Epilogo.

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Pov's Marisa

Siamo in gruppo davanti al tavolo del punch. Alberto e Fabio hanno uno smoking nero, senza cravatta e con dei jeans blu, mentre Rebecca, Chiara, Giorgia e Giuliana indossano un vestito lungo fino alle caviglie di un rosso scuro, accompagnato da tacchi a spillo bianchi. Hanno deciso di vestirsi uguali per il ballo, lo avevano proposto anche a me, ma io rifiutai perché i miei shorts e la mia t-shirt possono andare più che bene.

L'unica eccezione che ho fatto è stata truccarmi un po' più del solito il viso e legare i miei capelli in una bandana bianca come il latte, per abbinarla alle converse. Tutte mi hanno sgridata per non essermi agghindata almeno per il ballo scolastico, ma a me non è importato, sto comoda e a mio agio nei miei soliti vestiti sportivi.

«Ragazzi, un minuto di attenzione per favore», basta la voce della preside per zittire la sala. «Come sapete ogni anno scegliamo un re e una reginetta del ballo, che saranno simbolo della scuola fino alla fine dell'anno scolastico»

Mi guardo intorno.

Non vedo Liam. Mi aveva promesso di esserci, invece non si è ancora fatto vivo. Dovevo saperlo, non avrei dovuto dargli una seconda chance. Tutte le mie amiche credono che oramai l'ho dimenticato, non mi hanno più vista insieme a lui, ma in realtà non sanno quello che è successo tra di noi. Tra la palestra, i messaggi e tutte le uscite di nascosto, per non parlare dei baci rubati.

Non ho ancora scordato l'appuntamento di ieri, è stata la cosa più dolce e bella che qualcuno abbia mai fatto per me, presentarmi ai suoi, diamine. Liam è un ragazzo fantastico, solo non capisco perché fa così tante promesse e poi non ne mantiene nemmeno una. Inizia a stufarmi questo fatto.

«Hey, Mari, c'è Elliot», sussurra Chiara, dandomi una leggera gomitata sul fianco per farmi girare.

Odio Elliot. Non capisco perché pensano il contrario. Quel ragazzo l'anno scorso mi era venuto vicino chiedendomi di uscire, ovviamente gli risposi di sì, non sono brava a scaricare le persone, ma presto me ne pentii. Voleva solo una cosa da me: sesso. Le ragazze non lo sanno, non voglio preoccuparle, ma il fatto che pensano che ho una cotta per lui mi fa rivoltare lo stomaco.

«Ew», gli rivolgo un verso di disgusto e poi riporto tutta la mia attenzione verso il palco.

«La reginetta di quest'anno è...», la palestra diventa magicamente un 'ooh' continuo, con tanto di mani tremolanti rivolte verso l'alto. «Destiny».

Oh ma dai, non ci avrei mai creduto. Strano che la più figa della scuola abbia ricevuto la corona, proprio strano.

La bionda ragazza dagli occhi blu sfoggia il suo abito letteralmente trasparente, forse i brillanti coprono un po', sul palco, mentre si affretta a raggiungere il microfono e sorridere dopo aver ricevuto la corona. Sembra felice e dopo aver fatto il suo discorso di ringraziamento, la parola passa nuovamente alla preside, che sceglie il re.

Liam.

Ma Liam non c'è. Liam non si è fatto per niente vivo. Vorrei chiamarlo, dirgli quanto ho bisogno di lui in questo momento e di quanto sia incazzata. Ha bruciato la seconda chance con niente, sembrava andare tutto così bene. Poi lui come al solito ha rovinato tutto.

«Marisa, tutto okay?», domanda Giuliana, vedendomi agitata.

Annuisco. Non posso e non voglio rivelarle la mia frustrazione. In questo momento il mio corpo sta subendo miliardi di emozioni che solo Dio sa quanto sto reggendo.

Lo stomaco si sta rigirando nella mia pancia e posso sentire la cena salire fino alla gola. Mi sta venendo la nausea. Penso di vomitare.

«Torno subito, devo solo andare in bagno», avviso le mie amiche, mentre mi dirigo verso la toilette.

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