4 Capitolo

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I giorni sono passati. Del mio parto e delle conseguenze lo sa solo Brad ed Alex. Adesso manca una settimana al parto. Non sono pronta mentalmente non lo sono per niente. Come se sarei una bambina di otto anni e vogliono che vada al 1 superiore. Adesso stiamo io Alex, Bill e Salvo stiamo andando alla gelateria perché Bill voleva un gelato e anche io. Arriviamo e parcheggiamo.

"Io ordino i gelati voi andate a sedervi" dice Salvo e noi andiamo a sederci. Ci sediamo e aspettiamo Salvo in silenzio. Da quando Alex e Bill sanno le conseguenze del parto non parliamo più, non scherziamo più. In quella casa è un mortorio. La mattina Alex e i ragazzi vanno a scuola e Bill a lavoro. Il pomeriggio tornano e mangiamo, io mi chiudo nella mia camera esco dalla camera la sera per mangiare e ritorno di nuovo. Questo è il resto che faccio da mesi. Nessuno mi parla più come prima. Anche se credo che tutti sappiano delle conseguenze del parto. Nessuno mi chiede come sto, se sto male. Nessuno mi dimostra attenzioni. Nessuno mi riesce a capire.
Nessuno mi dice che andrà tutto bene.
Nessuno è al mio fianco. Mi ritrovo di nuovo sola. Sola contro il mondo ma stavolta ho mio figlio, so che lui resterà al mio fianco e riuscirà a capire da grande la scelta della propria mamma. Spero di riuscire a superare il parto per vedere il primo sorriso del mio bambino. Per vedere i suoi primi passi, le sue prime parole i suoi abbracci. Ed ecco che riesce a capirmi e mi annuncia che si trova con me il mio piccolo. Sento un piccolo calcetto. Sta scalciando e mi spunta un sorriso, Alex mi guarda incuriosito e senza dire nulla prendo la sua mano e la porto sulla pancia dove il piccolo scalcia. Con la coda dell'occhio vedo un sorriso sulle labbra di Alex. Mi guarda negli occhi e sorride scuotendo la testa. "Speriamo non prenda dalla mamma diventando testardo" dice Alex ridendo. "Ehi guarda che essere testardi ha molti lati positivi" commento io sulla sua battuta ridendo. "Ovvero?" Domanda alzando un sopracciglio e facendo un mezzo sorriso. Amo quando fa così. "Si riesce ad ottenere sempre quello che si vuole e si lotta fino a che la persona si stanca e accetta qualsiasi cosa ma basta che ci si smette" dico e lo sento ridacchiare. Quanto mi mancava ridere con Alex. Se non resisterò al parto non potremo mai sposarci. Questo rende di me una persona triste. Odio sapere che non vedrò il mio bambino e forse un'altra donna amerà Alex mai quanto me ma sarà al suo fianco. "A cosa pensi?" Domanda scuotendomi dai miei pensieri. Alzo la testa per guardarlo negli occhi e accenno un sorriso. "A quale parola tra mamma o papà dirà per primo" dico pensando e sperando che sia mamma ovviamente se sarò al suo fianco. "Mamma" dice e non capisco. "Cosa?" Domando. "Dirà prima mamma, perché tu sarai al suo fianco ed io metterò il finto broncio" dice dandomi un bacio sulla punta del naso. "Bentornato Alex. Non so dove tu sia stato per questi mesi ma il mio Alex è tornato" dico scherzando. "Non è facile fare finta che non succederà nulla e starti accanto è ancora più difficile." Confessa e mi sento morire. I miei occhi si riempiono di lacrime. "Ana non è quello che pensi. Pensare che tu non potrai starci più mi si forma un groppo in gola" dice. Mi alzo ed inizio a camminare senza una meta quando mi trovo in un vico e mi viene un forte dolore alla pancia. Mi siedo atterra e metto la mano sulla mia pancia. Dio che dolore.

RAGAZZI DOVETE SCUSARMI SE SU QUESTA STORIA SONO STATA MOLTO ASSENTE MA HO AVUTO PROBLEMI.
~A

"Confermo che sei la droga più bella"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora