Capitolo 35

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POV'S TINI
Sono quasi le 20:35 e Jorge non è ancora rientrato, provo a chiamarlo ma squilla a vuoto... non gli sarà successo qualcosa vero? No Tini su non pensare negativo, va tutto bene.
Mi concentro di nuovo sulla TV ma ad un certo punto la corrente salta. E ora che faccio? A tastoni cerco il telefono e quando lo trovo accendo la torcia per vedere qualcosa. Sembra tutto normale, ok allora si deve solo riattaccare la corrente... peccato che io non so come si fa. Lo sapevo che quando saltava la luce dovevo andare con mio padre. Devo aspettare Jorge.
Un rumore strano mi fa sobbalzare dal divano, con la torcia in mano vado in cucina e cerco di prendere una padella senza far cadere le altre pentole, ma il mio tentativo risultò vano. Un rumore fracassa timpani avvolge tutta la casa. Bene se non volevo fare rumore ci sono proprio riuscita. Cerco di rimettere ma poi tutto ritorna come prima.

*Din Don*

Il campanello, speriamo sia Jorge... ma è meglio portarmi la padella non si sa mai. Apro la porta e come una stupida dico "Jorge" puntando la torcia in alto per vedere se effettivamente era lui, ma invece è il facchino della pizza. Quando mi accorgo che lo sto cecando con la luce abbasso il telefono e incontro lo sguardo molto confuso del ragazzo. Vedo che fissa la padella che tengo nella mano destra... penserà che sono una pazza, mamma che figuraccia "ehm scusa è saltata la corrente... e ecco a te" gli porgo i soldi che fortunatamente avevo preparato prima, lui mi da le pizze e poi si volta per andarsene. Poso la padella a terra e facendomi luce con il telefono porto i cartoni di pizza in cucina e poi ritorno di la, riprendendo da terra la mia padella. Mi faccio luce fino al divano e mi ci siedo cominciando a giocare a 'candy crash saga' finchè non comincia a suonare il cellulare per una chiamata da parte di Jorge.

"ehy Jorge"

"ciao amore, sto tornando non preoccuparti"

"o-ok"

"tutto bene?"

"certo tutto super bene... perché?"

"non lo so la tua voce è strana"

"no, sul serio tutto bene però vieni subito"

"ok, ci vediamo tra poco"

"ciao"

Riaggancio e riprendo a giocare fino a quando sento una chiave girare nella serratura. Mi alzo come una molla e abbandonando la padella sul divano mi avvicino alla porta. Appena la luce fioca della luna illumina il volto del mio ragazzo io gli salto letteralmente addosso "ehy" sento le sue braccia stringermi a se "come mai è tutto buio?" "è saltata la corrente e non so come si riattacca" "se scendi te lo insegno io" dice ridacchiando. Sciolgo le gambe intorno alla sua vita e quando raggiungono il pavimento anche le braccia intorno al suo collo. Chiude la porta e poi prendendo la mia mano mi trascina fino al contatore dove riattacca la luce e finalmente rivedo casa mia illuminata "oh ora si che si vede qualcosa" esclamo mentre Jorge mi guarda sorridendo "oh già sono arrivate le pizze andiamo a mangiare perché io sinceramente sto morendo di fame" aggiungo "si anch'io... andiamo".
Andiamo in cucina e quando vede le pentole a terra fa una faccia strana "che ci fanno tutte quelle pentole a terra?" "niente mi erano cadute prima e senza luce non riuscivo molto bene a vedere" dico con un alzata di spalle, poi ad un certo punto mi ritorna in mente la padella che ho lasciato sul divano "uh la padella" esclamo portandomi una mano sulla fronte "quale padella?" dice Jorge mentre cerca di trattenere le risate. Senza dirgli niente mi volto e corro in salotto per prendere la padella sul divano, dopodiché ritorno in cucina "lascia stare" "va bene" prende le pizze e le porta in salotto. Ci mettiamo seduti sul divano e io cerco di trovare un film carino. Ora mi passa per la testa un pensierino... Valeria "Jorge" "dimmi" "hai risolto con Valeria?" mi volto verso di lui "si... non preoccuparti" mi sorride dolcemente, ricambio il sorriso e poi ritorno con lo sguardo alla TV.

[...]

Adesso ho la testa appoggiata sul petto di Jorge, mentre lui mi accarezza la schiena delicatamente. Questo momento fu interrotto da un rumore proveniente da fuori "cos'è stato?" chiedo alzando di colpo la testa "non lo so" mi metto seduta seguita a ruota da Jorge. Si alza infilandosi le scarpe "dove vai?" "vado a vedere cos'era quel rumore" "cosa? No, non mi lasciare qui da sola... e se sono i ladri e poi entrano?" "hai ragione... vieni ma stai dietro di me" "ok" dopo essermi infilata le pantofole mi alzo e mi aggrappo al suo braccio destro. Ci dirigiamo all'esterno passando per la cucina -dove io prendo la padella di prima- e dopo essere usciti dalla porta di servizio ci guardiamo intorno finchè lo sguardo non arriva alla porta d'ingresso dove vediamo due uomini incappucciati che cercano di aprire la porta. Ho il cuore in gola e non me ne accorgo neanche che Jorge mi ha tolto la padella di mano. Per la paura aumento la stretta sul suo braccio "che cosa state facendo?" dice Jorge con un tono di voce abbastanza alto. Gli uomini misteriosi si voltano... e se sono armati? Ho così tanta paura che mi tremano le gambe e se non fosse che mi sono aggrappata saldamente a Jorge già starei a terra. Quando Jorge vede che quei due mi stanno fissando mi spinge a mettermi dietro di lui "vi ho fatto una domanda" insiste Jorge facendo sembrare il suo tono duro. Gli uomini si guardano per un secondo e poi scappano a gambe levate. Quando quei due scompaiono dal nostro campo visivo ritorniamo dentro. Fiù per un pelo. "e se tornano?" chiedo mentre Jorge prende due bicchiere per versarci dell'acqua, ma appena faccio la domanda li posa sul tavolo per avvicinarsi a me e prendendomi il volto tra le mani mi dice "non preoccuparti, ci sono io qui con te e non permetterò a nessuno di farti del male... mai" mi stampa un bacio e poi mi sorride, ricambio il sorriso e poi lo abbraccio.
Decidiamo di dormire insieme; mi infilo il pigiama lilla e rosa e dopo mi intrufolo nel letto aspettando Jorge ad un certo punto mi arriva un messaggio. Penso sia o mio padre o mamma. Apro il messaggio e il sangue mi si gela

"sei bellissima con quel pigiama lilla"

Lancio un urlo così forte che l'avranno sentito fino al Polo Nord "che succede?" chiede Jorge preoccupato entrando in camera e sedendosi accanto a me. incapace di parlare gli mostro il messaggio. I suoi occhi per poco non escono fuori dalle orbite "cosa?" è l'unica cosa che riesce a dire; alza lo sguardo dal cellulare incrociando il mio impaurito, mi abbraccia forte a se mentre alcune lacrime rigano il mio volto "ehy, cosa ti ho detto prima? Non permetterò a nessuno di farti del male e appena troverò questo idiota gli imparerò un po' di buone maniere" mi prende il viso tra le lacrime e asciuga le mie lacrime. Si sdraia accanto a me e attirandomi verso di lui mi tranquillizza e piano, piano mi addormento.

[...]

La mattina seguente quando mi sveglio nel letto ci sono solo sola, do uno veloce sguardo alla svegli che segna le 7:05, mi alzo prendo un pantalone bianco e una camicetta blu, vado in bagno facendomi una doccia veloce.
Dopo essermi preparata scendo di sotto fare colazione "ciao" dico entrando in cucina "ciao tesoro" mi saluta mio padre "mamma?" "adesso arriva" come sempre mi siedo vicino a Jorge.
Sto per mordere la mia brioche quando la vibrazione del telefono mi fa distrarre. Prendo il telefono in mano e apro i messaggio

"ti sta bene questa camicetta blu"

sbianco di colpo... di nuovo un messaggio anonimo che sa cosa indosso "ehy tutto ok?" chiede Jorge scrutandomi. C'è qualcuno che mi spia, ma chi?

Angolo Autrice:
Ehy salve a tutte scusate l'assenza ma spero che anche questo 35° capitolo vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Scusate eventuali errori. Un bacio e alla prossima.
Ps: passate a leggere anche
"il mio cuore batte a ritmo del tuo nome" credo ne valga la pena.

L'incontro più bello della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora