Capitolo 25

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Ho corso per tutto l'ospedale, senza una meta precisa, avrei voluto vedere Mikey un'ultima volta, ma non era possibile. Quando torno in terapia intensiva sono stanco, mi lascio cadere sulla sedia e guardo il mio corpo. Perchè non posso semplicemente morire e sfuggire da tutto questo dolore? Cosa mi tiene ancora legato a questo mondo? Non ho più una famiglia e immaginare la mia vita senza di loro mi risult difficile. Svegliarmi la mattina senza sentire Mikey che suona la batteria, senza l'odore del caffè preparato da mia madre, senza le discussioni per scegliere che musica mettere alla radio. La mia vita sarebbe stata così diversa. Penso a quanto sarebbe facile chiudere gli occhi adesso e non aprirli più, sarebbe così facile.

"Gerard?"
Alzo la testa nella direzione da cui proviene la voce e vedo mia nonna accarezzarmi dolcemente i capelli. Vedo che ha pianto dai suoi occhi, rossi e stanchi, deve essere qui per dirmi di Michael, ma io lo so giá.
"Mi dispiace" dice soltanto e una lacrima le scivola sulla guancia. Vorrei poterla abbracciare e dirle che andrá tutto bene, che presto smetterá di soffrire, ma non posso.
"Se vorrai andartene, io capirò. So quanto soffrirai se ti dovessi svegliare, quindi se vuoi lasciarci, io lo capisco e sappi che ti vorrò sempre tanto, tanto bene."
Le lacrime le scivolano silenziose sul volto, non ho mai visto nessuno piangere così, in silenzio.
Frank aveva ragione, il dolore è il suono del silenzio.

Lauren è riuscita a convincere la caposala a far entrare anche quelli che non sono miei parenti e una miriade di persone inizia a sfilare davanti al mio corpo martoriato.
Il primo ad entrare, dopo vari cugini e zii, è Ray.
Sembra sconvolto e forse lo è davvero, mi fa soffrire vederlo così.
"Ciao Gerard" si siede sulla sedia, dalla quale ormai mi ero giá alzato. "Come stai? Che domanda stupida è ovvio che stai bene! Voglio dire, sei più bello con tutti questi graffi che quando non li avevi! Comunque, devi vederlo! Ma devi proprio vederlo ceh! Il professor Quinn con quel ragazzo, come si chiamava, Vic! È veramente strano giuro. Sai ci sono tantissime persone di lá, che aspettano solo te. C'è persino Quinn come ti ho detto e poi ci sono io e Billie e Frank! Come potrebbe vivere senza di te quel parassita! Insomma... quello che volevo dirti è che hai ancora una famiglia, ecco."
Dopo il suo lungo e allegro monologo, si alza e se ne va. Quello che ha detto Ray mi convince ancora di più della mia decisione di andarmene, perchè se anche è triste e rimarrá distrutto dalla mia morte, è abbastanza forte per andare avanti.

Il secondo a venire al mio capezzale è Billie. Appena entra e mi vede, diventa pallido e per un momento ho paura che svenga. Trenante si siede sulla sedia e mi rivolge un sorriso triste.
"A-allora" colpo di tosse "come va?"
Non riuscirá a parlarmi con la solita allegria come ha fatto Ray, lo so.
"Uhm... io ecco..." la voce gli si incrina a tal punto che non riesce più a parlare. Mi si forma un groppo in gola a vederlo in quello stato e se potessi piangere adesso sarei un fiume di lacrime.
"N-non puoi andartene capito!?"
Inizia a piangere, ma non in un silenzio rassegnato come mia nonna, ero sicuro che i suoi singhiozzi li avrebbero sentito fino all'ultimo piano dell'ospedale.
"Tu devi restare Gerard, devi! Abbiamo bisogno di te, io ho bisogno di te! E so che stai soffrendo per i tuoi genitori e per... M-Mikey, lo so! Ma starai meglio, te lo prometto... solo non andartene."
Non credevo che Billie potesse essere così debole, così fragile, ma quando lo vedo crollare in lacrime su di me l'impulso di restare diventa più forte di quello di andarmene.
Ray arriva di corsa da lui, allarmato dal suo singhiozzare convulso. Lo prende per le spalle e lo trascina con se, lontano dal mio letto.
Billie stará bene, adesso c'è Ray con lui e rimarrá al suo fianco fino a che non stará meglio.
Posso andarmene allora.

Quando la tenda si sposta una terza volta, immagino di vedere Frank entrare e baciarmi. E invece è solo James.
"Ehi campione, ti vedo in ottima forma!"
Tutti a dire che mi trovano bene quando sono un vero schifo, credete di essere simpatici?
"Ho saputo di tuo fratello... mi dispiace... sai tuo padre era un grande uomo e tua madre non era da meno, mi mancheranno tanto... ma tu campione non devi fare la stessa fine. Noi ti aspettiamo."
Il vecchio James, mi mancherá.

Il suono del silenzio (Frerard)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora