CAPITOLO VII~ Caos.

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- Ma voi...chi siete? -
Le mie prime parole furono quelle, otto persone davanti a me, tre ragazze e cinque ragazzi.
Uno di quest'ultimi mi sorrise, facendo notare il suo percing al labbro inferiore e mi disse - Bensvegliata piccola bella addormentata. - Lo guardai imbarazzata restando muta, e guardandolo quasi tremante - Stai bene? - mi disse un altra ragazza dai capelli tinti di verde spento, io annui, accennando un piccolo sorriso.
- Dai su, presentati. - mi disse Juliette sorridendomi appena, mi alzai lentamente, per poi cadere e farmi prendere dai ragazzi quasi in modo eroico.
Io arrossì e grazie al loro aiuto restai in piedi, - Mi chiamo Angelica, ed ho quindici anni e vado nella stessa classe di lei e...ehm... - risi mentre dicevo quella frase.
Le altre persone mi guardava sorridendo, come se fossi una bambina, Juliette si avvicinò a me e disse - Io vivo con loro, e sono i miei amici più cari, la mia famiglia. -
Un ragazzo dai capelli neri a ciuffo si mise davanti a me, porgendomi la mano con un sorriso quasi finto e perverso - Mi chiamo Daniel Benson, piace piccola Angelica. - gli strinsi la mano sorridendo e davanti a me si propose un altro ragazzo, con un sorriso stampato sul viso - Io sono Gabriel - Arrivò un terzo ragazzo dai capelli giallo tinto e mi sorrise quasi dolcemente - Il mio nome é Richard Woods. -
Juliette guardò un ragazzo minuto dai capelli castane e gli occhiali, lo spinse verso di e tremante mi disse - I-Io mi...mi chiamo Brian Rey, piacere...- subito se ne andò a gambe levate verso la ragazza dai capelli color verdastro.
L'ultimo dei ragazzi con un ghigno.e dai capelli rosso fuoco si presentò da me e provocatorio mi disse - Piacere tappetta, il mio nome é Leonard Smitt, ma tutti...mi chiamano Leon. -
Io risi al loro completamente e davanti a me si piombarono due ragazze, che mano a mano mi salutavano - Io mi chiamo Clara Tomson - mi disse la ragazza dai capelli verdi - Io invece, sono Eliza McLean. -
Se ne andato, mentre Brian si nascondeva dietro di loro, per come timido era, sorrisi dolcemente vedendoli tutti assieme.
Sembravano una famiglia molto unita, che si voleva molto bene.
Juliette mi si avvicinò guardandomi e accennando un sorriso - Oggi é venerdi, domani é sabato e non ci sta scuola.
Ti va di restare qui per il fine settimana? - Io la guardai sorridendo e annuendo nello stesso tempo, i ragazzi si misero seduti sul divano marroncino e quelli che restavano a terra.
Mi misi in mezzo, accanto a Juliette ed a Leonard, fecero avviare un film.
La testa mi incominciò a girare, era passato qualche minuti, sentivo uno strano odore che mi dava fastidio alle narici.
Loro fumavano, passandosi una strana sigaretta male odorante.
Il mio respiro incomiciò a farsi pensante, i miei bronchi si stavano quasi chiudendo per il dolore. Incominciai a tossire, sempre più forte, Juliette mi  guardò stranamente e mi massaggiò la schiena.
Continuai a tossire, per poi ansimare pesantemente, non avendo più fiato.
- Brian il tuo inalatore! Presto! - disse Juliette.
Mi accasciai su di lei, chiudendo gli occhi, stanca del mio ansimare, sentivo l'inalatore aiutarmi a respirare meglio.
- Perché non ci hai detto che sei asmatica? - disse Juliette, arrabbiata dalla situazione.
Daniel le si avvicinò e poggio la mano sulla sua spalla, cercando di tranquillizzarla. - Calmati Juliette...-
Lei lo buttò a terra, ringhiando quasi come un cane. - Se non l'avessimo capito che era asmatica, poteva morire! -
Abbassai la testa, guardando a terra imbarazzata.
Non so la maggior parte dei miei problemi fisici...
Non sapevo di essere anche asmatica.

Amicizia, Amore, Sesso e Violenza.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora