Ore 18.30, sdraiata sul divano mi distraevo nel leggere il mio manga preferito, notai l'orologio socchiudendo gli occhi assonnati. Sono soltanto le 18.30 passerò tutta la serata così?
Sbadigliai coprendomi la bocca con la mano destra, e feci cadere il manga, piegando alcune pagine in bianco e nero.
- Oh cavolo...farò tardi! Devo ancora prepararmi e tutto! -
Mi alzai frettolosamente e mi diressi in camera, dove per un oretta non ne uscì.
- Le 19.30...sono in tempo. -
Mi piastrai i capelli, ciocca per ciocca, capello per capello, fino a che i miei capelli non diventarono lisci.
Mi guardai allo specchio, sembravo...carina. I capelli finivano fino alla fine della schiena, un abito lilla a top che mi arrivava fino a sopra il ginocchio, tacchi eleganti e una collana di mia mamma.
Sembravo una bambolina.
Ore 20.00, con tanta precisione Ryan arrivò bussando la porta e io scesi con rapidità, app e na mi vide sembrava ammaliato da me.
Lui indossava la sua solita roba, solo che al posto della maglietta, aveva una nera con una croce al rovescio, feci una smorfia, per poi sorridere.
- Dove si va? - chiesi io, con ingenuità, lui mi sorrise e mi prese la mano portandomi nella sua macchina nera senza il tetto.
Incominciò a guidare in modo veloce, verso una mega villa a me sconosciuta.
Chissà se verrà anche Juliette.
Pensò la piccola corvina, mentre il biondo parcheggiava in malo modo e scendemmo dalla macchina, andando verso la porta ed entrando.
La musica altissima mi dava urto alle orecchie, la luce abbassata mi offuscava gli occhi, l'odore acre del sudore mi dava alla testa. Tutti ballavano appiccicati come polipi, alcuni si baciavano ed alcuni bevevano liquidi strani fumando roba pesante e male odorante.
Il biondo mi guardò ed indicò la ''pista'' da ballo, io negai, ma lui mi trascinò li iniziando a ballare. Non sapendo cosa fare lo guardai con timidezza mentre il mio volto senza trucco si arrossava per l'imbarazzo del non saper ballare.
- Non sai ballare vero? - fece una fioca risata per poi continuare. - Ti va da bere piccola? -
Io annui e sorrisi, andò e con velocità tornò con due bicchieri d plastica rossa con dentro del liquido frizzante.
Chissà cosa sarà...
Lo presi e lo bevetti quasi tutto, lo guardai e lo vidi doppio, feci cadere il bicchiere e svennì addosso a lui.
Fa male...mi sento in trappola, e mi sento qualcuno sopra di me.
É pesante, come se fosse uomo.
Aprì lentamente gli occhi, vedevo un po' offuscato, richiusi gli occhi, per poi vedere lucidi.
Mi spaventai, vedendo Ryan a cavalcioni su di me, mi aveva persino legata.
Iniziai a tremare impaurita, dimenandomi, anche se il mio corpo era più debole del suo.
- Lasciami! - Dissi io, mentre lo guardavo male. - Perché dovrei? Sei così allettante. Dovresti stare più attenta la prossima volta. -
Continuai a dimenarmi, sentendo la sua mano sulla mia pancia, urlai. Qualcuno mi sentì, che iniziò a correre verso di noi.
Perché sono così stupida, ora sono nei peggio guai...Juliette dove sei?
Qualcuno buttò giù la porta, Juliette in modo aggressivo buttò via Ryan, nella stanza principale dove tutti lo guardavano a petto nudo e scolpito.
- COSA CAZZO VOLEVI FARE, EH?! PRIMA LA DROGHI E POI LA VUOI STUPRARE?! BASTARDO DI MERDA TI ROMPO IN DUE. - IL biondo ghigno, facendosi una fragorosa risata guardandolo divertito. - Vuoi rompermi pa gamba come hai fatto con Shally? - Lei rise, guardandolo quasi in modo pazzo. - Forse ti rompo il collo al posto delle gambe, o forse le mani? -
Boom, Crack ed altri rumori sentivo mentre i miei occhi si sigillavano verso il sonno, ora ero libera, probabilmente é stata Juliette.
Non so quanto sia passato di tempo ma sentì delle voci.
- Spero si riprende, é pallida. Forse avrà la febbre...- disse una voce maschile - Probabile. - rispose qualcuno che sembrava Juliette. - Perché l'hai portata proprio qui? E perché non a casa sua? - chiese il ragazzo. - Perché volevo che la conoscesse, é una brava ragazza. É il mio opposto...-
Troppe voci...ma parlano di me? Le sto sognando?
Non capisco più niente, ma...
I miei occhi riuscirono ad aprirsi, mi alzai, portando la mia schiena dolorante sullo schienale del letto. Sbadigliai, stropicciandomi gli occhi lucidi brillanti come il diamante.
Davanti a me stavano delle persone a me sconosciute, e Juliette.
- Ma voi...chi siete? -