alchimia

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Era una serata frizzante a Milano e Ghali si trovava in un ristorante di lusso in centro, circondato dai suoi amici più stretti. C'era anche Sfera Ebbasta, con cui stava ridendo e scherzando tra un piatto e l'altro. L'atmosfera era perfetta: luci soffuse, musica di sottofondo elegante e quel senso di esclusività che rendeva la serata speciale.

Mentre chiacchieravano, la porta del ristorante si aprì ed entrò una figura conosciuta da tutti: Amelia, una delle nuove stelle della musica italiana e grande amica di Sfera. Era accompagnata da una sua amica, elegante e disinvolta quanto lei. Sfera la notò subito e si alzò per salutarla. I due si abbracciarono affettuosamente, scambiandosi qualche battuta allegra, e Ghali, senza volerlo, non riusciva a staccare gli occhi da Amelia.

C'era qualcosa in lei che lo colpiva: il modo in cui sorrideva, la sua risata contagiosa, quel carisma che sembrava riempire la stanza. Gli amici di Ghali si accorsero di come la fissava e iniziarono a lanciargli sguardi maliziosi, facendo battute sottovoce.

A quel punto, Sfera notò la situazione e, con un sorriso furbo, si rivolse ad Amelia: "Perché non venite a sedervi con noi? Siamo già in ottima compagnia, ma con voi sarebbe ancora meglio!". Amelia e la sua amica accettarono con entusiasmo e si unirono al gruppo, sedendosi proprio accanto a Ghali.

All'inizio, Ghali era un po' imbarazzato e cercava di non sembrare troppo interessato, ma Amelia era affabile e sorridente, e iniziò subito a chiacchierare con lui. Parlarono di musica, delle loro radici, di come entrambi sentivano di appartenere a mondi diversi ma di trovarsi a loro agio nella diversità.

Tra una risata e l'altra, l'imbarazzo di Ghali si sciolse, e si trovò sempre più coinvolto nella conversazione. Si scambiavano battute, condividevano aneddoti divertenti della loro carriera, e si rendevano conto di avere molto in comune. Gli amici intorno a loro sembravano notare la complicità che cresceva, e Sfera, con un sorrisetto soddisfatto, lasciava che le cose prendessero la loro naturale piega.

Dopo cena, Sfera propose di spostarsi in un locale nelle vicinanze. Ghali e Amelia si trovarono a camminare vicini, scambiandosi sguardi e sorrisi complici. Era una serata perfetta, piena di risate, connessioni genuine e la promessa di qualcosa di più.

Quando finalmente si ritrovarono seduti in un angolo tranquillo del locale, Ghali prese coraggio e disse, con un sorriso timido: "Sai, quando sei entrata, non riuscivo a smettere di guardarti. Avevi un'energia speciale." Amelia rise e rispose: "L'avevo notato, sai?"

La conversazione divenne sempre più intima, e sembrava che in quel momento, nel caos della notte milanese, fossero solo loro due. Ghali capì che forse quella sera non sarebbe stata una semplice cena tra amici.

Dopo una serata di risate e brindisi, il gruppo di amici di Ghali e Sfera si ritrovò fuori dal locale, avvolti dall'aria fresca della notte milanese. Gli amici di Ghali, visibilmente brilli e in vena di scherzi, decisero di andarsene alla spicciolata, salutando tutti con abbracci calorosi e battute allegre. Ghali e Amelia rimasero indietro, insieme a Sfera e alla sua amica, mentre guardavano gli altri scomparire per le vie illuminate della città.

Dopo gli ultimi saluti e qualche risata, anche Sfera e la sua amica decisero di avviarsi verso casa, avendo capito la situazione, lasciando Ghali e Amelia soli. Sfera lanciò a Ghali uno sguardo d'intesa e una strizzata d'occhio, come a dire "ora tocca a te", prima di allontanarsi. Ghali e Amelia rimasero lì, in piedi, per un attimo di silenzio che sembrava sospeso.

"Ti va di fare due passi?" le chiese Ghali, con un sorriso. Amelia annuì e i due iniziarono a camminare fianco a fianco per le strade ormai quasi deserte di Milano.

Camminarono lentamente, scambiandosi sguardi e raccontandosi ricordi di altre notti, altre città. Ghali parlava della sua infanzia e delle sfide che aveva affrontato per arrivare dove si trovava, e Amelia ascoltava attentamente, condividendo a sua volta frammenti della sua vita, dei suoi sogni, delle sue paure. La conversazione fluiva spontanea, come se si conoscessero da sempre.

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