❓❓❓
Metto piede in casa e quelle maledette urla mi ritornano alle orecchie.
Urla profonde capaci di farti tremare.
Urla di paura in grado di farti venire le lacrime agli occhi.
Ma soprattutto, urla di una bambina di 10 anni che non fece nulla per meritarsi di urlare così.Inutile provare a pensare ad altro, le urla saranno sempre più forti di ogni pensiero che possa passarmi per la testa.
Dopo quella sera non riuscì più a dormire come prima, le sue urla mi stavano divorando vivo.
Non importa quale razza di farmaco prendessi per riuscire a riposare anche per solo cinque minuti, ero stato condannato e quelle urla mi avrebbero perseguitato per sempre.E la cosa peggiore è dover riguardare ogni giorno quel cazzo di divano con le mani che prudono per distruggerlo una volta per tutte.
Non ho mai trovato un modo per cancellare le scene che corrispondono a quelle urla e credo sia giusto così, me lo merito.
L'unica cosa che posso limitarmi a fare è prendere l'ennesimo pacco di sigarette e fumare fino a distruggermi.
"Basta, ti prego basta"
Prendo una nuova sigaretta.
"Fermati per favore"
Finisco anche questa.
"Cosa ho fatto?"
Altro pacco, altra sigaretta.
"No, no, no ti prego no"
Non c'è la faccio più, prendo il primo oggetto che mi capita sottomano e lo spacco contro il muro.
E di nuovo urla
Non oso avvicinarmi al divano così mi siedo su una poltrona e mentre fumo provo a chiudere gli occhi per dimenticare quel rumore straziante.
Ma la situazione non migliora, anzi è peggio perché frammenti di quel giorno mi ritornano in mente sotto forma di immagini facendomi impazzire.
Sto per prendere l'ennesimo oggetto da rompere ma il suono del campanello mi blocca.
Mi dirigo verso la porta aprendola, non l'avessi mai fatto.
"Cosa cazzo vuoi" sibilo mettendo le mani al collo del nuovo arrivato.
"Ehi figliolo calmati, ricordati che viaggio sempre con una pistola in tasca" e mi costringe a mollare la presa."Speravo fossi morto" sussurro facendolo entrare.
"Cos'è tutto quest'odio per il tuo paparino? Un attimo, è per caso esplosa una bomba qui?" chiede osservando il soggiorno che effettivamente sembra essere un campo di battaglia."Non sono cazzi tuoi e motiva subito la tua presenza da me prima che ti cacci a calci in culo" lo minaccio.
"Ciò che ora è tuo, un tempo era mio" sospira "E poi non ti fa piacere rivederci dopo tanto di quel tempo passato lontani?".
Odio mio padre così tanto che se non sapessi che ha minimo tre pistole nelle tasche, lo farei fuori in questo momento.
Lui mi ha tolto l'unica cosa bella che la vita mi aveva donato e non so con quale coraggio si ripresenta da me.
"Sai, in questi giorni ho pensato molto a quello che io e te potremmo creare insieme" inizia "Un impero tutto nostro, come stavamo facendo tempo fa ma per uno scherzo del destino fummo interrotti. Per fortuna quella persona ne pagò le conseguenze, ricordi?" chiede retoricamente con un sorriso di sghembo.
La frecciatina mi colpisce in pieno e non riesco più a controllarmi.
Sgattaiolo verso di lui facendolo restare spalle al muro.
"Sei venuto qui per cercare di convincermi con le tue cazzate? Ok lo sopporto, ma che tu rievochi eventi passati mi fa venir voglia di strapparti la pelle a morsi""Cosa c'è ora sei bravo anche a difendere? Se non ricordo male eri tu ad essere rimasto immobile ma correggimi se sbaglio"
Se quella di prima aveva fatto male, questa ha puntato il cuore e lo ha trapassato completamente.
Non posso permettermi che mi veda stare male ma non ho altra scelta se non quella di restare fermo come un cubetto di ghiaccio dinnanzi a lui."Non lo hai detto davvero" dico più a me che a lui.
"Oh si eccome se l'ho detto, e lo ripeterei altre cento volte se questo servisse a farti accettare la verità" e come se non bastasse già quello che sta dicendo, mi spinge facendomi sedere proprio sul divano.Tento di alzarmi ma caccia dalla tasca posteriore una pistola e me la punta contro.
"Non volevo arrivare a tanto, ma è l'unico modo per avere da te un minimo di attenzione"
Non mi sono mai seduto qui sopra dopo quella sera, per questo motivo ho il corpo ricoperto di brividi che non accennando a finire.
"Cosa vuoi?" chiedo per cercare di finire il più in fretta possibile la conversazione.
"Aspetta, ho sentito bene o è uno scherzo? Mio figlio mi chiede cosa voglio? Cosa hai bevuto al posto del latte stamattina" scherza ridendo solo lui."Ho bevuto la sostanza giusta per avere pazienza e non ucciderti subito, ora potresti arrivare al motivo vero per cui sei venuto fin qui?"
"Se solo tu provassi ad unirti a me, diventeremo i capi di questo quartiere malfamato di Brooklyn"
sto per dirgli di no per la decima volta ma mi blocca."Lo so che il tuo è un no secco, ma ti darò del tempo per rifletterci e decidere. Quando finalmente capirai che lavorare con me conviene più di ogni altra cosa, sai dove trovarmi" e finalmente esce di casa lasciandomi libero di alzarmi senza la paura di essere sparato in fronte.
Dopo minuti passati a contemplare il pavimento senza un motivo preciso, mi decido ad uscire di casa per prendere un nuovo pacco di sigarette.
"È il decimo pacco che prendi in tre giorni, non credi di star esagerando?" mi chiede il negoziante sotto casa porgendomi il pacco.
"Ti basta che pago, non ti serve sapere altro" lo liquido velocemente salendo in macchina.Appena accendo la cicca però, sento un freddo oggetto metallico sulla tempia.
Tutte a me capitano.
Alzo lo sguardo sullo specchietto per vedere chi mi onora della sua compagnia e sbarro gli occhi.
Cos'è oggi, la giornata dei resuscitati?
"Ma ciao vecchio amico, ti ricordi di me vero?"
Come dimenticare quello stronzo di Jacopo.
Credo proprio che sia la seconda persona che farei fuori dopo mio padre.
"Come dimenticare del re delle stronzate"
"Vedi di fare poco lo scemo, hai una pistola puntata contro" mi minaccia facendomi solo ridere."Come minimo sarà scarica o di giocattolo" e nel frattempo finisco un'altra sigaretta.
"Se ne fumi ancora non servirà nessuna pistola per farti fuori"
"Cosa c'è adesso vuoi farmi lezione di vita?" lo guardo di sottecchi."Volevo solo chiederti di collaborare per una volta ma a quanto pare è inutile" sbuffa aprendo lo sportello.
"Tu collaborare con me?" tra tutte le proposte non mi aspettavo di certo questa "Neanche da morto""Te ne pentirai" mi urla uscendo dalla macchina
"L'unica cosa di cui mi pentirò è di aver sprecato tempo con te" metto in moto e sfreccio via senza una direzione precisa.Spazio autrice
Ecco a voi, piaciuto??Secondo voi chi è il misterioso ❓
Diciamo che mi sono superata perché è il mio primo capitolo con più di mille parole ma per le 2k questo ed altro.
No davvero io sto ancora realizzando, non avrei mai pensato di arrivarci vi amo un sacchissimo ♡♡

STAI LEGGENDO
Annihilation
Romansa"Lui mi guarda negli occhi, e in quei dannati occhi ci ritrovo il bambino che mi insegnò a scrivere. Il bambino che non parlava quasi mai per paura di dire la cosa sbagliata. Il bambino che mi salvò dalla mia probabile morte. Il mio bambino preferit...