La sveglia suona molto presto a casa mia, adesso vivo in un mio appartamento, non molto lontano da casa dei miei, insieme a Stacy. Io e lei a casa Malik.
Ovviamente la sveglia suona presto solo per me, infatti, cerco di ricavare dalle prime ore del mattino il tempo da dedicare a me stesso, prepararmi per affrontare la giornata e successivamente ciò che serve alla mia piccolina.
Rifaccio il letto e mi infilo in doccia dove il getto d'acqua calda rilassa i miei muscoli.
È il momento che preferisco della giornata, riesco ad annullare ciò che mi circonda, annullare ogni singolo pensiero.
Dieci minuti soltanto ma sono i più intensi.
Mi reco in camera mia, apro l'armadio e recupero dal suo interno i miei classici pantaloni neri, una maglietta bianca a cui aggiungerò il giubbotto di pelle nero e le converse nere.
Non ho molta fantasia, mi piace essere semplice e poi il nero mi è sempre piaciuto.
Mi guardo allo specchio per sistemare i capelli, la mia attenzione e preoccupazione per loro non è mai cambiata, ci tengo al mio aspetto. E a proposito le occhiaie che ho stampate sul volto non mi piacciono affatto, ma continuando a fare serata non posso pretendere di avere un bel viso fresco e riposato.È arrivato il momento di svegliare la mia bimba, la raggiungo nella sua stanza leggermente illuminata dai raggi del sole che sta sorgendo, mi siedo sul letto e le accarezzo il viso.
<<È ora di alzarsi amore mio>> le sussurro mentre le lascio un bacio sulla fronte.
Apre gli occhi, i suoi bellissimi occhi verdi, mi sorride e con calma mi abbraccia.
La aiuto a scendere dal letto e ad indossare le sue ciabattine di topolino. Ci diamo la mano e raggiungiamo la cucina per fare colazione, lei con la sua tazza di topolino, ha una piccola ossessione per questo personaggio, e io con la mia tazzina di caffè.
Finito questo momento, dritti al bagno per sistemarla e prepararla per la scuola.
Stacy non mi ha mai dato problemi nell'andarci, a lei piace molto socializzare, giocare con gli altri bambini, anche se mi sembra di aver capito che passa il suo tempo solo con uno o forse una, la maestra non mi ha spiegato benissimo.
Se fisicamente è la fotocopia di sua madre, caratterialmente ha preso tutto da me.
Socializzazione mirata, espansiva solo in ciò che le interessa, furbacchiona, ma forse quest'ultimo aspetto non è di mia proprietà.Arrivati davanti scuola la consegno alle educatrici, non prima di esserci scambiati un forte abbraccio e un bacino sul naso.
Le insegnanti conoscono la nostra situazione, durante l'iscrizione, infatti, chiedendo informazioni sulla mamma ho dovuto spiegare la sua assenza.
Non so perché ma l'idea di un ragazzo padre e single non le aveva convinte molto, fosse stato il contrario la mamma avrebbe ricevuto fin da subito comprensione e supporto, nel mio caso me la son dovuta guadagnare. Nonostante ciò, non ho impiegato molto a far comprendere l'amore e la cura che provo per la mia bambina.Raggiungo l'università, che non dista molto dalla scuola di Stacy, parcheggio la macchina e mi siedo su una panchina a leggere i miei appunti mentre aspetto Harry per l'inizio delle lezioni.
Abbiamo scelto la stessa facoltà, in realtà non so se lui lo abbia fatto per me o se gli piaccia davvero, lui è più il classico universitario da ''domani si studia, oggi divertiamoci'', se non fosse per i miei appunti o i momenti di studio insieme non so quanti esami avrebbe conseguito.
Il flusso dei miei pensieri è interrotto dalla lamentela di qualcuno.
<< Oh scusami!>> la ragazza a terra è appena inciampata sulle mie gambe che poco fa erano distese.
È una ragazza piccoletta ed esile, capelli molto scuri e lisci. La aiuto a rialzarsi e a raccogliere tutti i fogli che le sono caduti dalle mani.
<< scusami tu, stai bene?>> le chiedo preoccupato, solo ora mi accorgo che continua a massaggiarsi il ginocchio lasciato scoperto dal vestitino.
La ragazza mi guarda con quegli occhi castano scuro messi in risalto dal vestitino rosso.
<< si sto bene, ero così presa dai miei appunti da non accorgermi di cosa avessi davanti>> dice frettolosamente mentre ripone i fogli nella sua borsa per poi rivolgermi un bellissimo sorriso
<< se è tutto a posto allora vado a lezione, il mio amico mi aspetta!>> in lontananza vedo Harry che mi saluta, lo indico e saluto con la mano la ragazza mentre mi allontano da lei.
Raggiungo il riccio e lo saluto con un cinque e senza troppe parole raggiungiamo l'aula.
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Fatherhood
FanficNon è facile raccontare la storia di un ragazzo padre, non è facile esserlo... Zayn cercherà di conciliare il suo ruolo di padre con il suo essere un giovane ragazzo. Ma chi gli sta intorno saprà vederlo in entrambi i ruoli? Riuscirà a vedere oltre...