Presente
Una scossa di terremoto mi riporta al presente, apro gli occhi e spingo via quella figura che per chissà quanto tempo è stata attaccata alle mie labbra.
Impaurita guardo attorno e mi accovaccio nell'angolo più vicino; so che in questi casi ci sono regole da seguire, ma tutta la situazione mi impedisce di agire razionalmente.
Tengo lo sguardo rivolto verso il basso e tiro le ginocchia al petto, quando un crepitio mi sorprende e mi spinge a guardare in alto; un edificio rovinato come questo non può resistere ad una scossa tellurica, ed ecco che la paura mi paralizza; rimango immobile a guardare frammenti di soffitto che mi cadono addosso.
Dovrei proteggere la testa, lo so, ma il mio corpo non risponde... Il soffitto si avvicina sempre più, quando il suo volto torna sopra il mio e ci metto poco a realizzare che sta usando il suo corpo per proteggermi.
Lo sciame sismico cessa ed entrambi rimaniamo fermi, a guardarci negli occhi per quello che sembra un tempo infinito, "Stai... bene?" chiede lui rompendo il silenzio; la sua voce è talmente calda e profonda da riuscire a tranquillizzarmi anche in un momento simile, e non posso fare a meno di chiedermi perché sentirlo parlare mi faccia questo effetto, perché mi ha protetto a rischio della sua vita... possibile che tutti quei flash visti durante il bacio siano veri?
È veramente possibile che io non sia... umana? Che tutte quelle storie sui demoni e l'Inferno siano vere? No... Non può essere così! Io sono Lilith Firman Brown, conosco me stessa e conosco la mia storia! Sono cresciuta nella periferia di Nashville, mio padre è un giardiniere sempre impegnato per il troppo lavoro e mia madre è una veterinaria; sono sempre andata bene a scuola e gli insegnanti non facevano altro che lodarmi, poi quando decisi di studiare medicina, i miei hanno fatto molti sacrifici per permettermi di trasferirmi e studiare in una delle migliori università, e senza mai farmi mancare nulla! Hanno assecondato ogni mio capriccio, sempre e comunque, lezioni di danza, di canto e di badminton, nonostante in realtà siano solo i miei genitori adottivi.
Gabriel è il mio ragazzo, mi appoggia dal primo momento, fa follie per me e siamo fidanzati da tre anni! Si, conosco ogni singolo momento della mia vita.
Questa sono io, si! Questa sono io!
Lo ripeto a me stessa come un mantra, quasi a scacciare il ricordo che solo adesso riaffiora circa la spiacevole sensazione provata quando, già adolescente, per la prima e unica volta ho chiesto al reverendo Williams, parroco della chiesa dove sono stata abbandonata, informazioni in merito al mio ritrovamento ricevendo come risposta che, oltre a me neonata, era stato rinvenuto un unico biglietto con scritto Lilith Firman e che vani erano stati i tentativi di rintracciare i miei veri genitori.
Per anni ho attribuito la sua reticenza ad una forma di imbarazzo, respingendo l'idea che volutamente mi nascondesse altro e ripetendo a me stessa che era solo una fantasia, ma ora le mie certezze iniziano a vacillare.
Poi una goccia mi cade sulla guancia e mi scuote dai miei ricordi.
Con una mano la asciugo e noto del sangue sul palmo, istintivamente cerco un graffio ma nulla, non ho segni sul corpo; realizzo quindi che il sangue non è mio, allora guardo lui e vedo che le macerie del soffitto gli hanno strappato i vestiti e ferito la spalla sinistra, ed è quella a sanguinare.
Subito sguscio via dal suo corpo allarmata: "Sei ferito!".
Lui si gira verso di me e cerca di nascondere inutilmente il dolore; è ovvio che una ferita simile faccia male.
"Aspetta", gli dico strappandomi un altro pezzo della maglietta che indosso, lasciandone quanto basta per tenere il seno coperto, le sue spalle sono larghe e per fortuna il pezzo di maglietta è grande abbastanza da permettermi di fasciargliela.
Faccio la medicazione meccanicamente, senza pensarci; quando me ne rendo conto mi sento sollevata al pensiero di essere la ragazza che sono sicura di essere; una laureanda in medicina.
Tornando con lo sguardo su di lui mi rendo conto che si è creata un'atmosfera che in altre circostanze risulterebbe romantica e lui ne sta approfittando per pensare a chissà cosa, quando un ragazzo irrompe in casa, spalancando la porta all'improvviso e facendola sbattere sul muro.
Lui lo fulmina con lo sguardo mentre il giovane se ne sta sulla soglia a riprendere il fiato; evidentemente ha corso per venire qui.
"Che diamine vuoi, Iblis?", chiede lui con un tono palesemente infastidito; probabilmente nel mondo chiuso della sua fantasia voleva restare da solo con me.
"La tomba, Maestro, la tomba è cambiata!"
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Trilogia della Notte - Lilith
FantasyLilith è una normale ragazza americana che passa le giornate tra le amiche, il ragazzo e gli studi in medicina, fino a quando un giorno non decide di partire per l'Italia, in un viaggio dove eventi inaspettati la riporteranno al proprio passato.