Parte 7 La malattia di Hans

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- Cosa vi preoccupa, padrone? Ha che fare con quella musica, vero? Quella musica che ascoltate nel silenzio, voglio dire -

Oh, quale gioia vedere per un secondo il volto del padrone illuminarsi d'amore nei miei confronti, così fugace e così intenso fu quello sguardo che mi porterò dentro per sempre, insieme a quello di morte, che ritornò lentamente a ricomporsi.

- Caro Wagner, ti voglio bene... Tu, mio famulo ma soprattutto mio amico e confidente. Anima sensibile la tua e vera amicizia mi dimostri per accorgerti dei turbamenti più profondi del mio animo. Si riguarda quella musica che tu dici... è un progetto a cui sto pensando da molto tempo e che lentamente mi ha consumato, come tu hai potuto ben vedere -

- Vi prego, padrone, ditemi: voglio aiutarvi e starvi vicino... Confidatemi questo vostro progetto, non tenetevi dentro questo mostro che vi divora! -

- Oh Wagner, Wagner... il mio è un folle progetto! Folle, ti dico, ma tu sei l'unica persona che veramente mi abbia amato in questa vita da anacoreta della musica. I deliri avuti nel sonno mi hanno aiutato a comprendere. Caro Wagner... La musica che tentavo di ascoltare era la musica di Dio! La sua è la musica che cerco!La musica che voglio trascrivere per dare un senso alla mia vita. E ora ho capito come, grazie a questa malattia! -

Il padrone si interruppe. Non poté trattenere oltre tutta quella sofferenza, tutto quel rancore. Gli occhi gli si fecero lucidi e le sue guance candide si rigarono di lacrime.

- La musica di Dio? Veramente potreste riuscire a trascrivere una musica del genere? Non è una musica umana... - risposi, tra l'interdetto e l'incredulo.

- Vedrete, amico mio: domani tutto vi sarà chiaro... Ma ormai si è fatto tardi, non credo cenerò per questa sera. Coraggio, va' a dormire e riposa un po' anche tu. Domani sarà un gran giorno.

- Come desiderate, padrone - feci per andarmene.

- Ah, un'altra cosa... Grazie, Wagner per esserti preso cura di me, davvero -

- Padrone, buona notte! -

Avevo bisogno di un po' di riposo; era stata una giornata intensa. Indossai la vestaglia e mi sdraiai sotto le coperte.

Povero padrone, pensai, e caddi in un sonno profondo.


FINE TERZA PARTE

IL COMPOSITOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora