Parte 3 Ricordi

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Cosa stava succedendo? Dov'erano finite le gioie? Dov'era finita, soprattutto, la musica?Quell'anno per me era volato, d'altronde. In casa Bohem le faccende erano all'ordine del giorno.

Quell'enorme casa occupava gran parte del mio tempo; in più c'erano da preparare i pranzi, le cene, fare spesa... Rammendare i vestiti del padrone e poi il giardino, la carrozza...Quante cose c'erano sempre da fare... Ma adesso, che riflettevo con più calma sulle parole del padrone, mi resi conto che non c'era più stato tempo per la musica...

Ricordo ancora le serate passate con il signor Hans che immancabilmente mi richiedeva di accendergli il grammofono per far risuonare qualcuno dei suoi dischi preferiti. Se ne stava nell'oscurità più completa, si stendeva sul divano del salotto e lì, a occhi chiusi, ascoltava e contemplava. A volte mi faceva restare con lui e io non ascoltavo i dischi (non ne capivo niente di musica, di quella musica poi...), ma ascoltavo i suoi discorsi, le sue confidenze, i suoi pensieri. Sempre quei tre, sempre quelli, pensai. Li chiamava i suoi "tre amici''... "metti su uno dei nostri amici'', diceva. Era ossessionato, così credevo! Se non era Bach era Mozart e se non era Mozart era Beethoven, ma sempre loro tre!Sempre! Padron Hans non ascoltava altro.

– Ah Wagner! Senti Bach... Divino... Divino: riesci a sentirlo?–

Io ascoltavo con attenzione, ma per me quella selva di suoni rimaneva oscura, impenetrabile. Padron Hans si sforzava di spiegarmi alcuni passaggi. Nell'Arte della fuga del suo amato Bach mi indicava come tutto si srotolasse dal motivetto iniziale.

– Ah, tutto sta in queste tre note iniziali, amico mio, queste contengono già tutto un mondo perfetto. Ascolta come Bach ce lo sveli lentamente, a ogni passaggio aggiungendo voci e contrappunti; lui trovava i segni di questa perfezione e voleva mostrarcela, ma per farlo doveva ricreare questa perfezione... Un mondo perfetto, perfetto... – 

andava ripetendo, rapito e inebriato da tutti quei passaggi musicali, che solo lui poteva cogliere, lui che era il grande Hans Bohem!

Di Bach, amava tutto! Ma per Mozart, poi, aveva una propria ossessione... Sembrava avercela a morte con lui! Nonostante lodasse, come divina, ogni sua nota, ogni sua invenzione, lo riteneva indegno del dono che Dio gli aveva elargito. Aveva un disco delle Sonate mozartiane che ormai sarebbe stato buono soltanto come fondo per i piatti, da tanto era consumato e rovinato!

– Ah Wagner, non senti? Non senti? Dio si è fatto musica, e per cosa? Per quel bambinetto capriccioso di Amadeus Mozart, colui che avrebbe potuto redimere il genere umano e che non lo ha fatto... Ah, Dio si è sbagliato una seconda volta sul redentore da scegliere. Eppure... Ascolta questi movimenti, vedi come è ripreso il tema iniziale, com'era semplice e ora si è innalzato a vette celestiali...Come da due mattoni ci si trovi a contemplare le guglie di una cattedrale gotica... Ah, amico mio, quest'uomo ha reso la bellezza della sua musica divina e la bellezza della divinità musica... Questo non posso negarglielo!–

IL COMPOSITOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora