Divenire

Primavera

Sasuke ripercorse quelle terre libere, che aveva imparato ad apprezzare, con sensazioni diverse da quelle che provò la prima volta. Tre anni fa, i suoi pezzi erano ancora legati insieme dalle colpe e il perdono non se lo immaginava neanche. Ebbe modo di guardare dentro al suo cuore, ammettendo gli errori, cercando una soluzione.

Girò il mondo con occhi nuovi, non più offuscati dall'odio, seppur velati dal tormento. Imparò a riconoscere il gusto delle cose genuine. Eppure non sarebbe qui se non fosse per il team Seven.
A Sasuke capitava,ogni tanto, di ripensare con una fitta di nostalgia alle persone care che aveva lasciato a Konoha. Loro gli avevano insegnato a non arrendersi. Lo avevano convinto a credere in loro e in se stesso, ad accettarsi per com'era. Lo facevano sentire a casa, come una famiglia.
Una famiglia...
L'immagine di Sakura gli comparve improvvisamente nella sua mente. La percepiva nella foresta.
Si stava avvicinando velocemente sfrecciando tra gli alberi,guadagnando terreno anche nei suoi pensieri.
Sasuke sospirò.Doveva decidere in fretta: sparire o aspettarla. Ferirla o tenerla con sé. 

"Pensavi che ti avrei chiesto ancora il permesso?"
Troppo tardi.
"Sakura..."
"No. Non ho intenzione di discutere. È una mia decisione e non cambio idea."
Ferirla o tenerla con me.
"Non torneremo a casa prima di qualche mese, lo sai."
"Ma la mia casa sei tu."
Pensava di essersi ormai abituato alla sua sincerità, sempre a parlare dei suoi sentimenti per lui, ma le sue parole avevano sempre un certo effetto nel suo cuore.
"E non ho intenzione di aspettarti ancora. Aspettare di avere tue notizie che non arrivano mai o passare giorni a chiedermi se mi sono sognata tutto o ci tieni davvero..."
Non c'è neanche da chiederselo.
"...perciò smettila di temporeggiare e mettiamoci in marcia."
Sasuke ascoltò attentamente le sue parole, osservò le guance appena rosate e lo sguardo determinato della sua compagna.

"Andiamo, allora."
Prima che potesse voltarsi facendo strada, Sakura lo abbracciò sorridendo nel suo petto.
"Grazie, Sasuke-kun."
Rimasero così per qualche istante.
Stava sorgendo il sole.