Capitolo 12: Fiori strappati

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Ade, Aprile 1999

"Sei sicuro sia qui?" mi chiede Lilith guardandosi attorno, per poi continuare: "Il roseto di cui ha parlato Ade dovrebbe trovarsi alla fine di questa caverna, ma non riesco a intravederne l'uscita".

Non le rispondo, sono troppo infastidito da tutti i cunicoli che abbiamo percorso e che continuiamo a trovare; neanche il Naraka è così intrecciato, quindi Lilith ripete la domanda, ma nemmeno questa volta mi esprimo, incerto su quale direzione prendere al bivio che ho di fronte; dopo un attimo di ragionamento opto per la strada a sinistra, sebbene non sia del tutto convinto del percorso che sto seguendo, ma ecco che lei un'altra volta insiste: "Sai già cosa farai una volta trovato Crono? Hai veramente intenzione di batterti con un titano? Non mi sembra la scelta più saggia".

Mi fermo, effettivamente quest'affermazione è degna della mia attenzione.

Voltandomi verso di lei, la guardo come se potessi trovare l'ispirazione giusta per un piano, perché è questa la verità: Io non ne ho uno; ho accettato di salvare Persefone solo per convincere Ade ad unirsi alla mia schiera, ma non ho la più pallida idea di cosa farò una volta arrivati...

"Combatterò, se serve".

***

Vederlo così in crisi è sempre un piacere per i miei occhi, lui che è così potente nel suo regno, si perde in una grotta e vuole buttarsi in una missione suicida al salvataggio di Persefone, ma lo capisco, Ade ha una certa influenza, e con lui potremmo avere anche l'appoggio di Thanatos, delle Erinni e di Ares.

Mi chiedo se... "Ecco l'uscita!" esclama Lucifero interrompendo il mio pensiero; in fondo al tunnel, una fievole luce illumina il nostro cammino ed iniziamo a correre per essere finalmente fuori da quel luogo angusto.

Superata la caverna, mi stupisco guardandomi attorno: L'atmosfera è più leggera rispetto al resto di questo regno, c'è molta luce ed il terreno, fino a questo momento secco e scosceso, è sostituito da un campo fiorito pieno di papaveri.

Per quanto mi sforzi di vedere in lontananza, non vedo una fine a quella distesa floreale.

"Dove ci troviamo?" Gli chiedo meravigliata da quel panorama.

"Questi sono i Campi Elisi, il luogo in cui riposano le anime che in vita sono state meritevoli." Mi risponde.

"È meraviglioso..." gli dico, e lentamente muovo dei passi senza una meta precisa, ma ecco che lui inizia ad allontanarsi in un'altra direzione, dirigendosi verso una struttura lontana non definita, che col nostro avvicinarsi si delinea sempre più, rivelando quello che doveva essere uno splendido roseto.

"Lui è qui", dice raccogliendo una rosa rinsecchita.

"E ora, che farai?" gli chiedo seriamente preoccupata per quello che potrebbe accadere, "Te l' ho detto, qualcosa mi inventerò, ma ora non perdiamo tempo, ogni minuto è prezioso per la riuscita del nostro piano".

Ci addentriamo in quel dedalo di rose dai vari colori che giacciono al suolo prive di vita; seguire le tracce di Crono è facile, basta passare dove il sentiero è più rovinato.

Mentre proseguiamo per il nostro cammino, notiamo un lembo di vestito sul terreno; "Pensi sia suo?" gli chiedo dopo averlo raccolto, "Non ci sono dubbi, è fatto con dei petali; solo lei indosserebbe un vestito simile in questo posto" mi risponde, al ché preoccupata replico: "Allora non c'è tempo da perdere, dobbiamo liberarla!" ed inizio a correre seguendo il percorso più rovinato fino ad arrivare al centro del roseto, che solo pochi giorni fa doveva essere una delle più grandi meraviglie di tutti i regni.

Proprio lì si erge la figura di Crono, il possente Titano che un tempo regnava su una parte del cosmo, fino a quando Ade coi suoi fratelli non lo detronizzarono; nel vederlo rimango perplessa: il suo corpo è curvo, deperito, gli occhi sono vitrei ed appannati, i lunghi capelli bianchi giungono fino al terreno; non è così che me lo immaginavo.

Trilogia della Notte - LilithDove le storie prendono vita. Scoprilo ora