Canzone Popolare

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Durante una delle prime sere dei loro viaggi, Sakura stava preparando il fuoco per cuocere la cena, mentre aspettava che Sasuke arrivasse con qualche animale cacciato nella foresta.
Smuoveva i legnetti alla base del focolare con un lungo bastoncino, per far crescere la fiamma. Trafficava con due ciotole e una vecchia pentola precedentemente riempita con l'acqua della fonte, raccolta al centro della vallata.

Il cielo era terso, colmo di stelle. Le cicale illuminavano appena il bosco e lei lo stava aspettando. Lo sapeva, ma non si muoveva.Rimaneva lì, immobile ad osservarla, involontariamente nascosto tra le foglie.

Era stanca, dopo la lunga giornata ad attraversare il passo della montagna, ma serena. Gli occhi verdi scaldati dall'arancione delle fiamme, i capelli alle spalle e un sorriso abbozzato. Canticchiava qualcosa andando a tempo con movimenti accennati del capo. Era una melodia nostalgica che aveva già sentito da qualche parte in passato, quando era ancora un bambino. La vedeva guardarsi intorno ogni tanto (ah, è vero. Lo aspettava) ma per qualche ragione a Sasuke piaceva guardare i suoi gesti, quelli che la solitudine rende naturali, come le espressioni sognanti contemplando il fuoco, le ciocche di capelli rigirate lentamente fra le dita o una canzone popolare che sapeva di infanzia.

Chissà perché l'avrebbe guardata per ore.
Si sentiva quasi in trappola.

Scuotendola testa, la raggiunse.


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