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La nostra serata è sempre quella (uh)Chiusi a fare sesso e a farci d'erba (uh)Sei rovente in questa notte freddaDa un sogno come te non ci si svegliaBaby, chi lo sa, come andrà a 'sto giro (giro)Ma non puoi tradirmi se per primo non mi fidoSo che ...

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La nostra serata è sempre quella (uh)
Chiusi a fare sesso e a farci d'erba (uh)
Sei rovente in questa notte fredda
Da un sogno come te non ci si sveglia
Baby, chi lo sa, come andrà a 'sto giro (giro)
Ma non puoi tradirmi se per primo non mi fido
So che ti ho colpito e adesso che ti ho scolpito
Mi odieranno i tuoi ex e il tuo prossimo tipo (ah-ah)
Mi piace il male che mi fai, come cambi vibes
Tu lo sai che c'è una regola fondamentale
Ci si ricorda più di chi ci ha fatto male, ah
Ma chi dimentica è da dimenticare, yeah

IL MALE CHE MI FAI - Geolier ft.Marracash

NICCOLÒ'S POV

Mentre arrivo in spiaggia, noto subito che lei è già lì, in un angolo con il gruppo, seduta accanto alle sue sorelle,
non poco lontano però da Yildiz. La mia reazione è immediata: un fastidio che non riesco a controllare. Cerco di comportarmi come se nulla fosse, come se fossi completamente a mio agio con questa nuova dinamica tra noi, ma ogni volta che incrocio lo sguardo di lei vicina a  Kenan, mi sento ribollire.
Mi avvicino a un gruppo di amici e, quasi senza pensarci, mi ritrovo a scherzare e ridere con Ludovica, una vecchia conoscenza che è sempre stata nell'ambiente. Lei è la classica ragazza che vuole farsi notare e che ha sempre avuto un debole per me. Ride a ogni battuta, si appoggia al mio braccio e sembra del tutto ignara della tensione che mi scorre dentro. Cerco di rilassarmi un pò parlando con tutti, provando a dimenticare per qualche istante il disagio... almeno fino a quando noto che lei, dall'altra parte della spiaggia, ci osserva. È solo un'occhiata, ma quel lampo di gelosia nei suoi occhi non mi sfugge, e quasi non riesco a trattenere un sorriso. Continuo a parlare con Ludovica, conoscendo bene l'effetto che questa interazione tra me e la toscana provoca
alla mia scintilla e in quell'istante realizzo che anche lei sta tentando di mostrarsi tranquilla e distaccata, ma è chiaro che mi osserva, lanciando di tanto in tanto sguardi alla ragazza accanto a me con cui ha una faida sin dalle medie, cioè il periodo in cui l'abbiamo conosciuta. Cerco di mantenere il controllo e continuare la mia conversazione, ma la verità è che la sua reazione mi fa sentire quasi complice con lei, come se fosse un gioco solo nostro. So che non dovrei, che dovremmo entrambi rispettare l'accordo che ci siamo imposti, ma parte di me non riesce a resistere.
A un certo punto, mi scosto da Ludovica e mi avvicino lentamente a dove è seduta lei con le sue sorelle. Il sorriso che mi rivolge è forzato, e sento chiaramente la tensione tra noi, qualcosa di sottilmente visibile solo nei nostri sguardi. Quando sia Emma che Adriana si allontanano per andare a cercare i loro fidanzati, lei abbassa lo sguardo e si concentra sulla sabbia, tracciando linee distratte con un dito. Non resisto alla tentazione di avvicinarmi e, abbassando la voce, le sussurro: "Sembra che a qualcuno non sia passato del tutto il passato." Lei mi lancia uno sguardo fulmineo, combattuta tra l'indignazione e una sorpresa che cerca di nascondere. "Io? Sei tu quello che fa tanto il belloccio con quella lì quando poi-" ma si interrompe e scuote la testa, come se non volesse darmi la soddisfazione di ammettere nulla. Le sorrido, sapendo di aver toccato un punto scoperto, e lei incrocia le braccia, cercando di mostrarsi indifferente. Ma basta un istante, e i nostri occhi si bloccano di nuovo l'uno sull'altra, colmi di tutte quelle parole che non ci siamo mai detti e di tutti i sentimenti irrisolti che continuano a galleggiare tra noi. Sento che c'è una specie di sfida in questo, una voglia di testare i nostri limiti, ma allo stesso tempo un'impotenza, come se fossimo entrambi intrappolati in qualcosa che non riusciamo a spezzare.
Quando Yildiz si avvicina, lei si volta verso di lui, sorridendogli con la stessa dolcezza che prima riservava a me. Io faccio qualche passo indietro, costretto ad accettare questa distanza che mi separa da lei. Eppure, mentre continuo a osservarla da lontano, ogni tanto il suo sguardo ritorna su di me, rapido e sfuggente, come un segreto che entrambi sappiamo ma non vogliamo confessare. Le risate continuano a riempire l'aria mentre la serata va avanti, ma per me la festa ormai si è trasformata in un gioco sotterraneo fatto di sguardi e messaggi non detti tra me e lei. Cerco di distrarmi, mi muovo tra i gruppi, faccio battute, ma ogni volta che mi volto la vedo, e ogni volta i suoi occhi si posano su di me. Ogni sua occhiata sembra una sfida, un modo per dirmi che questa tregua che ci siamo imposti è ben più fragile di quanto sembri.
A un certo punto, senza pensarci troppo, mi avvicino a lei con una scusa qualsiasi. La vedo irrigidirsi leggermente, ma non si ritrae, anzi, sembra persino aspettare le mie parole. Le sorrido, e in tono leggero le chiedo se si ricorda delle serate passate qui, di quando stavamo svegli fino all'alba a parlare di sogni e di vita come se non esistesse nient'altro. Lei mi guarda, e posso vedere nei suoi occhi che sta rivivendo quei momenti tanto quanto me. Abbassa lo sguardo un istante, poi risponde con un tono che cerca di essere distaccato: "Sì, ma quei tempi sono passati, giusto?"
Il suo tentativo di indifferenza mi fa sorridere, e so di essere riuscito a scalfire la sua maschera. C'è una tensione sospesa tra noi, un filo invisibile che ci tiene legati anche ora, nonostante tutto. Mi viene spontaneo chiederle: "E se non fossero del tutto passati...scintilla?" Lo dico sottovoce provocandola, abbastanza da non far sentire a nessun altro le mie parole. Lei mi lancia un'occhiata indecifrabile, e vedo quel misto di nostalgia e resistenza che ormai riconosco fin troppo bene. Per un attimo, siamo di nuovo noi due, come se il tempo fosse tornato indietro. Mi rendo conto che non c'è davvero niente di "passato" nei miei sentimenti per lei, e vedo nei suoi occhi la stessa verità, quella che stiamo entrambi cercando di ignorare. Lei fa un respiro profondo, e un sorriso un po' triste le sfiora le labbra. "Forse sarebbe più facile se fosse davvero passato e se tutto questo non ci avesse portato ad ora." ammette, quasi sottovoce. E in quel momento mi rendo conto che anche lei sta lottando contro qualcosa che le sfugge, proprio come me. Il falò davanti a noi si abbassa leggermente, illuminandola con una luce soffusa, e sento un nodo allo stomaco. C'è qualcosa di profondamente familiare e doloroso in questa scena: lei, io, la spiaggia... e la distanza che continuiamo a mettere tra noi, pur senza volerlo. Non so resistere alla tentazione di avvicinarmi un po' di più, come se avessi bisogno di quella vicinanza per ricordarle tutto ciò che abbiamo condiviso e che inevitabilmente continueremo a condividere.

Spazio Autrice
Prevedo delle belle sorprese per voi! Non dico altro alla prossima! Come sempre fatemi sapere che ne pensate e se vi va lasciate una stellina!

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𝐏𝐀𝐍𝐀𝐌𝐄𝐑𝐀||𝐍𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨̀ 𝐏𝐢𝐬𝐢𝐥𝐥𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora