Victor
Intorno a me circola il silenzio.
Interrotto a tratti dai miei singhiozzi irregolari.Manchi tanto mamma
Seduto sul piccolo pavimento in marmo del comitero, osservo l'immagine che ritrae il volto felice di mia madre.
Lei amava tante cose.
Amava il giallo.
Amava annaffiare il nostro piccolo giardinetto.
Amava prendersi cura dei piccoli animali abbandonati in mezzo alle stradine della casa in cui vivevamo.
Amava viaggiare per il mondo.
Ma soprattutto amava le farfalle blu.Proprio per quest'ultimo suo amore, un giorno mi ritrovai a liberare nel cielo alcuni di questi insetti. E il destino volle che proprio in quel momento una bambina minuta e curiosa, ne seguisse una che la condusse alla sua più grande disgrazia.
Incontrare me.
Mi asciugo in fretta le lacrime e prendo il mazzo di rose gialle pronto ad infilarlo nel piccolo spazio dedicato ai fiori che col tempo è stato riempito solo dai miei.
Non c'è stata una volta in cui papà sia venuto a trovarla, e il fatto che lei sia morta per colpa sua non fa che accrescere ogni giorno di più il mio odio nei suoi confronti.
'È colpa tua se è morta, non di tuo padre' mi urla la vocina nella mia testa. Più mi convinco a non ascoltarla più le sue parole risuonano dentro di me.
Non ho mai ceduto dandogli ragione, ma stavolta sto per cedere. Me lo sento e a convincermi ancor di più, sono i ricordi che mi ha appena rievocato.
Anni prima...
"Victor devi stare lontano da quella bambina, hai capito o no?" tuona mio padre sbattendo la sua cintura su di me con una forza che non credevo avesse.
"Caro fermati ti prego non è colpa sua" urla mia madre con le lacrime agli occhi.
"Ah no? E di chi sarebbe allora?"
"Mia, solo mia. Sono stata io la prima a sapere degli incontri che aveva con Keira e non ti ho detto nulla, lui è solo un bambino ti prego" lo supplica e io sento di star per perdere i sensi.Mio padre sbarra gli occhi e lascia la presa su di me per avventarsi su mia madre come un leone che aggira la sua preda.
"Mi fidavo di te Juliette" mormora prima di portarla di peso nella loro stanza per poi chiudersi li dentro a chiave.
Vorrei alzarmi e andare a difendere mia madre ma il dolore alla schiena è sempre più forte.
'Corri da lei' mi urlano i miei pensieri e io vorrei farlo con tutto me stesso ma sento di star per cedere.
Sto per chiudere gli occhi quando l'urlo strozzato di mia madre mi arriva alle orecchie.
"MAMMA" urlo a pieni polmoni usando quella poca aria che mi era rimasta.D'altro canto come risposta mi giungono solo i suoi lamenti e le suppliche che porge a mio padre cercando di calmarlo invanamente.
"Mamma resisti ti prego" sussurro cercando di raggiungere quella maledetta porta.
'Posso farcela, solo un altro passo'
ma proprio quando arrivo li davanti, la porta si apre bruscamente mostrandomi il ghigno divertito di mio padre che ha almeno la decenza di farmi entrare senza troppe storie.L'ultima cosa che vedo prima di cadere nel buio totale è il corpo nudo di mia madre riempito di sangue, graffi, lividi e altro sangue.
Se n'è andata
Oggi
L'immagine del corpo inerme di mia madre mi ritorna in testa provocandomi un gigante senso di vuoto.
"Tu eri l'unica ad adorarla" mormoro sorridendo al ricordo.
Mia madre amava Keira, anche se non ci aveva mai parlato ma un giorno ci spiò dalla finestra di casa e ci vide giocare insieme.Quel giorno avevo appena finito di insegnare a scrivere a Keira e lei per ringraziarmi si presentò da me con quattro pacchi di girelle alla liquirizia. Le mie preferite.
Decido di smetterla di rievocare eventi passati e sbircio il telefono notando che è tardissimo, a quest'ora dovrei essere con gli altri a ultimare i preparativi per il torneo di stasera.
Saluto mia madre e corro verso la vecchia moto che ho usato per venire fin qui.
Arrivato a casa mi precipito da Alex trovandolo dormire sul divano con una birra caduta tutta sulla sua maglietta.
"Fiorellino, temo non sia l'orario giusto per dormire" quasi urlo facendolo sobbalzare.
Si accorge subito del liquido colato e impreca diverse volte.
Dopo essersi sistemato si schiarisce la voce."Ho parlato con Keira"
"Non vedo perché dovrebbe interessarmi"
"Ma ti senti quando parli?" dice guardandomi di traverso.
"In ogni caso, so che non ci risparmieremo ma non..."
"Tranquillo la tua amichetta non morirà" borbotto pronto a cambiare subito argomento."Ragazzi, abbiamo un problema" annuncia Nate entrando in casa.
"Di che par..." la scena che mi trovo davanti risponde subito alla mia domanda.
Ryan con un occhio nero e Nate pronto a picchiarlo."Il principessino è venuto a farci visita?" chiedo ironicamente.
"Cosa vuole?" domanda Alex
"Voleva forzare la serratura ed entrare di soppiatto, ma l'ho fermato in tempo""Vattene" sibilo
"Victor vedi di star lontano da Keira stasera o finirà male"
"Vattene"
"Lei ti odia e io la a..."Non fa in tempo a finire di parlare che Alex lo spedisce fuori con un calcio.
"Cosa me ne interessa se la ama o qualsiasi cosa volesse dire" sussurro pronto a rintanarmi in camera mia.
Alexander e Nate si guardando e scoppiano a ridere."Vaffannculo" dico a entrambi prima di sparire dentro la mia porta.
Mi sendo sul letto pronto a una lunga dormita da cui so già che faticherò a svegliarmi.
Spazio autrice
Piaciuto??Parto col dire che questo capitolo è un po' corto rispetto agli altri, ma si scopriranno altre cose solo nel torneo ✨
Intanto ho cercato di accontentarvi facendo un pov anche sul nostro Vic.
Grazie come sempre, e al prossimo capitolo ♡♡
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Annihilation
Romance"Lui mi guarda negli occhi, e in quei dannati occhi ci ritrovo il bambino che mi insegnò a scrivere. Il bambino che non parlava quasi mai per paura di dire la cosa sbagliata. Il bambino che mi salvò dalla mia probabile morte. Il mio bambino preferit...