solo... un problema personale.»
Victor la scrutò, il suo sguardo penetrante. «Non sembri a posto. Vuoi parlarne?»
«Non è affar tuo,» replicò Alayna, ma la sua voce tradì un certo tremore.
Victor fece un passo avanti, la sua solita facciata di freddezza leggermente incrinata. «Se è qualcosa che ti turba, forse è meglio non tenerlo dentro. Parlarne può aiutare.»
Alayna lo guardò, sorpresa dalla sua insistenza. «Non capisci. È un vecchio problema. Qualcosa che pensavo di aver superato. Non voglio parlare di me, specialmente con te.»
Victor si fermò, i suoi occhi che cercavano di leggere le sue emozioni. «Forse non vuoi, ma potrebbe rivelarsi utile. Ti assicuro che ho visto situazioni peggiori. A volte, condividere è l'unico modo per andare avanti.»
Il suo tono era diverso dal solito: c'era un'accennata vulnerabilità nelle sue parole che la colpì. Per la prima volta, Alayna notò quanto fosse difficile per lui abbassare la guardia. La sua facciata di duro poliziotto sembrava scomparire, lasciando intravedere un uomo segnato da esperienze passate.
«Cosa ti ha fatto diventare così...» Alayna esitò, cercando le parole giuste. «Duro?»
Victor abbassò lo sguardo, come se stesse combattendo con i propri pensieri. «Ci sono cose che accadono in questo lavoro. Non sempre si riesce a salvare tutti. Non sempre si può essere il migliore. A volte ci si ritrova a perdere... persone importanti. E il peso di quelle perdite rimane con te.»
Alayna lo osservò attentamente, il suo cuore si stringeva nel vederlo così vulnerabile. «Hai perso qualcuno, vero?»
«Sì,» rispose Victor, la voce appena un sussurro. «Qualcuno a cui tenevo molto. E da allora ho imparato a non lasciarmi coinvolgere troppo. È più facile così.»
«Ma non è giusto,» disse Alayna, avvicinandosi a lui. «Non puoi vivere sempre in quel modo. Non puoi chiuderti in te stesso. Le ferite si devono affrontare, non nascondere.»
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Undercover hate
AksiAlayna, una giovane recluta appena arruolata nella polizia, si ritrova assegnata alla sua prima missione sotto copertura al fianco di Victor, un agente esperto dal carattere freddo e introverso. I due, con personalità opposte e poca pazienza l'uno p...