tre

259 17 4
                                    

Know that you made meI don't like how you paint me, yet I'm still here hangingNot what you made meIt's something like a daydreamBut I feel so seen in the nightSo for now, it's only meAnd maybe that's all I needWe can't be friendsBut I'd like to ju...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Know that you made me
I don't like how you paint me, yet I'm still here hanging
Not what you made me
It's something like a daydream
But I feel so seen in the night
So for now, it's only me
And maybe that's all I need
We can't be friends
But I'd like to just pretend
You cling to your papers and pens
Wait until you like me again
Wait for your love
Love, I'll wait for your love

𝐰𝐞 𝐜𝐚𝐧'𝐭 𝐛𝐞 𝐟𝐫𝐢𝐞𝐧𝐝𝐬 (𝐰𝐚𝐢𝐭 𝐟𝐨𝐫 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐨𝐯𝐞) - 𝐀𝐫𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐆𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞


NICCOLÒ'S POV

"Sai già cosa fare?" mi chiede Lorenzo appena scendiamo dalla macchina "Si" gli rispondo mettendo le chiavi in tasca "E cosa farai?" mi chiede il genovese curioso "Vedrai lollo, vedrai" gli rispondo vago entrando nel tattoo shop di Grosseto.
Appena entrati Simone, il tatuatore e mio amico, ci fa accomodare a me sul lettino e a lollo su una sedia affianco. "Bene, mi hai detto che sono per Elisa giusto?" mi chiede il toscano preparando l'inchiostro "Già, devo farne uno sull'avambraccio e l'altro sul costato" gli spiego togliendomi la maglietta e passandola a Lorenzo che intanto mi guarda confuso "Aspetta, te ne fai due? Insomma...due tatuaggi per lìlì?" mi chiede shockato il genovese "E quali?" continua quest'ultimo curioso "La sua data di nascita e la scritta scintilla" gli dico allungando l'avambraccio sinistro sul bracciolo permettendo a Simone di iniziare a tatuarmi. Il primo dei due che tatuo è scintilla con delle stelle scintille affianco, come promemoria della scintilla che entrambi avevamo, abbiamo, negli occhi quando ci guardiamo o quando l'uno o l'altra vengono nominati. "Che ne pensi?" mi chiede Simone alzando l'ago dal braccio "È perfetto Simo, possiamo passare subito all'altro?" gli chiedo mentre lui mi applica la crema e mi avvolge il braccio nella pellicola "Certo, quando sei pronto tu Niccò" mi dice il tatuatore.


SKIP TIME
"Se non ti perdona così, non so cos'altro dovresti fare" mi dice Lorenzo osservandosi da dietro di me allo specchio mentre io guardo attentamente la data incisa sul mio costato con il nodo dell'amore inciso in rosso affianco. Mi sono tatuato non solo per  scintilla, ma anche per averla sempre vicino a me. Mi rivesto lentamente, riflettendo su quello che ho appena fatto. Due tatuaggi per lei, per ricordarle quanto sia importante. Anche se ci siamo allontanati, anche se le cose non sono più come prima, Elisa ha lasciato un segno che non posso cancellare. E adesso, quel segno è anche sulla mia pelle. "Adesso che sei pronto, qual è il piano?" mi chiede Lorenzo, accennando un sorriso. "Prima le faccio vedere questi. Poi... non so, forse parlerò, forse lascerò che siano i tatuaggi a parlare per me," rispondo, cercando di mascherare l'ansia che mi cresce dentro. "Niccò, sai che non puoi solo farle vedere i tatuaggi e sperare che capisca tutto e che ti perdoni, vero?" mi prende in giro il genovese mentre usciamo dal tattoo shop. Sorrido nervosamente. "Lo so, ma è il primo passo. Le parole... arriveranno dopo." Arriviamo alla macchina, Lorenzo si ferma un attimo, mi guarda serio. "Ascolta, tu ed LìLì siete stati legati in un modo che pochi capiscono. Io lo vedo, lo vede anche lei. Però, Niccò, devi essere sincero. Se vuoi riaverla, devi farle capire quanto ancora tieni a lei, non solo con i gesti, ma anche con quello che provi veramente. Devi dimostrarle che ti sei pentito dei tuoi errori e che hai sempre e solo amato lei." Annuisco, stringendo le labbra. Sa di avere ragione, e dentro di me, so che devo fare di più. Mentre accendo il motore, mi arriva un messaggio. Il cuore mi batte più forte quando vedo il suo nome comparire menzionato sullo schermo. Hanno chiesto sul gruppo famiglia se stasera ci siamo tutti per la pizzata taggando la mia scintilla e chiedendole di passare in pasticceria da Luigi prima di tornare a casa e lei ha risposto dicendo che sarebbe passata a prescindere per portare le figlie di Gianluca nel parco giochi lì vicino.  Guardo il messaggio sullo schermo un'ultima volta prima di mettere via il telefono. Lorenzo mi osserva, cercando di cogliere ogni segno del mio nervosismo. Sento la pressione crescere, come se stasera tutto dipendesse da quello che riuscirò a dire — o non dire — a Elisa. "Siamo davvero sicuri che sia una buona idea parlarle stasera?" mi chiede Lorenzo, rompendo il silenzio mentre accendo il motore.
"Non lo so," gli rispondo, guardando dritto davanti a me. "Ma non posso aspettare oltre. Ho bisogno di chiarire tutto con lei, e questi tatuaggi... sono il mio modo per farlo."dico sicuro di me. Lorenzo annuisce, ma rimane pensieroso. "Spero solo che sia pronta a sentirti. Sai com'è fatta LìLì. Non è una che dimentica facilmente." dice il genovese. Lo so bene. Scintilla ha sempre avuto quel lato ostinato che l'ha resa tanto affascinante quanto complicata. Ma la verità è che non posso più ignorare quello che provo, né continuare a fingere che tutto vada bene senza di lei, perché non esiste Niccolò senza la sua scintilla. Tutto ciò che ho fatto da quando ci siamo lasciati ad ora è per lei, la mia vita è sempre girata intorno a lei e a me questo va più che bene. Lei è il centro del mio universo e lo sarà sempre.
Arriviamo a casa e Lorenzo mi saluta con una pacca sulla spalla pronto a dirigersi verso casa sua che è situata dopo quella di scintilla. "In bocca al lupo, fratello. Fatti sentire, qualunque cosa succeda." mi dice il genovese. Entro in casa e salgo le scale verso la mia stanza , passo dopo passo, cercando di calmarmi. Una volta dentro, mi metto davanti allo specchio e guardo i tatuaggi. La parola "scintilla" brilla sotto la luce fioca, le piccole stelle sembrano quasi vive, come il ricordo di quello che avevamo. Poi, il tatuaggio sul costato, la sua data di nascita e quel nodo dell'amore. Ogni dettaglio è perfetto, proprio come la mia scintilla. Arriva l'ora di cena. La tavolata è lunga, affollata dalle nostre famiglie: i Mancini, i Chiesa, i Pisilli e alcuni tra i giocatori della Roma e della Juventus. Tutti parlano, ridono, e il rumore delle conversazioni riempie l'aria, ma io sento solo il battito del mio cuore mentre mi siedo a un capo del tavolo, cercando di mantenere la calma. Lorenzo mi siede accanto, e so che sta cercando di alleggerire la situazione, ma non riesco a staccare lo sguardo dall'altra parte del tavolo, dove Elisa si è appena seduta. Il suo sguardo mi sfiora per un secondo prima di distogliere l'attenzione, il suo viso perfettamente composto, ma c'è una tensione evidente. Sta parlando con Camilla, la più piccola delle sorelle, e sorride, ma so che dietro quel sorriso c'è molto altro. Le mie mani tremano leggermente sotto il tavolo. So che devo mantenere il controllo, ma la sensazione di essere così vicino a lei e, allo stesso tempo, così distante, mi sta uccidendo. Ad un certo punto, Fede dice qualcosa che fa ridere tutta la tavolata, inclusa Elisa. Il suono della sua risata, così naturale, così familiare, mi colpisce come un pugno nello stomaco. Non posso fare a meno di chiedermi se riesce davvero a essere così felice senza di me, o se è solo un modo per nascondere il dolore. Nel frattempo, noto che Yildiz le parla sottovoce, facendola ridere ancora. Il modo in cui le sussurra qualcosa all'orecchio mi fa stringere i pugni. Non è gelosia irrazionale, è più una fitta nel petto che non riesco a controllare. Mi chiedo se, in mia assenza, sia lui il suo sostegno. L'idea mi fa impazzire. Lorenzo, sempre attento, mi dà una pacca sulla spalla, sussurrando: "Stai calmo, Niccò. Non fare scenate. Non qui." Annuisco, cercando di riprendere il controllo, ma sento che sto perdendo terreno.
Poco dopo, mentre tutti si servono la pizza e il vino inizia a scorrere, sento il mio telefono vibrare. È un messaggio di mia madre nel gruppo famiglia: c'è una foto con un messaggio
"Elisa è passata dal parco giochi oggi pomeriggio con le bambine. È sempre dolce con loro."
Non posso fare a meno di leggere tra le righe: sta cercando di ricordarmi quanto fosse sempre perfetta, quanto fosse parte della nostra vita.
Elisa mi guarda un'altra volta, questa volta i nostri occhi si incontrano più a lungo. Lei si blocca, le sue dita stringono leggermente il bicchiere che ha in mano, e per un secondo vedo qualcosa. Tristezza, forse. Ma c'è anche quel conflitto che entrambi conosciamo fin troppo bene.
Mi chiedo se anche lei stia pensando a tutto quello che abbiamo perso, a tutto quello che non abbiamo mai detto.

"Allora, Niccolò," la voce di mio zio Enrico mi interrompe, "Come vanno gli allenamenti?" Cerco di rispondere, ma la mia attenzione è altrove. Non posso fare a meno di seguire ogni movimento di Elisa, anche se faccio finta di essere concentrato su qualcos'altro. A un certo punto, Elisa si alza per prendere qualcosa dalla cucina. Questo è il mio momento. Senza pensarci troppo, la seguo. Lei è in piedi vicino al tavolo della cucina, le mani appoggiate al bordo. Mi fermo sulla soglia, cercando di mantenere la calma. Ma lei deve aver sentito la mia presenza, perché si volta e i nostri sguardi si incrociano di nuovo. Questa volta non c'è più fuga.
"Niccolò," sussurra, sorpresa e forse anche un po' nervosa. Mi avvicino lentamente, il cuore che batte all'impazzata. Non so cosa dire, e per un attimo non importa. L'unica cosa che conta è essere qui, davanti a lei. Tutta la tensione, la gelosia, il desiderio... tutto è concentrato in questo momento.
"Scintilla" riesco a dire finalmente, la mia voce più bassa di quanto volessi. "Devo parlarti." il tono nella mia voce tradisce il tumulto interiore. "Adesso? Proprio adesso, Niccolò?" mi risponde Elisa, incrociando le braccia e alzando un sopracciglio. "Non penso che questo sia il momento giusto."
"Quando sarebbe il momento giusto? Quando saremmo soli, lontani da tutti?" le ribatto, un po' più irritato di quanto volessi. "Non posso continuare a ignorarti come se niente fosse. Ho bisogno che tu mi ascolti." le dico sincero guardandola.
"È facile parlare quando non sei circondato dalla tua famiglia," risponde con un tono sarcastico, allontanandosi leggermente. "Hai sempre saputo come evitare il confronto, vero? E ora che hai fatto dei tatuaggi, pensi che tutto sia risolto?" dice innervosita. Le sue parole mi colpiscono come un pugno allo stomaco. "Non è così semplice, . Non sono solo tatuaggi. Sono un modo per dimostrarti che sei importante per me, che voglio ricominciare. Ho sempre voluto parlare, ma non sapevo come." le dico. "Ricominciare?" ridacchia, scuotendo la testa. "E pensi che basti un tatuaggio per farci tornare indietro? Non hai idea di quanto dolore hai causato, Niccolò. Non hai idea di come ci si sente quando chi ami ti abbandona!" Il suo viso è una maschera di emozioni contrastanti: rabbia, tristezza, e una passione che non riesco a ignorare. Sento il cuore affondare mentre continuo a lottare con le mie parole. "Non ti ho abbandonata. Ho fatto degli errori, e me ne pento. Ma non posso cambiare il passato. Posso solo cercare di essere migliore per te, per noi." ammetto incasinandomi i capelli. Elisa si avvicina, il suo viso a pochi centimetri dal mio. "E cosa credi che io debba fare? Dimenticare tutto ciò che è successo? Dimenticare le notti in cui ho pianto pensando a te? Non posso semplicemente voltarmi e fare finta che tu non sia mai esistito, Niccolò!" dice alzando la voce. La sua voce è quasi un urlo sussurrato, ma l'intensità delle sue parole mi colpisce. "Io non ti chiedo di dimenticare. Ti chiedo di guardare avanti. Possiamo farlo insieme, ma devi volerlo anche tu." dico. "Sei così sicuro di te, vero?" esclama, scettica. "Cosa cambia adesso? Cosa mi garantisce che non scapperai di nuovo?" dice dura. Le parole di Elisa sono come un coltello che mi trafigge il cuore. "Niente. Non posso prometterti che non succederà mai più. Ma posso prometterti che voglio provare. Che ti voglio qui, vicino a me." urlo sincero gesticolando. "Provare non basta, Niccolò!" risponde a tono com sguardo duro. "Le parole sono vuote senza azioni. E mentre io stavo qui a cercare di ricomporre i pezzi della mia vita, tu eri già passato oltre, godendoti la tua libertà!" mi urla in faccia lei. Un brivido di gelosia mi attraversa. "Non ho goduto di niente! Ho pensato a te, a noi, ogni singolo giorno. E tu cosa hai fatto? Sei andata avanti senza di me. Hai iniziato a vederti con altri ragazzi."
La mia voce si alza, e il dolore nel suo sguardo si trasforma in un misto di sorpresa e ferita. "È così che la pensi? Non ho avuto scelta, Niccolò! E non posso semplicemente ignorare come mi hai fatto sentire! Tu hai spezzato la mia fiducia."
"Perché non me lo dici invece di restare in silenzio? Non so come affrontare questo, Elisa!" dico, frustrato, la mia voce rotta dalla tensione. "Non voglio perderti, ma se continui a tenermi a distanza, come posso dimostrarti che voglio davvero combattere per noi?" dico ormai stanco. "Combattere? Tu non sai nemmeno cosa significhi! Finora hai solo evitato di affrontare la verità. I tatuaggi non cambieranno ciò che c'è tra noi. Devo proteggermi, Niccolò. Non posso permettere che mi ferisca di nuovo."
Il silenzio calato è carico di emozioni, e il rumore della festa dietro di noi sembra svanire. Ogni respiro è pesante, e mentre mi guardiamo negli occhi, sento il nostro passato pesare su di noi come un macigno. Le nostre famiglie continuano a ridere e a chiacchierare, ma per noi, il mondo si è fermato. "Sei così determinata a chiuderti in te stessa," dico, cercando di mantenere la calma. "Ma non posso farti pressione. Ho solo bisogno che tu sappia che voglio provare a ricostruire ciò che avevamo."
Elisa abbassa lo sguardo, il viso segnato da una tristezza profonda. "E se non fossi pronta? E se non potessi mai essere pronta a rimettermi in gioco? Non posso promettere nulla." La sua vulnerabilità mi colpisce. "Lo so. Non ti chiedo di promettere, ma di pensare a noi. A ciò che eravamo. E a come potremmo essere di nuovo." le rispondo. C'è un lungo silenzio, le parole pendono nell'aria. La tensione è palpabile, eppure sento che tra noi ci sia una scintilla che non si è mai spenta. Sarà sufficiente per farci ritrovare?




Spazio Autrice
CI SIAMO! PRIMO CONFRONTOOOO!!!
Che ne pensate? Vi è piaciuto il capitolo? Spero vivamente di si! Che ne pensate dei tatuaggi? Lasciate un commento e una stellina se vi va! Vi amo tutti buona giornata (ci vediamo con LOVE ON THE FIELD tra poco🤭🫣)❤️💛

tiktok: 7vinijr__

𝐏𝐀𝐍𝐀𝐌𝐄𝐑𝐀||𝐍𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨̀ 𝐏𝐢𝐬𝐢𝐥𝐥𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora