3 Capitolo

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Mi sveglio dai rumori che fanno alla porta. Qualcuno sta bussando e dando calci.  "Ana apri questa fottuta porta ora" urla Alex. Vedo l'ora e cazzo... Ho dormito eh!

"Fottiti" urlo per farmi sentire.
"Ana apri. Hai bisogno di mangiare e abbiamo bisogno di parlare e io ho bisogno...-adesso è calmo- delle tue labbra." Dice e le lacrime di gioia escono dalla mia faccia. Apro la porta e si fionda sulle mie labbra. "Ti.." Dice baciandomi. "Amo" dice tra un bacio e l'altro e io interrompo i nostri baci dai sorrisi. Si sposta e mi prende il viso tra le mani. "Adesso spiegami" dice e io annuisco. "La dottoressa ha detto che c'è il 10% di possibilità che potrei farcela." Dico sorridendo anche con un minimo di possibilità, ma Alex sembra non essere felice. "E-e il 90%?" Domanda impaurito. E su questo mi sono soffermata molte volte. Darei la mia vita al mio bambino cosa c'è di più bello? So che non dovrei sperare sul 10% ma la mia nonna diceva sempre:

"La speranza è l'ultima a morire, lotta anche senza possibilità, quando sarai stanca, trova la forza e alzati. Quando sarai triste asciuga le lacrime. Quando sarai felice, metti da parte il sorriso. Quando sarai sola trova compagnia. Quando sarai tu, e solo tu e nessun alto a controllare le tue emozioni, quando nessuno riesce a farti spuntare un sorriso quando un motivo non c'è, quando qualcuno non ti farà più piangere, quando qualcuno non ti renderà più indipendente da esso, dalle sue labbra, lì sei morta davvero. Anche se il tuo corpo respira cara di nonna non ha un motivo per respirare, non ha motivo perché quello che avevi è smarrito."

Penso alle sue parole e non mi sono accorta di dirle ad alta voce. "Sono parole stupende" dice appoggiando la sua fronte alla mia.
"Lo so. Nonna per quanto mi trattava male lo faceva per me, lo faceva per rendermi forte" dico allacciando le braccia al suo collo. "Allora lotta per me. Dipenderà da te restare in vita e riuscire a sopportare il dolore della gravidanza e sopportalo per me e per lui" dice indicando la pancia.
"È ciò che intendo fare. È ciò che faccio ed è ciò che farò" dico accarezzando la sua guancia.
"Ho solo paura che quando questo bambino nascerà tu.. Non mi amerai più come ora" dice e una lacrima le scende sul volto. "Oh Dio Alex come puoi dirlo? Ti amo più di me stessa" dico e senza farlo parlare lo bacio. Danzando con la sua lingua. Mille brividi percorrono la mia schiena.

COME PUÒ QUEST'UOMO ORMAI MIO FARMI ANCORA QUESTO EFFETTO?

Ci stacchiamo senza respiro e sorridiamo. È così che voglio passare il resto dei miei giorni o della mia vita. È così e nulla può farmi mai cambiare idea.

RAGAZZI SCUSATE IL RITARDO MA HO AVUTO DA FARE. PERDONATEMI.

"Confermo che sei la droga più bella"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora