Spaces||Larry Stylinson

Capitolo 11

Pov Louis.
'Comunque non ero venuto per
Questo, Harry..' Dissi cercando di calmarmi da tutto quello che era appena successo.

'E per cosa sei venuto, Lou?'disse con voce quasi preoccupata.

'Lo sai benissimo Harry' probabilmente aveva dimenticato tutto dopo quello che era appena successo e la sua faccia, appena si ricordò di ciò che mi ha spinto a scappare, diventò rilassata.

Non so come fosse la mia faccia ma il mio cuore chiedeva spiegazioni a non finire.

Continuava quasi a sorridere e io lo invitai a rispondermi con un cenno del capo preoccupandomi di tutto ciò che potrebbe essere stata la sua risposta.

Un 'oh, si' uscì dalla sua bocca rendendo ancora più aggrovigliate le mie idee.
'Volevo spiegarti Lou che' si fermò e persi un battito.

'Che non stavo parlando di te, ma con te.' Disse rilassandosi ancora di più (se possibile).

Io ancora più teso risposi 'cosa? Spiegati meglio.'

'Ah, quando ho detto quelle parole, immaginavo te al posto di Josh, mi ero fatto accompagnare lì per provare a chiederti scusa, volevo che fosse tutto perfetto' prese fiato, fece un giro su se stesso e scosse la testa per poi sorridere e dire ' volevo davvero chiederti scusa li, non è il modo, il luogo e non sono le condizioni adatte per farlo, ma non importa' disse avvicinandosi.

'Non so come farti capire quanto io tenga a te Louis, come amo vederti sorridere, come amo le liniette vicino ai tuoi stupendi occhi quando sorridi e come mi dispiace per esserti sembrato egoista e inaffidabile.' Mi prese una mano e guardandomi negli occhi disse ' mi dispiace di averti trattato in quel modo, al ristorante stavo solo cercando di mandare via Josh, eravamo lì per stare insieme e lui è l ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento. Tengo davvero tanto a te e mi dispiace che tu non abbia sentito tutto il discorso che ho provato con Josh perché era davvero adatto Lou.'

'Dimmelo ora' risposi curioso.

Prese fiato e coraggio e ' Louis, dovrei essere io la persona sofferente dato la tua forte personalità. Ho imparato a conoscerti e apprezzarti. È passato un mese dal nostro primo incontro, ho provato a pensare a come potrebbe essere la mia vita senza di te, ma non ci sono riuscito perché la mia testa è costantemente concentrata su di te, con i tuoi pregi che odio e i difetti che io amo. Non riesco a pensare a come potrei essere solo e come lasceresti un vuoto dentro di me se te ne andassi, Lou. Con tutte le cose che sono successe sembra quasi un anno tutto questo tempo e voglio chiederti scusa se sei diventato geloso per quello che è successo con Josh, a me non interessa niente di lui i-' Il campanello interruppe il discorso che mi stava facendo cambiare idea su di lui alla grande e harry scocciato mi disse 'apri tu io vado a vestirmi'.

Così tranquillamente aprii la porta e trovai Josh, vestito elegante con la macchina parcheggiata dietro di lui e chiesi 'che ci fai qui?', guardandolo male 'sono passato a prendere Harry, tu che ci fai qui?' Io non potevo credere a quelle parole, Harry non era da perdonare. 'Stavo andando via' dissi con le lacrime agli occhi, corsi a prendere le chiavi e urlando "a mai più Harry" uscii da quella casa con le idee ancora più confuse di quando ci sono entrato più o meno un ora fa con intenzioni pacifiche.

Non tornerò mai più da lui. Presi le chiavi dalla tasca e mentre stavo per mettere in moto senti dei passi pesanti e delle urla farsi sempre più vicine, sapevo che era Harry ma non avevo intenzione di girarmi a guardarlo mostrando la mia debolezza in quel momento, così decisi di mettere furiosamente in moto, guardando dallo specchietto un Harry con le mani tra i capelli, con solo i pantaloni indosso e i capelli bagnati, andando avanti e fermandomi, scorsi sullo specchietto il suo viso pieno di lacrime e l arrivo di Josh che fu subito aggredito da Harry.
Non aveva importanza per me il suo ultimo gesto in confronto a tutte le volte che mi ha fatto soffrire a tutte le volte che mi ha fatto passare le ore a farmi domande.