Capitolo 7

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Quando arriviamo al Sant Morris Ospital, l'odore di disinfettante ci investe.
Ci sono molte persone in agitazione ed altre invece che piangono nella sala d'aspetto di fronte a dove ci troviamo adesso, leggo la disperazione sui loro volti e un senso di dispiacere mi assale..

"Abi vado a domandare a quella infermiera in che stanza si trova Cole" mi avverte Nate.
Continuo a guardare i loro volti mentre in lontananza sento la voce di Nate che chiede informazioni.

"È la 211, secondo piano reparto rianimazione, dai su andiamo." Mi dice.

Quando arriviamo fuori alla porta i vetri ci permettono di vedere all'intero della stanza, un uomo ed una donna però mi ostacolano la vista, non riesco a vederlo.. la donna sembra che stia prendendo appunti e l'uomo invece sta controllando il paziente.
Quando i loro corpi si spostano in direzione della porta, lo vedo è lui, è Cole, disteso su quel lettino ha un'aria davvero tranquilla, non ha la solita espressione minacciosa, ma il suo viso adesso è pieno di lividi e graffi.
Non so perché ma fino all'ultimo ho sempre sperato che tutto ciò fosse uno scherzo fatto da Cole, un modo diverso per farmela pagare.
All'inizio della nostra 'storia' adorava farmeli e io che credevo a tutto finivo per cascarci sempre, il suo era un modo per vedere quanto io ci tenessi a lui in base a quanto mi sarei preoccupata, e io mi preoccupavo davvero tanto.

"Oh salve signorina Abigail, piacere sono il dottor Aiden Murphy." Un uomo con un camice bianco di mezza età con capelli sale e pepe ed un'espressione sul volto davvero stanca mi tende la mano, e io gliela stringo.

"Piacere Abigail Anderson" dico
"Lui è un parente del signor Wolfir? " Domanda il dottor Murphy indicando Nate.

"Oh no lui..lui è un mio ehm... è un nostro amico" non capisco come possa credere che i due possano essere parenti... non si assomigliano per niente.

"Piacere Nate Collins" Nate gli tende la mano e il dottor Murphy gliela stringe facendogli un leggero sorriso.

"Mi potrebbe dire precisamente cosa è successo? " domando

"Oh si certo, la polizia ci ha detto che stava guidando molto velocemente sulla statale e noi abbiamo anche trovato delle tracce di alcool nel suo sangue, anche se non erano molto alte, comunque ad uno svincolo il signor Wolfir non rispetta il codice stradale e si scontra con un'altra macchina, il guidatore dell'altra vettura non ha subito gravi danni, qualche graffio al viso e un polso rotto, ma possiamo dire che sta bene, mentre il Signor Wolfir ha subito lesioni molto più gravi, la rottura di due costole e la perdita di molto sangue, abbiamo cercato di fermare l'emorragia il più velocemente possibile, ma purtroppo è entrato in coma."

"Ma ci sono probabilità che si risvegli?" Domanda Nate

"Non so dirglielo ancora, al momento stiamo facendo degli accertamenti" poi si rivolge a me e dice
"Signorina Abigail, purtroppo penso che lei sia la persona a più stretto contatto con il signor Wolfir in questo momento, beh vede i suoi genitori sono stati avvisati come lei, hanno risposto alla telefonata di stanotte e sono venuti in ospedale, però beh.. Il signore e la signora Wolfir, ci hanno fatto sapere in modo non poi così tanto cortese che beh..ecco.. non so come dirlo nel modo più sensibile... ci hanno detto che non vogliono avere nessun tipo di rapporto con il paziente, hanno detto che stavano partendo e che non potevano perdere tempo con il ragazzo che oltretutto si trovava pure in coma, quindi la loro presenza qui era inutile e senza neanche farmi rispondere se ne sono andati" prende una pausa
"lei non è che per caso è a conoscenza di altri parenti che potremmo contattare ?"

Non posso credere a quello che hanno appena sentito le mie orecchie, dei genitori che abbandonano il proprio figlio, che è per giunta su un letto di ospedale in coma è una cosa assolutamente spregevole, la prima volta che li conobbi, fu un incontro di un paio di minuti ma solo quei pochi minuti non mi sono bastati a capire quanto fossero insensibili.

"Io..io ho incontrato solo una volta i genitori di Cole, ma non sono a conoscenza di altri parenti mi...mi dispiace" gli dico.

"Oh non si preoccupi signorina, se vuole può entrare nella stanza ma le pregherei di andarsi a cambiare" mi dice il dottore, indicandomi una porta.
Guardo Nate e non so cosa fare e nemmeno lui sa cosa dire, sembra che stia aspettando una mia risposta.
Io so tutto il male che mi ha fatto e questa potrebbe essere una specie di punizione, ma...ma a me dispiace lo stesso.

"Va bene". 

"Entro con te Abi" dice Nate 

"Grazie Nate " rispondo accennando un leggero sorriso.

Quando entriamo nella stanza, Cole è così tranquillo steso nel letto e per la prima volta dopo tanto tempo non ho paura nell'essergli accanto, non so se è perché lui adesso non può farmi nulla o è perché stando vicino a Nate che mi sento più sicura..

"È ridotto davvero male" dice Nate

"Già....Nate so che non dovrei stare così, ma a me dispiace che lui sia in ospedale, per un certo verso mi sento anche un po responsabile.."

"Ehy ehy non dire così" mi dice Nate accarezzandomi la guancia.

"Ma Nate stava venendo a casa mia perché l'avevo fatto arrabbiare, se non l'avessi fatto lui adesso non si troverebbe in ospedale "

"Mi dispiace Abi ma non sono d'accordo con te, Cole aveva dei problemi, dei seri problemi, non sa gestire la rabbia e di certo non è colpa tua se ha avuto un incidente, non darti la colpa Abi perché sul serio tu non hai fatto nulla di male, anzi per tutto questo tempo hai sempre subito le sue cattiverie e non puoi incolparti."

"Hai ragione Nate"

"Io ho sempre ragione Abi" e mi fa un sorriso -"Ora andiamo via da qui d'accordo?"

"D'accordo".

Dopo esserci cambiati, quando usciamo troviamo il dottor Murphy che stava parlando con un uomo che aveva all'incirca quarant'anni, fisico asciutto, capelli castani e occhi dello stesso colore, in un certo modo mi ricorda il padre di Cole..il dottor Murphy poi ci vede e ci viene vicino. 

"Oh signorina Abigail lui è lo zio del signor Wolfir " mi dice e l'uomo mi tende la mano.

"Abigail" dico io stringendogliela 

" Zack, piacere di conoscerla"  

"La polizia è riuscito a contattarla attraverso la rubrica telefonica del paziente, ed è venuto subito in ospedale, per fortuna il signor Wolfir si teneva ancora in contatto con il ragazzo" dice il dottor Murphy rivolgendosi a me.

"Mi fa piacere che abbia almeno un parente vicino perché io e Abigail non potremmo trascorrere molto tempo in ospedale, sa la scuola e vari impegni" interviene Nate 

"Ma verremo a trovarlo sicuramente, e se ci sono dei miglioramenti, la prego di tenermi aggiornata" dico io a Zack 

"La chiamerò sicuramente" 

"Grazie" 

E così uscendo da quell'ospedale ci lasciamo dietro alle spalle la disperazione delle persone, quelle angosciose pareti bianche e il fastidioso odore di disinfettante, ma porto con me la consapevolezza che tutto ciò ancora non è finito, penso che per me non ci sarà mai una tregua alla disperazione, ma adesso c'è lui a sostenermi.

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