A volte penso, forse troppo, un puff di immagini, idee, rovine,
sia bello che brutto,
vorrei poter scrivere tutto,
quello che vuole essere spremuto,
e messo in un bicchiere,
dalla mia mente,
come un dente, dopo una caria.Ancora mi sovrasta, a tarda notte, il pensiero, di tutte quelle volte, anche solo ascoltando un po' di musica, mi viene da pensare ad una musa, non è colpa mia, è tutta naturalezza, la mia mente vaga, va via a far festa nella sua, di retta via, amara ma pregiata, delicata e sconfinata. Provo ribrezzo nella mia mente, perchè violo tutto costantemente, e a far frequente, l'idea di controllare continuamente, ciò che mi è presente, attorno e per sempre. Anche ciò che è "morto" cerco di vedere, perchè in cuor mio resuscita, e scappa, e torna,
e colpisce ed estende il mio non sapere.
Voglio tornare a fare da scudo alle mie certezze, quel bambino che vince sul mondo senza saperne niente, invece di fare di sé un pazzo interiore, per sfuggire dalla più grande preoccupazione. Tempo e anima per la stessa domanda, che si trasforma, si altera, diventa un'essenza che porta ansia e violenza, l'acqua del cuore passa senza permesso, ma non è un rubinetto, non decido io il ritmo nel mio petto, non faccio io pressione in eccesso.Oggi è nuova, vado in eccesso, o in difetto, prendendo d'esempio, c'ho che ho fatto fino adesso?
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Una vita nel purgatorio
Non-FictionImminente ed infinita descrizione di stati d'animo quotidiani, decifrabili e non, collegabili a cose ma più in fondo ad altre, libera espressione ma imperdonabili fraintendimenti, i significati per quanto vasti, sono reali, da realista, niente di pi...