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Dormire vicini, con i sacchi a pelo leggermente sovrapposti, era diventata ormai una cosa normale, un'abitudine nata dalla necessità di sentire un corpo caldo accanto al proprio.

Si sono avvicinati gradualmente, chiedendo il permesso con gli sguardi con cui comunicavano così facilmente, e con i gesti che non avevano bisogno di spiegazioni. Ben presto, Sasuke si è ritrovato il suo braccio stretto nell'affettuosa presa di Sakura. A volte, la vedeva dormire come una bambina sul suo petto. Saperla vicina lo rilassava.
In una di quelle notti, la ragazza poteva respirare il profumo di lui mescolato con quello delle sabbie dorate del deserto. Sasuke sapeva sempre di buono. Ascoltava il battito calmo del suo cuore, cullandola verso il mondo dei sogni.
Ogni tanto, le pareva di sentire le sue dita sfiorarle la fronte o le guance, spostando ciuffi di capelli morbidi dal suo visto. Forse era il vento? Perché Sasuke non avrebbe mai fatto un gesto così tenero, come di chi si perde a contemplare la persona amata, privandosi del sonno solo per guardarla respirare.










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