Erano le sette di sera e Malia camminava verso il mare, con i piedi scacciava i sassolini dal marciapiede. Ripensò all'incontro con il solito ragazzo, ormai avvenuto giorni fa, e sorrise perché nessuno le aveva mai rivolto la parola se non per insultarla.
Si tolse le scarpe camminando verso gli scogli guardando il sole tramontare. Guardava le nuvole che oscuravano la luce del sole e si accorse di un rumore dolce alla sua sinistra, che sembrava più una melodia. Cercò con gli occhi il punto da dove proveniva, per poi vedere lo stesso ragazzo che aveva incontrato nell'autobus suonare la chitarra. Scese dallo scoglio andando dietro di lui.
«Give me love.» parlò e il ragazzo si girò verso di lei annuendo facendo segno di avvicinarsi. Malia, in imbarazzo, si sedette vicino a lui mentre egli continuava a suonare e a cantare il ritornello della canzone, fondendo le loro voci in un'unica melodia. Quando la canzone finì Calum appoggiò la chitarra sopra al telo dove erano seduti. «Come fai a sapere il mio nome?» ruppe il silenzio la ragazza. «A scuola, sanno tutti chi è Malia Tate -rispose- io sono Calum» Malia annuì guardando le onde infrangendosi sugli scogli. «Come mai hai cominciato a parlare con me?» si girò verso di lui guardandolo negli occhi, accorgendosi del bel colore che avevano. Neri, come la pece, come il buio, la solitudine. «Perché proviamo le stesse emozioni, siamo incompresi.» spiegò, le prese delicatamente il braccio facendole vedere i suoi tagli per poi farle vedere i suoi. «Tu perché ti tagli?» prese coraggio Malia. «Secondo me, soffriamo perché ci tagliamo e non il contrario.» anche se non le aveva dato propriamente una risposta, le sue parole erano vere tanto che ora Malia si sentì, finalmente, compresa da qualcuno.
Si creò un'atmosfera imbarazzante in quanto nessuno dei due sapeva cosa dire. «Come va con il tuo migliore amico?» spaccò il ghiaccio Calum con un argomento delicato. «Non voglio pensarci, erano i migliori anni della mia vita.» sospirò con gli occhi lucidi. «Le cose belle non durano, io nascondevo il mio dolore dietro ad un sorriso, loro mi credevano forte e così continuavano.» guardò il cielo, e proprio quando si stavano conoscendo, cominciò a piovere. Malia si alzò immediatamente mettendosi in testa il cappuccio della felpa. «Credo sia ora di andare.» disse. «Allora ciao.» la salutò Calum prendendo la chitarra dal telo. «Ci vediamo.» gli sorrise per poi correre sotto la pioggia per tornare a casa.
scomparsanelvuoto: mi rialzai, con lo sguardo stanco, le mani tremanti, ma con la forza di un uragano.
nelprofondodegliabissi: trova qualcuno che ti faccia dimenticare il passato, la tristezza. Trova qualcuno che ti cambi la vita, che ti renda migliore. Trova qualcuno per cui valga la pena sorridere, malia.
[ #1YearOfAmnesia ]
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FanfictionAnche un semplice social network può aiutarti ad uscire dal tunnel della solitudine e del dolore. Original story by: heaventrxye Tutti i diritti riservati. [iniziata il 5/07/2015]