Mentre stava finendo di materializzarsi, Alastor si appoggiò alla parete per riprendere fiato, avvolto da una vorticante nube di fumo nero. Immediatamente il suo sguardo andò ad ispezionare il numerino disegnato sul battiscopa. Venticinque metri. Erano quasi due in più rispetto alla volta scorsa, ma non erano ancora abbastanza rispetto a ciò che aveva sperato di ottenere.
In quel momento si trovava nel corridoio fuori dalla stanza di Charlie e si stava esercitando col teletrasporto già da un'ora. La principessa aveva segnato con un gessetto colorato degli intervalli lungo tutto il battiscopa e in questo modo lo stava aiutando a tenere monitorati i suoi progressi quotidiani. Si era persino preoccupata di creare appositamente per lui un intero 'Piano di Recupero di Energie', nel quale aveva addirittura inserito un grafico, disegnato con inchiostro rosa scintillante e adornato con adesivi di faccine sorridenti per ogni volta che Alastor era riuscito a raggiungere un nuovo traguardo.
Quella maniera in cui la principessa, costantemente, riusciva ad apparirgli così insopportabilmente incoraggiante lo infastidiva parecchio e lo urtava ancora di più il piccolo brivido che puntualmente si manifestava ogni qual volta riusciva a guadagnarsi un nuovo adesivo. Charlie gli aveva, allora, spiegato in che modo il cervello reagisse chimicamente al rinforzo positivo, dandogli un piccolo scorcio di quale abile mente manipolatrice fosse lei.
Quel giorno era determinato a riuscire ad arrivare per lo meno infondo al corridoio. Solamente trentasei metri e si sarebbe guadagnato quello stupido adesivo con la faccina sorridente.
Gli sembrava folle doversi sforzare per ottenere un risultato talmente patetico. All'apice della sua potenza era stato in grado di apparire all'istante ed ovunque nel raggio di chilometri, purché sapesse dove andare. Ora, invece, riusciva a malapena ad arrivare dall'altra parte di una stanza senza sentirsi sfinito.
Se soltanto uno degli altri Signori Supremi lo avesse visto in quelle condizioni... Diamine! Se chiunque lo avesse visto in quelle condizioni... La sua reputazione sarebbe stata rovinata irrimediabilmente.
Detestava sentirsi inutile, odiava ancora di più sentirsi debole, ma Charlie, abbastanza sorprendentemente, non lo faceva sentire in nessuno dei due modi. Doveva ammetterlo, l'unica cosa che lo aveva mantenuto sano di mente, durante quel periodo di recupero, era stata proprio la sua routine quotidiana con la principessa. Al mattino facevano colazione insieme nella sua stanza. Poi, prima di andare a svolgere le sue attività per l'hotel, Charlie gli lasciava un libro da leggere o qualche scartoffia da controllare e quasi ogni giorno si ritagliava del tempo per aiutarlo con i suoi esercizi. Una volta, gli aveva persino concesso di continuare a lanciarle addosso delle matite, per lasciare che si esercitasse con i suoi tentacoli. Sopratutto, poteva sempre contare su di lei perchè gli portasse per cena qualcosa di viscido e crudo, insieme a qualche pettegolezzo, altrettanto succulento, sulle povere anime che alloggiavano all'hotel.
Il demone della radio stava giochicchiando con le bretelle, le fece poi schioccare con determinazione, dirigendosi lentamente verso l'estremità del corridoio. Serrò gli occhi, dissolvendosi nell'oscurità, un istante dopo si era già rimaterializzato dall'altro lato. Il suo sguardo vagò in basso, verso il battiscopa, trentasei metri.
"Haha!" Sollevò un braccio, trionfante. La sua ombra s'ingrandì, facendo capolino sul muro, con un grande sorriso. "Oh, vattene via! Sciò! Ho dovuto fare tutto da solo, qui..."
Cavalcando l'euforia del proprio successo, scioccò le dita e un attimo dopo riapparve nella stanza di Charlie. Frugò nel cassetto superiore della scrivania per cercare gli adesivi e ne staccò uno dalla fila di faccine rosse sorridenti e scintillanti (erano, ovviamente, le sue preferite), attaccandolo sulla sua tabella per contrassegnare il traguardo ottenuto.
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Under My Skin (Un racconto di WHAMGRAM - Tradotto da Taki)
FanficUnder My Skin - un racconto di Whamgram - Tradotto da Taki (Charlastor - Slowburn - Traduzione) Il nuovo e rimodernato Hazbin Hotel riapre i battenti e, con un flusso costante di ospiti in cerca di riscatto, Charlie non potrebbe essere più felice di...