Capitolo 33: Il segreto di Jorge

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POV'S TINI
Entro in casa e lancio la borsa sul divano in pelle bianca per poi sedermi su di esso vicino a me si siede anche Jorge, sono più o meno quasi le undici, e l'unica cosa che riesco a fare è pensare a Xabi e a Mechi, credo che quando Xabi si riprende la mia camera amica lo rimanda in coma, perché lui si riprenderà, si ì, bisogna pensare positivo "dai non preoccuparti, andrà tutto bene" dice Jorge cingendomi le spalle con un braccio attirandomi a se "lo spero" "certo ci sono io con te" questa volta mi abbraccia, rispondo all'abbraccio mettendo la faccia nell'incavo del suo collo sforzandomi di non piangere, "ragazzi siete tornati?" al suono della voce di mia madre sciogliamo l'abraccio "cos'è successo?" chiede mamma sedendosi accanto a me "ha avuto un incedente parecchio brutto ma non si sa per cosa... non ci abbiamo pensato di chiedere volevamo sapere solo le sue condizione e beh è andato in coma per la botta e l'hanno operato perché aveva un polmone perfora da una costola e poi hanno dovuto rimettere bene la costola e non so che altro visto che hanno usato tutti termini strani che io non ho capito" mia madre si mette una mano sulla bocca mentre io sento i miei occhi inumidirsi, li sbatto velocemente e ricaccio indietro le lacrime "dai non preoccuparti che tutto andrà bene... ora è tardi m non mangiate niente? C'è ancora una torta che ho fatto con Lucas" dice mia madre cercando di tirarmi su di morale "vada per la torta" dico sforzandomi di sorridere.

[...]

La luce dal sole mi acceca, mi giro dal lato opposto cercando di dormire ma due labbra sulla mia fronte mi fanno aprire gli occhi ritrovandomi davanti il mio ragazzo "credo sia ora di alzarsi" "ma io ho sonno" piagnucolo "dai su alzati, guarda che ti ho portato?!" sposto lo sguardo da lui al mio comodino e sopra c'è un vassoio con una fetta di torta panna e fragole e una spremuta d'arancia, mi ha portato la colazione a letto... che dolce "grazie... sei il miglior ragazzo di tutto il mondo e sei solo mio" "certo solo tuo" gli sorrido e faccio combaciare le nostre labbra "Ti amo" gli dico "anch'io ti amo" mi risponde sorridendomi "ora fai colazione e poi alzati" "ok" mi lascia un ultimo bacio a stampo e poi esce. Solo ora mi ritorna in mente di Xabi, prendo il telefono e chiamo Mechi. Mentre aspetto che la mia amica risponda prendo il pezzo di torta e comincio a mangiarlo.

"Pronto?" a rispondere non è la solita solare Mechi ma una Mechi distrutta;

"ehy Mechi sono io , Tini"

"Ciao Tini"

"come va?"

"come vuoi che vada? Questi dottori non si degnano di dirci niente... mi sta venendo il dubbio che non siamo dei professionisti ma solo dei dilettanti"

"hai passato la notte lì?"

"si, dopo aver avvertito i miei"

"Mechi credo che tu hai bisogno di riposo"

"lo so però non ci riesco, almeno finchè non saprò che sta bene, comunque non preoccuparti non sono io quella che sta male... comunque oggi non verrò all'accademia"

"ah"

"si, non preoccuparti tu vai tranquilla"

"va bene, poi ci vediamo quando usciamo che vengo ok?"

"ok, a dopo"

"si ciao"

Riattacco dopodiché finisco di fare colazione, mi preparo e poi scendo di sotto pronta per andare, stavo per entrare in cucina ma mi blocco quando sento una voce da gallina all'interno "ma perché no?" chiede "senti mi stai stancando te ne puoi andare per favore?" questa voce la riconoscerei tra mille è quella di Jorge, cerco di avvicinarmi per sentire meglio ma una dito picchia sulla mia spalla mi fa girare, mi ritrovo mio zio che mi sta osservando come per dire "che stai facendo?" "shh non fare rumore" gli sussurro in modo da farmi sentire solo da lui, lui annuisce e si appoggi al muro come sto facendo io "ma dai per favore" insiste lei "ti ho detto di no" dice decido lui "giusto per sapere... che stiamo facendo?" mi sussurra mio zio "zio non fare rumore" lui alza le mani in segno di resa e io continuo ad origliare... lo so che è sbagliato ma quando c'è di mezzo Jorge non mi interessa "dammi una ragione per rifiutare" "forse perché c'è la mia ragazza al piano di sotto e potrebbe entrare da un momento ad altro, oppure perché io con questa storia ho chiuso? Non lo so dimmi te" di che sta parlando? C'è qualcosa di Jorge che io sono all'oscuro? "ma dai pensaci bene è un'occasione più unica che rara non puoi fartela scappare" "invece si" di che cosa stanno parlando? "senti ti ho già detto che non voglio che la mia ragazza lo sappia quindi per favore smettila e vattene" bene, è bello sapere che il tuo ragazzo ti tiene all'oscuro dai suoi problemi, quando lo prendo mi sente "ma non lo verrò a sapere" insiste lei, certo come no ora mi deve anche mentire, quando la prendo la strozzo chiunque lei sia sento Jorge sospirare... non vorrà mica accettare qualsiasi proposta lei gli abbia detto, giuro che lo strangolo entro oggi "senti... mi dispiace ma non posso, ti ho già detto che ho chiuso" "bene sai cosa potrebbe succedere" lo minaccia lei, sento dei passi e la porta di servizio aprirsi "aspetta" dice il mio ragazzo "ok accetto ma questa volta è l'ultima" cosa? Mi sporgo per sentire meglio ma sfortunatamente inciampo nel filo della lampada e cado a terra facendo voltare Jorge e una ragazza verso di me... stupido filo mi hai fatto scoprire "Tini che ci fai lì per terra?" chiede Jorge preoccupato... paura Blanco ne devi avere anche molta finchè non mi dirai per filo e per segno cosa sta succedendo "oh, ehm sono inciampata e sono caduta" dico rialzandomi in piedi "fatta male?" chiede però questa volta premurosa "no, non preoccuparti... lei sarebbe?" chiedo indicando la ragazza sconosciuta, indossa una maglietta a righe rossa e nera abbinata ad una gonna nera e ai piedi delle vans nere, i capelli castani li ha raccolti in una coda alta, è truccata soltanto dall' eye-liner, è poco più bassa di me e si, si può definire carina "lei è Valeria" "sei italiana?" le chiedo "no... i miei genitori lo sono" mi risponde acida, ma ha fatto colazione con l'aceto? "ok... io sono Martina, la ragazza di Jorge" "dunque sei tu la sua ragazza" "si" "è stato un piacere conoscerti Martina ora devo andare... ci si vede Jorge". Quando se ne va mio zio entra in cucina prende una mela e poi esce addentandola. Io continuo a fissare Jorge con uno sguardo desideroso di spiegazioni "che c'è?" chiede "che voleva?" "niente" "ed è venuta qui solo per farti visita?" apre la bocca per rispondere ma la richiude subito "perché non mi vuoi dire la verità?" "no posso, fidati che non posso" "è tardi dobbiamo andare" dico voltandomi e aprendo la porta la porta, lui dopo pochi secondi mi segue. Durante il tragitto lui mi parla e io mi limito ad annuire una volta arrivati me ne stavo per andare dalle mie amiche ma lui mi blocca per un braccio "che ti prende?" "fatti una domanda e datti una risposta" gli dico per poi liberarmi dalla sua presa e andando dalle ragazze.

[...]

Per tutta la mattinata ho evitato Jorge, vado a posare tutto nell'armadietto e poi esco fuori e dopo aver salutato le mie amiche mi dirigo verso il cancello senza neanche aspettare Jorge. "vuoi continuare così per sempre?" chiede Jorge raggiungendomi "no, finchè non mi dirai la verità" lo vedo sospirare "senti, ora non voglio discutere" "Neanche io voglio discutere però..." "però non ti fidi abbastanza di me per dirmi cosa voleva quella Valeria o come si chiama da te" "no, non è vero, lo sai benissimo che io di te mi fido cecamente" "allora perché non me lo vuoi dire?" stava per rispondere ma veniamo affiancati dai nostri amici "allora andiamo prima a prendere qualcosa al MC e poi andiamo da Xabi?" chiede Lodo, noi tutti annuiamo e poi ci incamminiamo, io con le ragazze e lui con i ragazzi "tutto bene con Jorge?" mi chiede Cande "certo perché?" "perché di solito state sempre attaccati invece oggi vi siete rivolti la parola si e no tre volte e poi prima si vedeva lontano un miglio che stavate discutendo" "abbiamo solo avuto una piccola discussione stamattina niente di che veramente" "ok" risponde. Do un veloce sguardo dietro e Jorge mi sta guardando, quando i nostri sguardi si incrociano io ritorno con lo sguardo davanti a me.

[...]

Entriamo di nuovo in quell'ospedale, io vado da Mechi e l'abbraccio "come va?" chiedo "come prima... tu invece hai una faccia e so che non è per Xabi perché è da 'ho un problema con il mio ragazzo'" "no, Mechi va tutto bene... si fa per dire con Xabi in queste condizioni" "farò finta di crederti" dice la biondina finendo di bere il suo caffè.

Dopo più o meno due orette ce ne andiamo anche se noi avremmo voluto restare. Sto camminando affianco a Jorge, nessuno dei due dice una parola "senti io non ce la faccio, non lo sopporto questo silenzio tra di noi" dice di botto bloccandosi "neanche a me piace, ma noi è colpa mia se non hai fiducia in me" si passa una mano sul viso "io ho fiducia in te" "ma non me lo dimostri" "Tini..." "Tini niente perché non me lo vuoi dire?" "perché non posso" "non puoi o non vuoi?" chiedo incrociando le braccia sotto il seno e guardandolo con sguardo severo, lui non mi risponde "da quando ci nascondiamo le cose? Io ti ho sempre detto ma probabilmente non dovevo se per te non vale lo stesso" dico cercando di trattenere le lacrime. Ma perché voglio piangere? Lui non risponde si limita ad abbassare lo sguardo, scuoto il capo in segno di negazione e poi riprendo a camminare, "Tini" lo sento chiamare il mio nome ma non mi volto ne tantomeno mi fermo, anzi il contrario: prendo a camminare più velocemente con le braccia incrociate sotto al petto stringendole a me con forza e lo sguardo basso "Tini aspetta un attimo" non gli do retta e continuo a camminare e cerco di non piangere. Perché non si fida di me?

È inutile scappare visto che lui è più veloce di me e mi raggiunge ma io continuo a camminare senza girarmi verso di lui anche se sono curiosa di vedere la sua faccia, ma non lo faccio "ti vuoi fermare?" dice venendo davanti a me e prendendomi per le spalle facendomi bloccare di colpo "che c'è? Spostati" cerco di scappare dalla sua presa ma non ci riesco "no non mi sposto e ora mi ascolti" "perché dovrei farlo? Tu non ti vuoi fidare di me e io non voglio ascoltarti" "se mi facessi parlare" "ok parla ti do cinque secondi" "allora..." mentre lui parla io comincio a contare ad alta voce e quando arrivo a cinque dico "tempo finito" "da quando metti il timer per farmi parlare?" "da quando non ti fidi di me" sbuffa "vuoi sapere cosa ti nascondo" più di qualsiasi altra cosa al mondo "si" dico annuendo "bene... lo saprai" era ora "su dimmi" "non qui" " e dove scusa?" "vieni" prende la mia mano e mi trascina fino al parco... mi fa sedere su una panchina e poi ci si siede anche lui "allora dimmi... che voleva da te quella Valeria? Come la conosci?" chiedo. Voglio sapere perché mi mente e mi chiedo per quale ragione a dovuto aspettare tutto il giorno... non me lo poteva dire stamattina?

Angolo Autrice:
Salve a tutte... scusate l'ora, spero che vi piaccia, continuate a commentare e a votare. Passate a leggere anche la mia ultima storia "il mio cuore batte a ritmo del tuo nome" ci tengo molto e mi farebbe piacere, il primo capitolo già c'è e appena raggiungo un po' di persone che lo seguono e mi dicono cosa ne pensano posto il secondo (che ho già pronto). Detto questo vi auguro una buonanotte, un bacio e alla prossima.

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