Vittoria gemette leggermente quando iniziò a sentire dei baci leggeri sulla sua spalla, le mani di Ghali si muovevano sul suo corpo tra le lenzuola, con l'intento di svegliarla. Gettò uno sguardo oltre la propria spalla, con gli occhi assonnati e vide il suo ragazzo sorridere.I due stavano insieme da un paio di anni ormai, e convivono da uno. Ghali le propose di andare a convivere una sera dopo che non si vedevano da due settimane a causa del lavoro di lui e Vittoria senza pensarci due volte accettò.
"G posso chiederti il perché di questa proposta?"
"Così ho un motivo per tornare in questa casa vuota, con te tutto è più luminoso"
"Buongiorno, angelo"
Lui disse e nel mentre le sfiorò un capezzolo.
"Buongiorno" Vittoria si girò completamente verso il ragazzo che si piegò verso di lei per baciarle le labbra.
Lei gemette contro le sue labbra mentre le mani di Ghali viaggiavano per il suo corpo, accarezzandole la pelle e avvicinandosi sempre di più. Era duro.
Ghali spinse via le lenzuola che li coprivano e che quasi stavano dando fastidio. Si mise in mezzo alle gambe della ragazza e infilò due dita dentro di lei.
"Così bagnata per me piccola"
Vittoria già non capiva più niente. Capì ancora meno quando lui tolse le dita da dentro di lei per mettersele in bocca per assaporare i suoi umori e successivamente metterle nella bocca di lei, che iniziò a succhiargliele dolcemente. I suoi occhi si scurirono ancora di più mentre la guardava.
Ghali si piegò verso la ragazza per ricominciare a baciarla, questa volta in maniera più passionale. Era un bacio profondo e lui in quel momento ne aveva bisogno, così come aveva la necessità di farla sua in quel momento, non solo in maniera spirituale ma anche fisica.
Si fece lentamente spazio dentro di lei.
Ghali poggiò la fronte contro la sua mentre si guardavano negli occhi, dio non ne avevano mai abbastanza l'uno dell'altro.
Era lento e delicato, come il sole che si faceva pian piano spazio nella camera da letto in cui si trovavano.
Vittoria poteva sentire ogni centimetro di lui dentro di lei, nel mentre si muoveva dentro e fuori. Per quanto lei amasse quando il sesso era un po' più spinto del normale, amava i momenti così lenti, dove si perdevano l'uno negli occhi dell'altro. Stavano facendo l'amore.
"Ghali"
Sussurrò il suo nome e lo teneva sempre più stretto a lei, come se volesse unire, non solo i loro corpi ancor di più, ma anche le loro anime.
"Angelo non ne ho mai abbastanza di te"
Vittoria emise un gemito simile a un piagnucolio quando si rese conto che Ghali iniziò a stimolarle quel punto preciso che la faceva impazzire ogni volta, e lui lo sapeva.
Lui sentiva che lei si stava avvicinando all'orgasmo e lui anche non era distante dal raggiungerlo. Il respiro pian piano si fece più pesante, i gemiti più acuti e il tutto senza mai staccare le sguardo l'uno dall'altro.
Vennero nello stesso momento. Ghali poggiò la testa sulla sua spalla e lei le iniziò ad accarezzare i dread.
"Merda"
Disse lui, rimanendo tra le sue gambe.
"Amo quando mi svegli così, dovresti farlo più spesso"
Ridacchiarono per poi scambiarsi un tenero bacio innocente.
"Avevo il bisogno di sentirti, ho come una dipendenza da te"
Disse il ragazzo guardando altrove, quasi arrossendo.
"È una cosa brutta?"
"Certo che no"
Passarono il resto della mattina a parlare del più e del meno, godendosi i raggi di sole che ormai si erano fatti ampiamente spazio nella stanza.