Capitolo 8

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«Ho saputo da mio padre,volevo sapere come te la passavi,ma giudicando dalla tua faccia direi non molto bene.»Scherzò.Alzai gli occhi al cielo e abbassai lo sguardo sui miei piedi coperti dai miei calzettoni Rossi.
Tornai sul divano e lo lasciai entrare.

Sorprendentemente lui si sedette sul divano e poi mi abbracciò.
Non si sapeva come,condividevo con lui solo momenti deprimenti,come la chiacchierata riguardante mio fratello.

ricambiai l'abbraccio e mi appoggia a lui.Non mi importava di nulla,poteva abbracciarmi anche satana,avevo bisogno d'affetto.

***

Non so come ero finita magicamente sul mio letto.
Spostai lo sguardo alla mia destra e quasi caddi dal letto.
Dylan era accanto a me che russava leggermente,con la bocca semiaperta.
Mi girai verso il mio comodino e presi la sveglia tra le mani,erano le 4:30 a.m,cercai di poggiarla al suo posto,ma con il mio essere maldestra,cadde a terra provocando un tonfo che fece svegliare il ragazzo accanto a me.

«Stai bene ?» aveva ancora gli occhi chiusi e mi sentii in colpa per averlo svegliato.Se lo avesse fatto a me a quest'ora sarebbe più che morto.

«Si,scusa non volevo svegliarti» provò ad aprire gli occhi,ma fallì e a me scappò una risata.Spuntò un piccolo sorriso anche a lui.

«Tranquilla non preoccuparti,vieni qui e prova a dormire»mi avvicinai a lui che mi strinse fra le sue braccia.Avevo la schiena contro sul suo petto.Chiusi gli occhi e subito mi addormentai.Domani mattina mi avrebbe spiegato un po' di cose.

***

Mi svegliai con un forte mal di testa.Sospirai e aprii gli occhi con fatica,Dylan non era più accanto a me.

Era così strano.Sembrava un tale stronzo all'inizio,mi aveva trattato male quando avevo pulito la sua stanza,mi aveva lanciato occhiatacce tutto il tempo quando ero andata al mare con Mason,insomma non credevo che quel ragazzo potesse essere così diverso come pensavo,forse gli facevo un po' pena.Scossi la testa ignorando i miei pensieri e scesi in cucina.

Quando passai davanti al salotto vidi il ragazzo che aveva dormito con me la notte scorsa,sdraiato sul divano a guardare la TV.Mi sporsi per vedere meglio e notai che stava dormendo,Decisi di lasciar stare e andai a fare colazione.

Preparai un caffè anche a lui e glielo portai.Erano le 11:30 a.m e lui ancora stava dormendo.

Speravo che non lo avessi disturbato stanotte non facendolo dormire.Mi avvicinai e lo chiamai.Niente,sembrava morto.Alzai il volume della TV e lui saltò praticamente dal divano.
Risi fino ad avere i crampi allo stomaco.

«Sei una delle persone più delicate che io conosca» mi lanciò un'occhiataccia.Mi coprii la bocca con la mano sperando che non notasse che stessi ancora ridendo.
Alzò gli occhi al cielo e dopo si sedette sul divano.

Mi sedetti accanto a lui con lo scopo di chiedergli perché ieri sera stavamo nello stesso letto.

«Allora,come mai ieri sera...noi...»alzò lo sguardo e capii che aveva intuito ciò che volevo chiedere.

«Sei crollata sul divano,così ti ho portato su,mi sono sdraiato anche io volendo riposare gli occhi ma...sono crollato anche io» sorrisi leggermente e annuii.

Andai a farmi una doccia e presi anche un'aspirina,non so perché ma quel mal di testa mi stava letteralmente uccidendo.Mi vestii velocemente e quando scesi giù trovai solo un bigliettino.

"Scusa se sono andato via così,i ragazzi hanno chiesto di me,così li ho raggiunti.Questo è il mio numero,fatti sentire ;)"

Probabilmente non mi sarei mai fatta sentire,ma salvai comunque il suo numero sul mio cellulare.Credevo che avendo avuto un po' di giorni di vacanza avrei avuto del tempo per me,ma la verità era che senza lavoro non sapevo che diavolo fare a casa,da sola.l'unica cosa che mi scocciava di aver poco tempo libero era non poter andare in Italia da mio fratello;Ora ero fottutamente sospettata per furto,quindi non potevo allontanarmi e di conseguenza andarlo a trovare.


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