Capitolo 6

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"Hey Candy, c'è un gran figo nel nostro vialetto di casa. Vieni a vedere!" urlò Bella dalla cucina.

Mi scaraventai verso di lei, dando un'occhiata veloce fuori dalla finestra.

"Merda è già qui!" gridai in panico saltellando sul posto per fare aderire i jeans alle mie gambe.

"È quello che penso che sia?" mi guarda Bella con un sorrisetto.

"Sì Bella" dico precipitandomi in camera per spruzzarmi un po' di profumo.

"Beh, allora benvenuto agente sexy Lynch" gridò modificando la sua voce in quella di una scimmia con le mestruazioni.

Ridacchiai prima di prendere le chiavi di casa e avviarmi alla porta, dove Bella mi fermò.

"Candy ricorda, sii gentile, educata, e tanti pompini" disse seria prima di iniziare a fare su e giù con la mano vicino alla bocca semi aperta.

"Ma che stupida!" le diedi un ceffone amorevole sulla spalla prima di spalancare la porta e vederlo.

Gli corsi incontro, cercando di essere meno demente possibile mentre guardavo il suo sorriso ingrandirsi. Wow.

Era vestito con un jeans blu strappato e una maglia bianca aderente con scritto "R5". Cosa vuol dire?

"Salve" dissi stringendogli la mano in modo professionale.

"Salve signorina Smith, sta benissimo oggi" disse bisbigliando le ultime parole.

Arrossii insieme a lui, prima di avviarci alla sua macchina. Una 500 bianca.

"Avevo la stessa sua macchina" dissi sedendomi sul sedile.

"Davvero?" chiese mentre accendeva il motore.

"Sì, per le Barbie" ridacchiai.

Lui mi guardò serio e io mi sentii a disagio, avevo detto una cavolata.

"AHAHAHAHAHAH ti prendo in giro, e per la cronaca anche mia sorella ce l'aveva per le Barbie" rise sonoramente, facendomi fare un sospiro di sollievo.

"Ha una sorella?" chiesi.

"E tre fratelli" disse scuotendo la testa sorridendo "sono delle pesti".

"La capisco, anche io ho un fratello più piccolo, ogni volta che giochiamo con i colori mi sporca tutta" dico sbuffando una risata.

"Peccato che sono tutti più grandi di me" disse calmo prima di scoppiare in una sonora risata.

"Magari il fatto che lei è un poliziotto li fa comportare così per farle un dispetto" spiegai convinta.

"Sì può essere, ma non sono un poliziotto 24 ore su 24" disse sbuffando.

"Ah no?" chiesi divertita.

"No, e per favore non mi dia del lei, mi fa sentire vecchio" rise.

"Lo farò solo se anche lei non mi da del lei, e mi chiami pure Candy" specificai facendogli formare un sorriso.

"E tu chiamami pure Ross" sorrise allungando una mano che strinsi saldamente.

Ross. Che bel nome, gli si addice proprio.

"Ross? Ti posso fare una domanda?" chiesi timidamente.

"Certo" rispose mentre parcheggiava.

"Cosa vuol dire R5?" sputai le parole dalla bocca.

"Oh, è la band che ho formato insieme ai miei fratelli e un nostro amico" disse alzando le spalle, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

"Cosa? Wow vi voglio sentire suonare" dissi entusiasta battendo le mani.

"Quando vuoi" disse guardandomi negli occhi e avvicinandosi.

Eravamo a pochi centimetri di distanza, quando il suono di un clacson ci portò alla realtà.

"Ehm, sarebbe meglio entrare no?" annuii alla sua proposta un pò delusa.

Entrammo nel ristorante, era molto carino e ben arredato.

Ci accomodammo al tavolo e ordinammo.

"Io direi di continuare con l'interrogatorio, ma tranquilla saranno poche domande" mi rassicurò mettendo una mano sulla mia, prima di ritirarla subito.

"V-va bene, iniziamo" dissi muovendomi nervosamente sulla sedia.

Mi sorrise dolcemente, forse per rassicurarmi, o forse perchè gli facevo pena, ma non mi importò perchè era stupendo.

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"Okay, abbiamo finito con le domande, so che non sei stata tu" disse riponendo il suo taccuino nella tasca dei jeans.

"Davvero? Finalmente qualcuno che mi crede" tirai un sospiro pesante lasciandomi andare sullo schienale della sedia.

"Hai un alibi che sta in piedi, e sei la persona che non ucciderebbe per soldi, lo so" disse sorridendo.

Ricambiai il sorriso prima di annuire.

Guardai l'orologio prima di imprecare a bassa voce e alzarmi dalla sedia.

"Cosa succede?" chiese preoccupato Ross.

"Sono in ritardo, devo andare a parlare con James" spiegai, come se potesse magicamente capire.

"James?" chiese in modo un po' antipatico, prima di alzarsi e dirigersi alla cassa, seguito da me.

"Sì, il mio prossimo futuro capo, o almeno spero" spiegai, vedendolo rilassarsi alle mie parole.

"Ti accompagno volentieri, allora" sorrise per poi aprirmi la porta e farmi passare.

"Non mi avresti accompagnata se non fosse stato il mio capo?" chiesi scherzando.

"Non mi voglio intromettere in questioni amorose" disse con un ghigno mentre entravamo in macchina.

"L'amore con lui è già passato da molto tempo" spiegai senza pensarci.

"Stavate insieme?" chiese stringendo il volante, facendo diventare le sue nocche bianche.

"Sì, ma tanto tempo fa, non provo più niente per lui" dissi più a me stessa che a lui.

"Oh, okay" disse.

Mi girai verso di lui giusto in tempo per vederlo sorridere.

S/A

ECCO UN'ALTRO CAPITOLO.
VOLEVATE LA SCOPATA?

EHH DOVETE ASPETTARE EHEH

COMUNQUE CONTINUO A 10 VOTI

My policeman |Ross Lynch|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora