Maia posò la tazza di the col piattino decorato con piccole roselline gialle sul tavolino dal ripiano intarsiato, di fronte al grande camino di marmo bianco dalle sottili venature grigie. Stava comodamente seduta su uno dei due divani di pelle chiara, posti simmetricamente ai due lati del tavolino. Il parquet era nascosto dal pregiato tappeto isfahan, dagli elaborati disegni a foglie e fiori dai colori sgargianti.
Il mobilio era sobrio, senza decori sfarzosi, ma dai pochi intagli che vi erano, si capiva che erano stati fatti a mano.
Maia poteva sembrare tranquilla, ma dentro di lei l'ansia stava prendendo il sopravvento, il suo ospite al contrario, sorseggiava tranquillamente dalla sua tazza, come se non avesse fatto nulla di azzardato.
«Non capisco come tu possa aver fatto una cosa del genere senza prima consultarmi».
Asteri posò la sua tazzina, si sistemò più comodamente sul divano e sorrise :«Mia cara Maia, tu non sei l'unico Astro con cui possa consultarmi, ho seguito i consigli delle stelle che mi hanno indicato la via».
«E chi ti avrebbero indicato?».
«Rhea».
«Ah! Questa poi, l'unica che non si è mai interessata della missione, sicuro di saper leggere ancora le stelle?».
«Il tuo disappunto non può prevaricare sul buonsenso, sai che io sono l'unico che sappia ascoltare le stelle e non semplicemente studiarle».
«Sì, e a cosa ci ha portato questo tuo saper "ascoltare"?» disse con disappunto.
«Ciò che è accaduti a tutti noi non è dovuto a ciò che ho fatto io, tu lo dovresti sapere bene».
Puntò i suoi occhi in quelli della donna, che non ribatté sulla sua osservazione, sapeva che aveva ragione.
Tuttavia il fatto che non l'avesse informata di nulla l'aveva irritata notevolmente. Lei si era occupata della ragazza, l'aveva seguita in tutto, aveva creato una famiglia che lo accudisse, un mondo tutto per lei in cui crescere sicura fino al giorno in cui avrebbe dovuto compiere la sua scelta.
«E lei, Rhea ... Che cosa ha detto?».
«Era sorpresa, ma ha capito che se le stelle hanno scelto lei l'unica cosa da poter fare era obbedire».
«Spero soltanto che non combini qualche guaio».
«Tranquilla, sa perfettamente cosa fare».
«Me lo auguro, sono stanca di quest'assurda situazione» si massaggiò la tempia «Vivere qui sospesi, cristallizzati da secoli e non andare mai avanti, ripetere all'infinito questa vita nell'attesa che le stelle decidano quando sia il momento giusto di agire».
«Tutti noi siamo nella stessa situazione e proviamo il tuo stesso disagio Maia, ma finalmente le stelle hanno parlato e adesso possiamo soltanto sperare e cercare di non influenzare le loro scelte, altrimenti la nostra occasione sfumerà nuovamente».
Maia ricordò l'ultima volta in cui le stelle avevano parlato, acconsentendo a far provare alla coppia di amanti di ricongiungersi, purtroppo andò male a causa di un agente esterno, una donna per la precisione. Dannata vipera, circuì lui facendolo innamorare e causando così il fallimento della loro possibilità di essere nuovamente liberi.
In seguito scoprirono che lei era un Ombra, quei dannati riuscivano a entrare e uscire dalla loro dimensione e causare soltanto danni.
«Sono stati rilevati ingressi di Ombre?» Il suo tono era preoccupato.
Dovevano fare molta attenzione, le ombre erano infime, sembravano comuni esseri umani invece erano creature appartenenti all'oblio, a Caos, che con la sua magia aveva rinchiuso tutti loro in quel mondo parallelo.
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Scritto Nelle Stelle
RomanceTutto ebbe inizio su di una galassia lontana, dove due giovani amanti per riuscire a salvarsi e tentare di continuare a vivere il loro amore sono costretti a scappare. Talitha, come ogni anno, passare le vacanze estive alla casa al lago della nonna...