Mangiamo la pizza facendo i cretini, anche se mi sento un po' imbarazzata a mangiare così... da sola, con lui. Decido di farla finita, con questo silenzio.
"Ehi, Ross, ti-ti va un po' di Coca"
"No, l'acqua va bene. Io sono pieno!", dice lui sorridendo e portando la mano sulla pancia
"Ma ne hai ancora metà!".
Ross si alza e fa dei passi verso di me con un sorrisetto sghembo.
"Non ho fame di quella adesso", sussurra lui e si avvicina a me per baciarmi. Io quasi cado indietro dalla sedia.
"Ehi, che ti prende?", gli sorrido tenendogli il viso con la mano.
"Sei sexy, ecco che mi prende"
"Ma dai! Senti chi parla! Film?"
"Film"
Mi alzo, tolgo tutto velocemente e vado in salotto mentre vedo Ross sfrecciare davanti a me e tuffarsi sul divano.
"Piano! Esplode!"
"Sono così pesante?"
Mi siedo accanto a lui, lui si solleva reggendosi con le braccia e scivola indietro per poggiare la testa sulle mie gambe.
"No, ma ti fai male"
"Sono una roccia, io"
"E sei scemo! rido- Passi il telecomando?"
Ross prende il telecomando del lettore DVD da sotto il braccio e me lo passa. Spengo la luce, il film parte, e Ross si alza e va correndo verso la cucina.
"Dove vai? Sta per-"
"Non abbiamo preso i popcorn"
Lo aspetto e nel frattempo partono i titoli di testa. Torna sorridente con una scodella piena di popcorn, ne prende uno e lo lancia in aria per poi piegarsi, aprire la bocca e prenderlo al volo. Torna a guardarmi, sorride e solleva le sopracciglia come per dire "non sono fico?"
"Come fai?! Io li prendo sempre con naso o con la fronte e volano da tutte le parti!", dico ridendo.
"Eeeh...pratica!"
Si mette seduto sul divano con le gambe distese, i piedi poggiati sul tavolino davanti, e il braccio attorno alle mie spalle che mi spinge leggermente verso di lui per darmi un bacio sulla testa. Mi giro un po' con il busto appoggiandomi a lui, il mio fianco destro a contatto con il suo sinistro, e la testa sulla sua spalla.
Sbadiglio e chiudo gli occhi per qualche secondo, sento le palpebre farsi pesanti, e le sue braccia attorno a me mi stringono e mi coccolano.
"Che c'è bambolina, sonno?"
"Un po'"
"Vuoi andare su? Continuiamo domani, tanto mancano 10 minuti"
"Ma sto bene tra le tue braccia"
"Ti porto io, su, aggrappati. Spengo io". Ross si alza, mette un braccio sotto le mie gambe e uno attorno alla schiena. Io metto le mie braccia attorno al suo collo, lui mi solleva e mi porta su velocemente, come se portasse in braccio una piuma. Mi mette sul letto, lascia la luce spenta, e si siede vicino a me. Gira la testa e grazie alla luce fioca che proviene dalla finestra riesco a vederlo sorridere.
"Che c'è?"
"Sei dolce quando hai sonno"
"Vieni qui"
"Spengo la tv e arrivo"
Mi fa l'occhiolino e scende giù. Sono stanchissima, saranno state le corse di oggi. Raccolgo i capelli con la mano sinistra e li alzo per non sudare, e guardo le stelline fluorescenti attaccate al soffitto, che ogni notte sembra un cielo stellato. Sento i suoi passi, mi sposto verso sinistra e gli faccio spazio. Lui entra con quel sorriso debole ma irresistibile e si mette accanto a me, sul fianco sinistro. Io faccio lo stesso, con il fianco destro, e ci ritroviamo uno davanti all'altra. Porta la mano sinistra sotto la testa, piegando il braccio verso di me, e la destra sul mio fianco, la stringe e si avvicina di più a me. Mi dà un bacio a stampo, lento e molto dolce. Mi avvicino: ora siamo uno davanti a l'altra, i corpi si toccano. La mano sul mio fianco sale e mi afferra dolcemente il collo, le fronti l'una contro l'altra, e i miei occhi stanno fissi sulle sue labbra rosee illuminate leggermente dalla lacrima di luna visibile dalla finestra.
Sorrido, mi avvicino ancora con il corpo e lo bacio appassionatamente, prima lentamente. Poi tutto si intensifica, e rapisce corpo e mente, mentre libera bisogni e desideri.
Ma, anche stavolta, sono stati abbandonati, per paura, o chissà cosa.
"Voglio che sia tutto perfetto", dice lui giocherellando con le dita sul lato della mia gamba, salendo e scendendo fino al ginocchio, per poi tornare su e fermarsi al bordo della gonna. Senza andare oltre.
"Sai, adoro il fatto che tu ci vada piano con me, nonostante sarebbe la prima volta anche per te"
"Ma tu sei più piccola, rispetto le tue decisioni. Basta che non mi privi delle tue labbra"
"Non ti privo di nulla, Ross. Ti amo, sono quasi 3 anni, e sei la cosa più preziosa che ho"
"Quindi...ti senti pronta?"
"Quando ci penso troppo divento nervosa, lo ammetto. Ma alla fine, sarebbe solo un modo per...completare ciò che abbiamo. Ti appartengo già", gli sorrido.
"Deve essere perfetto -ripete- niente fretta, pressioni o altro"
"Lo penso anch'io. Però non alziamoci, adoro stare così. Vorrei non finisse mai", dico e gli stampo un bacio. Mi avvicino a lui, si mette pancia in su, poggio la testa sul suo petto e chiudo gli occhi. Lo sento cantare il ritornello di "Fancy", con la sua solita voce da scemo, e scoppio a ridere, poi continuo al posto suo, e cominciamo ad agitare le braccia e fare gli idioti.
"Non sei male, sai?"
"Chi? Io? Ma scherzi, una campana stona più di me! Che poi perché si dice 'come una campana'? La campana non canta", riecco la mia solita parlantina che lo fa ridacchiare. "Che c'è?"
"Adoro quando cominci a straparlare! E comunque sì, sei brava. Parola di lupetto!"
"Io non sento tutta sta gran voce, ma se me lo dice Austin Moon...forse dovrei credergli"
"I'm gonna make, make, make you do a double take!", canta lui.
"Senti, Monica, ti andrebbe un gelato?"
"Ma non avevi sonno?"
"Ho preparato tutto, c'è anche una sorpresina per te. Non sono da sposare?"
"Ehm...no"
Lo guardo con gli occhi spalancati e la bocca aperta curvata verso il basso in un'espressione di offesa.
"Perfetto! Sposati Ally!"
"Peccato che io sia Ross Lynch. Ti sposo io, Austin ha Ally, e tu sei mia"
"Ah ecco!"
"Dai, scendiamo, sono curioso!"
"Ti piacerà! Aiutami ad alzarmi però".
Ross ride, si alza e mi porge la mano.
"Sei una vecchia!"
"Hai finito di offendermi? La prossima volta niente sorpresa!"
"Eddai lo sai che scherzo"
"...", faccio la finta offesa
"Sei dolcissima"
"Mai quanto i cupcakes che ci aspettano giù"
Detta questa frase, Ross mi afferra la mano e corre giù per le scale. Arriviamo in cucina, si siede sullo sgabello davanti la penisola e si mette dritto sulla schiena, sorridente. Sembra un bimbo in attesa della pappa.
Mangia il cupcake e si sporca tutto, io, finita la coppetta di gelato, lo guardo finire il secondo divertita. Lo guardo, ha il naso sporco, e tenta in tutti i modi di addentarlo senza farsi la maschera di cioccolata.
"Eddai Shor, non è difficile! Taglialo, no?"
"No! Ce la devo fare!"
"Ma se sei già tutto sporco..."
Ross posa il cupcake, afferra i tovaglioli e li porta dietro la schiena.
"Ooops, sono finiti i tovaglioli. Come mi pulisco adesso?", mi guarda sorridente. Mi avvicino a lui, gli do un bacio sul nasino e poi passo la lingua tra le labbra, assaggiando la cioccolata.
"Mh, buona", scoppiamo a ridere.
"Aspetta, ne hai ancora un po' lì"
"Dove?"
Mi avvicino a lui e lo bacio lentamente sulle labbra. Sorrido, appoggio la fronte alla sua e gli guardo le labbra con la faccia di chi, della sua droga, non ne ha ancora abbastanza.
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Things Are Looking Up
FanfictionRoss e Giulia. Lui popstar, lei studentessa, entrambi di Los Angeles, sono i protagonisti di una storia d'amore tanto complicata quanto emozionante. SEQUEL DI "I THINK ABOUT YOU"