NateSe avessi saputo che un viaggio in moto sarebbe stato così dannatamente eccitante l'avrei fatto molto prima.
Le mani di Sia continuano a vagare sotto la mia maglietta, scivolano sulla pelle ma adesso stanno scendendo giù... troppo giù. Cazzo.
Rallento un po'. «Stai cercando di farci ammazzare?» grido affinché lei possa sentirmi.
Mi abbraccia di più, e le tette mi premono sulla schiena. «Qualche problema?» la voce un po' sovrastata dal vento. «Sto solo cercando di rendere il viaggio più interessante». Lei stringe la presa della mano, e so che si è accorta di quanto cazzo ce l'ho duro, e penso che la cosa le piaccia parecchio.
Stringo il manubrio. «Interessante?»
Cazzo... sono quasi tentato dalla voglia di fermarmi in mezzo alla strada e scoparla, su questa moto, così forte che non riuscirebbe neanche a stare seduta dopo. Ma se ho imparato a conoscere la sua mente perversa so che non le dispiacerebbe neanche un po' questa possibilità, e in realtà l'idea stuzzica anche me, più di quanto dovrebbe.
Le sollevo la mano e me la sposto sul petto. «Sia, fai la brava...»
Mi dà un pizzicotto in forma di protesta, e si stacca dalla mia schiena. La guardo dallo specchietto, ha la testa all'indietro, le braccia alzate come se stesse cercando di toccare il cielo con le mani.
Se mi chiedessero di descrivere il sapore della libertà, racconterei di questo momento. Racconterei di lei.
Accosto in una stazione di servizio sia per comprare qualcosa da mangiare, ma anche perché vorrei provare a farmi passare questa cazzo di erezione che mi accompagna da Portland. È davvero doloroso, e soprattutto insopportabile, guidare la moto in queste condizioni.
Non appena scendiamo dalla moto le schiaffeggio il culo, lei strabuzza gli occhi. «Ehi, e questa per cos'era?»
Le alzo il mento. «Non ti conviene mettermi alla prova, Sia, mai», poso le labbra sulle sue, le faccio credere che la stia per baciare, ma alla fine glielo nego e mi allontano.
Sia sospira, e si mordicchia l'interno della guancia, delusa. Ridacchio per aver ottenuto proprio la reazione che volevo, e inizio a camminare.
Mi raggiunge poco dopo, imbronciata.
Adorabile.
«Adesso vuoi dirmi dove stiamo andando?»
Si aprono le porte automatiche del 7- eleven ed entriamo.
Scuoto la testa. «Ti ho detto che lo scoprirai quando arriveremo».
Sbuffa, alzando gli occhi al cielo e va dritta nel reparto dei dolci. Io invece, prendo dei sandwich confezionati, alcuni snack e due bottigliette d'acqua.
Mi guarda e alza una confezione di caramelle alla liquirizia. «Posso prendere queste?»
Annuisco e sorrido. Erano anche le preferite di Aaron.
Ci avviciniamo alla cassa per pagare e sorrido al cassiere, ma lui non ricambia. È da quando siamo entrati che non fa altro che squadrarci con un sopracciglio alzato. Forse si starà chiedendo cosa ci fa un uomo come me in compagnia di una ragazza così giovane?
Ci consegna il sacchetto con un sorrisetto. «Fuga d'amore?»
Stringo il pungo.
Mi sta prendendo per il culo. Vorrei tanto fargli passare tutta questa voglia di giudicare le persone senza neanche conoscerle, ma Sia si accorge del mio pessimo umore, e poggia la mano sulla mia. «Andiamo tesoro, faremo tardi».
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If you promise (Age gap | Forbidden romance)
RomanceAggiorno regolarmente due volte alla settimana ✨ "p𝙚𝙧 𝙦𝙪𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙨𝙞𝙖 𝙨𝙗𝙖𝙜𝙡𝙞𝙖𝙩𝙤, 𝙡'𝙪𝙣𝙞𝙘𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙚𝙨𝙞𝙙𝙚𝙧𝙤 è 𝙡𝙚𝙞 𝙚 𝙣𝙚𝙨𝙨𝙪𝙣'𝙖𝙡𝙩𝙧𝙖" Sia ha diciassette anni e frequenta l'ultimo anno di liceo. Dopo la tragica mo...