BALLIAMO

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Finalmente sabato arrivò, non stavo più nella pelle. Con Carmine in quei giorni avevo messaggiato molto spesso, solo che non ci eravamo detti grandi cose e scherzavamo per coprire l'imbarazzo. Era indubbiamente un ragazzo a cui piaceva ridere, e mi piacevano i ragazzi solari.

Alle sei eravamo tutti sulla spiaggia, lo aspettavamo insieme ai suoi amici che come al solito rispetto a noi arrivavano in modo più trafelato. Mi piaceva il mare, anche non d'estate. Sentivo la tiepida brezza primaverile accarezzarmi il viso e il rumore delle onde riusciva a rilassarmi e a darmi uno strano senso di sicurezza.

I ragazzi stavano giocando a calcio con il pallone che aveva portato Luca, nell'attesa degli altri, mentre io e le mie amiche eravamo sedute sulla sabbia a contemplare il tramonto dalle sfumature violacee e arancioni, uno spettacolo. Avrei potuto passare la vita a guardare il sole calare sul mare.

"Penso arriveranno da un momento all'altro" disse Viviana. Avrebbero dovuto essere qui circa mezz'ora prima. Io stavo letteralmente fremendo e quell'attesa prolungata mi stava tormentando. Cercai di non darlo a vedere.

Siete in grave ritardo ;)...avete avuto problemi? Noi siamo tutti qui.

Scrissi a Carmine. Non mi rispose.

"Ho scritto un messaggio a Carmine ma non mi ha risposto"

"Staranno parcheggiando sicuramente allora" e in effetti così fu. Dopo qualche minuto lo vedemmo avvicinarsi a noi dall'entrata dello stabilimento libero insieme ai suoi amici. E amiche. Si erano portati dietro due ragazze senza dirci nulla. Stava camminando appiccicato ad una, con disinvoltura, non per esibizionismo ma si vedeva che era semplicemente per il piacere di farlo. Mi sentì improvvisamente stupida e mi pentii di essermelo fatto piacere. Forse era la fidanzata, e io mi stavo solo facendo un grande film mentale.

Il gruppo ci venne incontro e Carmine, già da lontano, mi fece un sorriso a trentadue denti. Il mio cuore, come mi ero già abituata da una settimana a quella parte, fece le capriole.

"Ciao Giulia" mi sfiorò il braccio con la mano e mi diede un lieve bacio sulla guancia. Fremetti leggermente.

"Ciao Buschini" era la prima volta che lo chiamavo per cognome, non so perchè, mi venne di dirlo. Mi piaceva però. L'avrei fatto spesso. Mi presentò le due ragazze, una era la fidanzata di Alberto, l'altra non era assolutamente nulla e stando a vedere come adocchiava Carmine capì che avrebbe solo dato problemi.

Cominciammo a parlare e a passeggiare insieme sulla riva, poi a qualcuno venne la bella idea di metterci in cerchio per palleggiare tutti insieme.

"Io non so giocare" affermai. Chi non aveva mai condiviso un'ora di scienze motorie con me prese le mie parole alla leggera e si mise a ridere. Viviana e Bianca stettero zitte. Loro mi conoscevano, anzi, conoscevano la mia innata abilità nello scansarmi dalla palla. Infatti dopo aver fatto un paio di figure imbarazzati, mi estraniai dal gruppo e mi sedetti sulla sabbia poco lontano da loro. La verità era anche che non mi andava di vedere quella ragazza fare la gatta morta con Carmine. Lui mi guardava si, ma non faceva granchè per respingere le avance di quella. Forse ero io che stavo esagerando.

Il fatto era che lui era così bello, era perfetto, era agile, sapeva sempre cosa dire e cosa fare e affascinava tutti quanti, senza sforzarsi nemmeno. E io così imbranata, così piccola e anche stupida.

E come una masochista ero troppo concentrata a fissarlo da non accorgermi che qualcuno si era seduto di fianco a me.

"Ehi" era Luca.

"Se vuoi riprendere la lite questo non è il momento adatto. E poi penseranno male, noi due qui da soli..."

"Non potrebbero mai pensare male, lo sanno tutti che in questo periodo ci odiamo" gli feci una smorfia.

Quando la realtà supera i sogni ||Carmine Buschini||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora