Capitolo 11 - Addestramento flash

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Apro il programma delle lezioni, è allucinante, fin dalla prima mattina

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Apro il programma delle lezioni, è allucinante, fin dalla prima mattina.

Uno dei miei insegnanti è l'arpia bianca e nera. Tutti i giorni sono uguali, con la sola interruzione del pranzo. Ci credo che sarò diversa, vogliono farmi diventare una macchina, penso, scorrendo lo sguardo sulla lista:

Aula white

Insegnante Romualda LifeDeth e i Custodi d'ascia:
7:00-8:00 Magia oscura.
8:00-9:00 Magia bianca.
9:00-10:00 Studio dei talismani.
10:00-11:00 Lezione di storia magica.
11:00-12:30 Pratica.

12:30-14:00 Pranzo.

14:00-15:00 Lezione di studio della personalità da sostituire.
15:00-16:30 Arti marziali.
16:30-18:00 Kickboxing.
18:00-19:30 Lezione con kunai, spade e pugnali.

Ogni ritardo verrà tolto al tempo libero!

Quale tempo libero? Mi chiedo.

Comunque sono pronta per la prima lezione! Passo casualmente di fronte allo specchio e intravedo il mio pigiama di Minnie e Topolino che dice tutto il contrario. Dubito anche io della mia convinzione.

Metto gli occhiali e mi bussano alla porta. Guardo dallo spioncino e vedo la chioma rosata di Liam. «Ma sono ancora in pigiama» gli dico.

«Non preoccuparti, non mi scandalizzo.»

Apro la porta e mi porge una sacca con dei vestiti, un paio di scarpe sportive, una scatola di lenti a contatto e mi dice: «Ivi non porta gli occhiali e i suoi occhi sono castani, devi iniziare ad abituarti al tuo nuovo ruolo. Un mese e mezzo passa in fretta.»

Liam sparisce dalla mia vista, senza darmi modo di chiedere spiegazioni o dire la mia.

Com'è frustrante!

Metto tutto sul letto e provo subito con le lenti. Ok, devo farlo, non posso avere paura.

Non le ho volute mai mettere. Le mani mi tremano per quanto mi fa effetto pensare di dovermi inserire questi aggeggi negli occhi.

«Ah che dolore» grido al primo tentativo, ma in qualche modo riesco, anche se incomincio a lacrimare copiosamente.

Poi passo all'abbigliamento, si tratta di una tuta stretta, nera, con rifiniture bianche. All'altezza del cuore trovo il mio nome ricamato con eleganza: Cora Whitemoon.

Penso a come in fretta vogliano togliermi mio padre dalla testa, dal mio vissuto, pare che l'unica cosa che conti è che io sia una Whitemoon.

Mi trovo nel corridoio con altri come me e una ragazza tatuata mi fa: «Ehi tu devi essere Whitemoon!» annuisco soltanto.

«Bene, io non ci sto a morire di solitudine, quando vuoi io e altre ci troviamo di nascosto nel terzo corridoio del secondo piano sotterraneo, per parlare e non solo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 20 hours ago ⏰

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