Darkness and Flames 2

Capitolo 5

«Hai trovato qualcosa di utile?», domando a Luke, qualche istante dopo il suo ingresso nel mio salone. «Nulla che possa tornarci utile», sbuffa, sedendosi accanto a mio fratello. «Quello era il mio posto!», lo rimprovera Leyla, che torna dalla cucina con un vassoio colmo di tazze fumanti. «Grazie», sussurro, prendendo una delle tazze. Il caffè caldo mi brucia la gola e, al momento, è quello che ci vuole.

L'inizio di novembre si è portato dietro le prime piogge e il freddo. Fuori, il cielo è in tempesta. La pioggia si infrange sui vetri delle porte-finestra, creando una melodia malinconica. «Ma quanto ci mette ad arrivare?», si lamenta Hayley, seduta sull'altro divano, accanto a Eleanor, che non ha ancora aperto bocca da quando è entrata in casa. Come risposta alla domanda di Hayley, arriva il suono del campanello. È Caroline che va ad aprire alla porta.

Christin ci raggiunge, facendo gocciolare acqua ovunque. «Sei caduto in qualche pozzanghera?», ride Hayley. Lui gli fa il verso, mentre da il cappotto a Caroline. Quella povera donna guarda il cappotto che sembra uscito dalla lavatrice, «vuole che glielo metta ad asciugare?».
«Sarebbe perfetto, grazie», risponde distrattamente, estraendo una cartellina dalla sua ventiquattrore.

«Ho scoperto chi è quella donna», annuncia, aprendo la cartellina, «sono riuscito ad accedere alla lista degli invitati di quella festa e da quella sono risalito ad un paio di contatti che si sono occupati di far avere l'invito a questa Danielle King. Da qui in poi non è stato difficile scoprire la sua vera identità», estrae dei fogli, che ci distribuisce. «Signore e signori, vi presento la Dottoressa  Louisa Weiss». Osservo la sua foto posta nell'angolo in alto a destra del foglio. Avrà all'incirca quarant'anni.

«Abbiamo davanti a noi una brillante crittografa ed esperta in sicurezza bancaria. Ha origini europee ma si sposta spesso per il mondo, il più delle volte sotto il falso nome di Danielle King. Non è sposata, non ha figli, non sembra che abbia mai avuto contatti con la famiglia Cooper», riassume brevemente un paio delle informazioni che appaiono sul documento che ci ha dato. «Con la famiglia Cooper forse no, ma con la famiglia Clark di certo sì», Luke rompe il silenzio. Rivolgo la mia piena attenzione su di lui.

«Ai tempi della missione contro i Lancaster, i genitori di Aria hanno collaborato con questa donna. L'ho vista più di una volta, anche se non so di preciso cosa abbia fatto. All'epoca ero ancora inesperto, non avevo completo accesso a certe informazioni».
«Beh, per fortuna non abbiamo bisogno di una palla di cristallo per scoprirlo. È un'esperta in sicurezza bancaria, secondo te perché è ricercata dai Lancaster?», non ci metto molto a fare due più due.

«Questo significa che non hanno ancora quei soldi!», esclama Leyla. Faccio di sì con la testa. «I genitori di Aria li avranno bloccati tramite il suo aiuto. Per questo la stanno cercando con tanto fervore, hanno bisogno di lei per recuperarli», rifletto ad alta voce. «Allora dobbiamo trovarla prima di loro», interviene Hayley. «Al momento vive a New York, ma stando ai suoi ritmi, potrebbe starci ancora per poco», aggiunge Chris. «Se le informazioni che ha ricevuto Hudson sono giuste, dobbiamo sbrigarci se vogliamo trovarla prima di loro».

Prendo il cellulare e compongo un numero. «Agli ordini, capo», risuona la voce all'altro capo. «Prepara l'aereo, devo partire per New York». Si alza un coro di "Vengo anche io" da parte di tutti. «Per oggi è impossibile. Posso farla partire domani mattina».
«Va bene. Non voglio altri ritardi, sia chiaro», e attacco. «Scusatemi», Alex si sposta in un'altra stanza per rispondere al cellulare.

«Non puoi partire da solo. Avrai bisogno di aiuto», mi ricorda Luke. Annuisco. Questa volta non posso che dargli ragione. «Novità!», annuncia Alex, tornando in salone. «I Lancaster partiranno domani per New York. Con loro ci sarà anche una certa Elèna Clark», solleva un angolo della bocca in un sorrisetto. «Pensavo fossimo in ritardo», sospira sollevata Eleanor, che apre bocca per la prima volta. Già un passo avanti.