Capitolo 6

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Venne effettuata un'autopsia più dettagliata all'obitorio, con la conferma di nessun altro segno di violenza sul corpo, e nessuna sostanza nociva o di quel genere venne rilevata nei suoi organi.

A questo punto delle indagini l'ispettore Marin non aveva ancora un'idea precisa in mente, anzi brancolava nel buio, ma voleva prima di tutto risolvere la questione riguardante la porta della cucina lasciata aperta, volontariamente o involontariamente?

Per far ciò era necessario andare a parlare nuovamente con colui che si occupa della chiusura di tutte le porte, ovvero John Warner.

« Signor Warner ieri notte tutte le porte dell'hotel non erano chiuse. La porta della cucina è stata trovata aperta. Saprebbe spiegarmi il perché?»

« Non ne ho la più pallida idea. Io ricordo benissimo di averla chiusa a chiave come faccio tutte le sere.»

« C'è qualcun altro che è in possesso delle chiavi?»

« No le custodisco io. Però anche il resto del personale dell'hotel può prenderle, ma solo chiedendo prima il permesso al sottoscritto.»

« La ringrazio signor Warner.»

Quindi un sospettato non era solo Warner, il custode delle chiavi, ma anche la cameriera Bianca e la cuoca Martha. Proprio quest'ultima sembrava avere anche un movente per compiere l'omicidio, ovvero le critiche fatte alla sua zuppa da parte della signora Mainbridge la sera precedente.

Le ore passarono e il sole finalmente sorse, come simbolo per dare un po' di luce e chiarezza a tutto ciò che stava succedendo al Kingston Hotel.

Nonostante l'omicidio il personale doveva continuare a servire gli altri ospiti dell'hotel, mentre la polizia effettuava le indagini.

Isabelle Duncan e i suoi figli erano molto scossi ancora, così come lo era Bianca che si avvicinò a loro.

« Signora come stanno i suoi figli?»

« Non so come spiegar loro quello che è successo. Sa se sono per caso emersi nuovi progressi nelle indagini?»

« L'unica cosa che so è che la vittima aveva attorno al collo una delle cordicelle presenti in tutte le stanze dell'hotel per legare le tende, e presumibilmente quella proveniva proprio dalla stanza dei coniugi Mainbridge, perché fu proprio la signora a chiamarmi per farmi notare che ne mancava una e io gliene diedi un'altra.»

« Aspetti un attimo. Forse so il motivo per il quale nella loro stanza mancava una cordicella. Poco dopo che ci siamo sistemati nella nostra stanza, i bambini hanno iniziato a correre per tutto l'hotel e ad un certo punto ho visto che avevano in mano una di quelle cordicelle, ma non era della nostra camera visto che c'erano entrambe. Penso che l'abbiano presa nella stanza dei Mainbridge, e ci abbiano giocato per un po'. Quando li ho sgridati però non ce l'avevano più in mano e non so dove l'abbiano lasciata anche perché non ho dato peso alla cosa non potendo immaginare che sarebbe potuta essere un'arma di un delitto.»

« Forse dovrebbe parlarne con la polizia, io non posso aiutarla più di tanto.»

Isabelle prima di andare dalla polizia parlò con i suoi bambini e chiese loro dove avevano lasciato quella maledetta cordicella dopo averci giocato.

« Ci stavamo giocando di sotto nella hall e l'abbiamo poi lasciata su un mobiletto vicino alla cucina.»

Ad Isabelle non restava che andare a dirlo alla polizia.

Spazio autrice

Ciao a tutti! 

Spero che la storia vi stia piacendo e vi ringrazio per i complimenti che ho ricevuto :)

Continuate a lasciarmi commenti e grazie per i voti!

Alla prossima :)

Juliet

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