Capitolo 12

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"Siamo arrivati"' annunciò la voce di Frank, proveniva da un punto non ben definito attorno a me.
Con quella benda calata sugli occhi non vedevo niente e, come se non bastasse, ero così ubriaco da camminare a zig zag.
"Dai ti aiuto a entrare" disse.
"Entrare dove?"
"Vedrai."
Feci un passo in avanti e andai a sbattere la faccia contro uno stipite della porta, o almeno credo che fosse uno stipite. Lanciai un urlo di dolore maledicendo tutti i santi che mi venivano in mente. Frank rideva divertito, come se sbattere la faccia contro un presunto stipite di una cazzo di porta fosse la cosa più divertente del mondo.

Finalmente mi tolse la benda dagli occhi e io mi sentì come Lazzaro, perchè quando Gesù lo resuscita lui esce dalla tomba dopo giorni di oscuritá e viene accecato dalla luce.
Stessa cosa successe a me, aprì gli occhi e venni accecato dalla luce, era così forte che dovetti chiuderli di nuovo, voglio dire, manco lo spirito santo nei suoi giorni migliori è così fottutamente luminoso.

Frank continuava a ridere come uno sclerato, dico davvero, sembrava uno sclerato mentre rideva a quel modo.
"Spegni questa cazzo di luce!"
I miei modi educati e gentili vanno sempre a farsi un giro quando sono ubriaco, un'orribile sbornia.
Lui la spense ridendo e si avvicinò a me.
"Allora che vogliamo fare" mi sissurrò.
Io mi strinsi nelle spalle e lui sorrise, un sorriso malizioso e dannatamente sexy. Giuro che avrei potuto sbatterlo sul letto e fargli di tutto, ma mi trattenni dal farlo.
I suoi occhi color nocciola stavano scrutando i miei e dio solo sa, quando io possa amare quegli occhi. So che sembra stupido e smielato, e forse lo è davvero, ma i suoi occhi erano come due enormi buchi neri, perchè i buchi neri catturano ogni cosa che si trova nel loro raggio. Gli occhi di Frank catturavano ogni minimo particolare di tutto ciò che guardava, non si perdevano niente e avevano visto tante di quelle cose che neanche ve lo potete immaginare, cose belle, cose brutte, cose strane, cose divertenti, cose grandi e cose piccole.
Avevano visto tutto e lo avevano catturato, come un buco nero e adesso tutte quelle cose piccole e grandi erano racchiuse in quegli occhi dal colore indefinibilmente bello ed io volevo scoprirle tutte, quelle cose piccole e grandi che aveva negli occhi.
Forse dico così perchè sono ubriaco e vedo delle cose che non ci sono, o forse le dico proprio perchè sono lucido e vedo oltre la barriera che Frank si è costruito attorno. Perchè io la vedo, quella barriera che si è costruito, e io l'abbatterò, giuro che lo farò, fosse l'ultima cosa che faccio.

"Ti voglio più di quanto abbia mai voluto nessun altro, non è pericoloso?"
La mia voce tremava e Frank sorrise, avvicinandosi ancora di più al mio volto.
"Forse."
In quel momento mi venne in mente la conversazione, se si può considerare tale, che avevamo avuto fuori dalla porta di casa di Bob.
"Ti ricordi quando mi hai detto di sentire il silenzio?"
Frank si allontanò leggermente dalle mie labbra, che stava fissando con intenzione da quasi un'ora, e mi guardò in un modo strano.
"Ehm ... si ma..."
"Quello che hai detto non è corretto"' dissi scuotendo leggermente la testa.
"Sei ubriaco Gee" il suo tono era divertito e i suoi occhi erano tornati sulle mie labbra.
Gli sollevai delicatamente il mento, deciso a chiudere quella questione.
"Il silenzio non ha un suono, perchè il silenzio non fa rumore capisci?
Ogni oggetto in movimento fa un suono, persino l'aria, per quanto impercettibile possa essere; il silenzio invece non produce nessun suono perchè non c'è nessun oggetto in movimento."
Frank mi stava guardando con un misto tra stupore, confusione e dolcezza, senza dire niente, in silenzio e senza produrre nessun minimo suono.
"Anche il silenzio ha un suono Gerard" il suo sguardo divenne improvvisamente triste "è quello che rimane dopo un forte botto o dopo uno sparo. Io l'ho sentito il silenzio assordante che c'è dopo uno sparo, il silenzio dei minuti e delle ore. Il suono che senti quando sei da solo nella tua stanza, senza respirare nè muoverti, quello è il suono del silenzio. Il dolore, la solitudine e la sofferenza sono il suono del silenzio."
Lo abbracciai.
Era l'unica cosa che potevo fare, abbracciarlo dico.
Non potevo cancellare il suo dolore, il suo passato, ma potevo abbracciarlo e dargli tutto l'amore di cui ero capace.
Avrei voluto dirglielo, che ero pronto ad amarlo, ma ero troppo ubriaco per farlo.
"Baciami" mormorai tra i suoi capelli, si era tolto la parrucca.
Scosse la testa sulla mia spalla.
"Non posso."
"P-perchè?"
"Perchè tu non vorresti, sei ubriaco Gerard."
"E chi cazzo se ne frega se sono ubriaco Frank! Io voglio baciarti e so che anche tu vuoi farlo e-" non feci in tempo a finire la frase, che lui mi posò un dito tremante sulle labbra.
Cosa diavolo sta facendo?
Appoggiò la sua fronte sulla mia, non con poche difficoltá data la sua statura e sorrise.
"Hai ragione" si staccò da me e mi guardò "baciami Gerard."
La sua voce era ferma, sicura, mentre l'anticipazione del bacio era riflessa nelle mie labbra tremanti e dio, mi sentivo così impreparato!
In un millesimo di secondo le sue labbra furono sulle mie.
Fu un bacio veloce, casto, come un assaggio di quello che avrei potuto avere, come un assaggio di Frank, un assaggio di paradiso.
Aveva delle labbra così morbide e amavo il sapore che mi aveva lasciato impresso.
E lui era così bello.
Mi avventai nuovamente sulle sue labbra e Frank mi strinse a se, partecipando a quel bacio con più passione.
Eravamo così fuori posto, in quella strana casa nel mezzo di non so dove e davanti a quel letto che sembrava invitarci a usarlo.
Frank mi tolse quello schifo di armatura che faceva parte del mio costume, lanciandola dietro di me.

Si lasciò cadere sul letto, trascinandomi con se e adesso ero sopra di lui, i miei occhi puntati nei suoi, marroni e piene di cose piccole e grandi, e sentivo il cuore battermi ovunque, nelle orecchie, nel petto, nelle mani, sulla punta delle dita dei piedi.

E Frank sorrideva e il suo sorriso non era mai stato così bello, lui non era mai stato così bello.
Mi faceva girare la testa e forse era la sbornia o forse era che non riuscivo a respirare e stavo soffocando

Qualsiasi cosa fosse, ero completamente preso da quei baci, scosso dalle sue mani che percorrevano il mio corpo, con delicatezza e forza allo stesso tempo.

Mi tolsi la maglia, ansimando e Frank sembrava titubante, ma io lo baciai e gli tolsi la sua giacca e la camicia di Beethoven, e il bavero ovviamente.

La sua pelle era fresca e profumata contro il mio corpo scosso dai brividi di piacere, con la punta delle dita tracciavo i tatuaggi che lo ricoprivo, facendolo sorridere e fremere tra le mie braccia.

Le sue mani percorrevano la mia spina dorsale e i miei fianchi, mentre le mie giocavano coi suoi capelli corvini.

Continuavo a baciarlo perchè non riuscivo a smettere, lo baciavo ovunque, dove riuscivo ad arrivare con le labbra e lui ridacchiava compiaciuto.

Avrei voluto andare oltre a quelle carezze cariche di tensione e a quei baci pieni di passione, ma forse era solo la sbornia a farmi parlare.
Ma era giusto così, volevo essere completamente sobrio quando Frank si sarebbe appropriato della mia verginitá. Può sembrare un po' rude detto così, ma è la veritá.

Crollai sfinito e ansimante accanto a Frank, che si era girato su un fianco e mi guardava con espressione sognante. Avrei voluto disegnarlo, dico davvero, era in una posa grandiosa. L'unico problema è che non so disegnare, avrei rovinato la sua bellezza in quel modo.
"Adesso lo senti il suono del silenzio Gerard?"
Cosa?
Come potevo sentire il suono del silenzio, che a suo dire, era il dolore, la sofferenza e compagnia bella?
In quel momento l'unica cosa che sentivo e provavo era una grande, grandissima felicitá e tanto amore per quel piccolo punk che aveva sconvolto la mia vita.
E allora capì.
Anche l'amore è il suono del silenzio.
"Anche l'amore è il suono del silenzio Gee" disse, come leggendomi nel pensiero, e mi baciò.

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Ecco salve volevo dirvi che se la cosa non rende molto mi spiace, ma non riesco a scrivere bene queste cose io.
E quindii ci lavoro da stamani e boh l'avrò cancellata e riscritta un miliardo di volte rido.
In ogni caso, se non vi piace scusate e dato che ci sono grazie di aver letto questa specie di strana storia ^^
Jā matane!

Il suono del silenzio (Frerard)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora