Capitolo 20

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Frank passò gli ultimi mesi di scuola tra lo studio e i concerti, studiava per gli esami di fine anno che lo avrebbero esentato per sempre dal dover andare a scuola, fortunato lui.
Io continuavo ad esercitarmi per la ma futura audizione e a fare programmi con lui per l'estate. Dopo gli esami, per festeggiare la fine della tortura scolastica, lui e gli altri della band sarebbero andati a fare una vacanza a Los Angeles, in California, e mi avevano invitato ad andare con loro. Dato che la mia famiglia avrebbe passato l'estate con James e sua moglie, perchè che ci crediate o no, il vecchio James era sposato e sua moglie era pure incinta, il bambino sarebbe nato verso settembre e mia madre voleva assolutamente assistere la sua amica nel parto. Billie, come ogni anno, avrebbe raggiunto i suoi genitori in Sud America e sarebbe rimasto lì fino all'inizio del nuovo anno scolastico. Ray, che aspirava a diventare un grande fotografo un giorno, avrebbe passato l'estate a sorvolare la foresta Amazzonica con suo zio su di un elicottero.
Insomma, io non avevo un cavolo da fare quest estate e per questo decisi di andare in California con i ragazzi della band.

Frank passò i suoi esami con dei voti abbastanza buoni, e anche gli altri li passarono, fortunatamente, con voti altrettanto buoni.
Così verso la fine di luglio ci ritrovammo tutti alla stazione di Hoboken, dove avremmo preso un treno per andare a Los Angeles.
Come al solito arrivai in anticipo e alla stazione non c'era ancora nessuno dei miei compagni di viaggio, quindi mi sedetti su una panchina e aspettai.
Frank arrivò poco dopo, accompagnato da Andy e Bob, con un'enorme trolley nero pieno di adesivi e la custodia della sua chitarra in spalla. Mi stupì molto nel vedere che Bob non si era portato dietro la batteria, per quanto impossibile possa essere, sembrava non separarsene mai.
"Ehi Gerard" mi salutò Andy sedendosi accanto a me.
"Vic?"
"Sta arrivando" disse Frank togliendosi la chitarra dalle spalle e poggiandola vicino ai miei piedi.
Come aveva detto lui poco fa, Vic stava arrivando, con lui c'era un ragazzo leggermente più alto e leggermente più formale.
Appena capì di chi si trattava sussultai.
"Che ci fa lui qua?!"
"Frank non è l'unico che si è portato dietro il ragazzo" disse Bob ridendo sotto i baffi.
Kellin Quinn, meglio conosciuto come professor Quinn, sarebbe venuto a Los Angeles con noi, voglio dire, cosa c'era di meglio di andare in vacanza con il proprio professore di matematica? Praticamente qualsiasi cosa, avrei preferito andare all'inferno piuttosto che mettermi in costume davanti a lui.

Quando anche gli altri due arrivarono, ci avviammo verso la biglietteria e comprammo i biglietti per Los Angeles. Fortunatamente il treno sarebbe partito a breve e noi potevamo giá montare sul treno per prendere i posti migliori e, possibilmente, più comodi.

"Siamo arrivati?"
"No Vic, non siamo arrivati, smettila di chiederlo" sbuffai.
Lo aveva chiesto cento volte al secondo, stavo impazzendo.
"Questo treno è così lento" disse sfogliando le pagine del suo libro, stava leggendo un thriller credo, la copertina somigliava a quella dei thriller quindi immaginai che ne stesse leggendo uno.
"Giuro che se non la smetti ti definestro" esclamò Andy al limite della sopportazione.
Vic alzò gli occhi al cielo e continuò a leggere il suo libro in silenzio.
"Allora, come sono andati gli esami?''
Ci avrei scommesso la testa che avrebbe chiesto ai ragazzi degli esami, l'istinto di professore non andava mai in vacanza.
"Bene, erano piuttosto facili" disse Bob stringendosi nelle spalle, era passato con il massimo dei voti o qualcosa del genere, era veramente un genio quel ragazzo.
"Facili?! Parla per te! Io è giá tanto se sono passato" disse Andy strabuzzando gli occhi, lui era propeio il contrario di Bob, voglio dire, se il primo era un genio l'altro faceva una fatica immensa per studiare qualsiasi cosa, ecco.
"Beh l'inportante è essere passati no?"
E poi c'era Frank, con il suo solito sorriso e il suo ottimismo che ti rallegrava la giornata, era quasi impossibile non volergli bene e compagnia bella, dico quasi perchè certe volte ti faceva venire voglia di ucciderlo a forza di manate.

Ci vollero tre ore per arrivare a Los Angeles, non potete neanche lontanamente immaginare cosa vuol dire passare tre ore in un treno con un Victor Vincent Fuentes che, ogni due secondi, chiede se siamo arrivati e sbuffa e sopsira e ride senza motivo. Andy era così esasperato che gli aveva lanciato un posacenere e avevano iniziato ad urlare e a litigare, mentre il povero Bob cercava di dividerli; fortunatamente era intervenuto Kellin che aveva preso Vic di peso e lo aveva costretto a stare fermo sul sedile, minacciandolo di buttarlo fuori dal finestrino o, più semplicemente, di lasciarlo alla prossima stazione in cui ci fossimo fermati.
Sono state le tre ore peggiori della mia vita.

Los Angeles era proprio come me la ricordavo, non che ci sia mai stato sia chiaro, ma avevo visto tanti film ambientati in quella cittá ed era proprio come me l'ero immaginata.
Il nostro albergo era proprio davanti alla spiaggia, che si estendeva per chilometri su tutto il perimetro della costa. Le stanze erano da tre e quindi ci bastò prenotarne solo due, fu un vero colpo di fortuna dato che non avevamo molti soldi e via discorrendo. Io avrei condiviso la camera con Frank e Bob, mi ero rifiutato di condividerla con Andy perchè avrebbe interrotto ogni cosa tra me e Frank, come aveva sempre fatto dopotutto. Vic e Kellin non avranno molta privacy con quel Biersack in giro.
Decidemmo di visitare Los Angeles il giorno dopo e di guardare il tramonto sulla spiaggia, poi avremmo passato tutti i giorni sulla spiaggia, magari qualche gentile surfista californiano ci avrebbe insegnato a surfare, mi correggo, avrebbe insegnato a loro, non sapevo andare in bicicletta figuriamoci su una tavola da surf.

Mi sono divertito molto con gli altri a Los Angeles, dico davvero, abbiamo passato delle belle giornate in spiaggia a fare il bagno e a schizzarci a vicenda, oppure a giocare a calcio e a pallamano. I tramonti visti dall'albergo erano veramente romantici e Frank riusciva sempre a strapparmi qualche bacio, circondandomi con le braccia da dietro mentre contemplavo il cielo striato di rosso, Bob non era mai stato d'intralcio mentre Andy aveva rovinato un sacco di momenti tra Kelline Vic, probabilmente per vendicarsi delle tre ore di viaggio in treno.
Insomma, abbiamo passato una vacanza veramente splendida ed era un peccato dover tornare alla Eastern, loro avrebbero cominciato un tour che li avrebbe portati in giro per il New Jersey, mi avevano raccontato che una casa discografica li aveva ingaggiati per un anno di porva e aveva proposto loro di fare questo tour. Io avevo molto da studiare, sia per gli esami finali che per l'audizione alla Jiulliard, Frank lo avrei visto raramente e solo in video chat, era triste pensare che era così lontano da me ma ero felice per lui.
Sarebbe stato l'anno migliore della mia vita, ero così felice di iniziare a studiare e via discorrendo.
Neanche potevo immaginare quello che invece mi sarebbe successo.
Quello che sarebbe essere dovuto l'anno migliore di tutti, sarebbe stato il peggiore e, per forza di cose, l'ultimo della mia vita.

Il suono del silenzio (Frerard)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora