Capitolo 2.

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"Nicole, Ross e Elisa, congratulazioni siete dentro!" Appena Maurizio pronunciò i nostri nomi non potevamo crederci , ci unimmo in un abbraccio di gruppo , addirittura piansi dalla felicità, ce l'avevamo fatta!! Ci ricomponemmo e andammo verso di loro a ringraziarli "Siete state grandi." Disse Davide rivolgendosi soprattutto a me "Grazie davvero!" gli dissi entusiasta. Dopo averli congedati uscimmo dall'edificio saltellando ancora dalla felicità, ridemmo per tutto il tragitto, commentando i nostri giudici "Vabbè Salmo e Gem sono proprio tanta roba." disse Elisa "Bah, mica tanto..." Commentò Ross "Na bella visita oculistica Ross? Ti accompagno molto volentieri." Disse Elisa ridendo , tant'è che fece ridere anche me. Erano le 20:00 passate , il continuo brontolio della mia pancia mi stava avvertendo che aveva bisogno di cibo , questa volta feci guidare a Ross, alzai la schiena dal sedile "Ragazze , ma voi non avete fame?" Gli chiesi guardando entrambe "Si , cazzo! Ho lo stomaco che è diventato una voragine." Esclamò Elisa "Mc?" Propose Ross, e con un sonoro si accettammo, insomma un po' di cibo spazzatura dopo una giornata così stancante ci voleva no? Durante il tragitto accesi la radio e misi su Non se ne parla Elisa e Ross iniziarono a cantarla , io invece stavo in silenzio , ascoltando le parole attentamente osservando ogni minima cosa che vedevo dal finestrino, e pensando a questa occasione come una specie di "viaggio della maturità". Già, la Maturità. L'avevamo conclusa giusto qualche anno fa, tutte e tre con 80 eravamo sempre state delle studentesse abbastanza studiose.
Arrivate alla mc io e Elisa prendemmo posto in un tavolo vicino ad una grande finestra, mentre Ross si mise in fila per le ordinazioni. "Eli te ne rendi conto?!" le dissi con gli occhi che mi brillavano "Di duecento e passa gruppi che hanno partecipato alle audizioni abbiamo vinto noi!" Mi prese la mano stringendola delicatamente tra la sua"Nic ce lo meritiamo, dopo tutte le porte in faccia che ci siamo prese." disse Elisa "Oh si!" le risposi , Ross arrivò con i vassoi e prese posto affianco a me , addentai subito una patatina "Stasera facciamo qualcosa? Giusto per scaricare la tensione." chiesi "Ci sto!" rispose Ross e anche Elisa acconsentì. Più tardi andammo in discoteca e almeno per quella sera fummo tranquille.
Il giorno dopo partimmo per Milano  col cuore in gola , ci avevano detto che ci saremmo trasferite da loro, anche perché dovevano farci  firmare un contratto, un autista venne a prenderci e ci portò a casa loro, ci accolsero calorosamente e ci mostrarono le nostre camere: Noi non stavamo nella pelle: grazie alla vittoria in cui, in realtà, non avevamo mai sperato più di tanto avevamo un lavoro, una retribuzione e una florida carriera davanti.
La sera, dopo che ci fummo sistemate, cenammo tutti insieme ma io, Ross e Eli eravamo troppo stanche per uscire e la nostra serata finì lì. Non avevamo di che lamentarci però: facemmo conoscenza con i colleghi, sia breaker che rapper, e io e Eli avemmo la fortuna di scambiare due parole con Ensi, che era appena tornato dal tour, e che noi stimiamo molto. Davide non mi si avvicinò neanche una volta e dopo la cena uscì. Ma in fondo perché mi stavo preoccupando ? Non era niente per me e io non ero nulla per lui, eravamo solamente dei semplici colleghi.
La mattina dopo però si offrì di accompagnare me e le mie amiche per un giro in Milano centro, insieme a Ensi, El Raton e Salmo. Anche durante il giro non mi rivolse la parola, era continuamente perso nei suoi pensieri,  ma ebbi l'occasione di parlare con Salmo e El Raton: due persone fantastiche. Mi chiesero del gruppo, delle nostre esperienze, dei progetti; raccontai che Eli, Ross ed io eravamo amiche dalla seconda liceo, avevamo deciso di creare il gruppo durante l'ultimo anno dopo tantissimi anni di scuola di danza hip hop e che appena avevamo sentito dei provini eravamo corse a iscriverci, e poi questa opportunità era un trampolino di lancio e speravo di lavorarci per tutta la vita. Poi feci delle domande a loro: chiesi soprattutto il perchè della scelta di Gemitaiz di passare alla Tanta Roba. "Se vuoi farti conoscere dal grande pubblico" confessò Manuel "l'unico modo è quello" "Vendersi?" scherzai io, ma me ne pentii subito: "Anche tu?! non credere a tutte le cazzate che spara la gente" rispose quasi irritato "La Tanta Roba non controlla i testi, ti permette solo di farti conoscere dal grande pubblico. Guarda me, Maurizio o Ensi: i nostri testi sono cambiati solo perchè molti li dedichiamo ai fan o alla gente che non credeva in noi, ma soprattutto perchè siamo cresciuti ma per il resto...sempre uguali. Di sicuro non faremo la fine dei Dogo". Annuii. "E poi non sei una nostra grande fan? dovresti saperle già queste cose". Ignorai il neanche troppo velato sarcasmo e annuii nuovamente.
Quando arrivammo in Piazza del Duomo, vedemmo un gruppo di gente ammassata ,  si sentiva anche della musica: guardavano dei ballerini. Ci facemmo tutti strada tra la folla per vedere meglio e quando i ballerini chiamarono una persona dal pubblico  qualcuno con uno spintone mi buttò nel cerchio senza che me ne accorgessi e potessi rifiutare. Il panico. Rimasi un attimo immobile al centro, poi presi coraggio, tenni il tempo e cominciai a ballare. I miei colleghi erano a bocca aperta. Dopo un po' mi raggiunse anche Ross e incominciarono a fare il tifo. Quando finì la canzone ce ne andammo, accaldatissime, e molte persone , colleghi compresi ci fecero i complimenti; non capì perché Eli non era venuta a ballare.
La sera uscimmo andammo a sederci in un tavolo fuori da un locale quando Davide finalmente mi rivolse la parola "Devo prendere dell'erba, non è che mi accompagneresti?" Annuii con un mezzo sorriso e avvisammo gli altri che ci saremmo visti a casa e ci incamminammo, mentre li sentivamo ridere e fare battutine.
Mentre camminavamo a me tremavano le gambe. Di nuovo quella fottuta sensazione del cazzo, di nuovo quel senso di chiusura, ero di nuovo da sola, con LUI. Ci allontanammo dalle strade più trafficate del centro e non dicemmo una parola finchè incontrammo un tipo, Gem mi fece segno di aspettare mentre lui si avvicinava a quel tipo, si salutarono con un sorriso, sicuramente  si conoscevano da tempo, quando finalmente lo congedò si riavvicinò a me sedendosi nel muretto e prendendo dalla tasca tutto ciò che serviva per girare una canna,   L'accese aspirando avidamente e cominciò a parlare. Mi chiese di me, della mia vita, degli amici; gli raccontai tutto, o quasi: di Ross e Eli, della mia famiglia e del mio ex, che mi aveva fatto conoscere il rap italiano. Su quest'ultimo punto ci soffermammo molto:"Mi dispiace soprattutto perchè ho perso un amico. Ci conoscevamo da quando siamo nati ma stavamo insieme da un anno: era il mio migliore amico, ma sai, mi sono innamorata e lo era anche lui. Poi purtroppo, non chiedermi quando e come cominciammo a non andare più d'accordo, e mi ha lasciata; non ci parliamo da allora. Pensavo che saremmo stati insieme più a lungo, ma era ancora una ragazzina ingenua e infatti non è andata così.". Lui stranamente fu molto carino: mi porse la canna che accettai volentieri. "Guarda, te capisco come ti senti: sono stato lasciato due volte nella mia vita e non è stato pe niente facile. Ma quando le cose si mettono male e non si va più d'accordo è meglio mollare, poi ora che ho una carriera non ho più tempo pe ste cose." Disse amaramente , lo guardai quasi dispiaciuta per ciò che mi aveva detto , feci un ultimo tiro e gliela ripassai "È che ora mi sento sola. Cioè voglio dire essere single non è male, ma non è come avere una persona al proprio fianco " lui mi ascoltava attentamente, non si perdeva nemmeno una parola e a me piaceva che lui mi desse quel minimo di attenzione  "Lo vuoi un consiglio?"chiese buttando la canna ormai finita   "Si"  risposi titubante ma allo stesso tempo incuriosita "Non innamorarti mai! L'amore gioca brutti scherzi. Non è l'avere un ragazzo che ti farà felice. Goditi i tuoi amici e fregatene degli altri, pensa a crearti un futuro." Mi disse sicuro , spostai lo sguardo verso l'asfalto , lui invece non mi toglieva gli occhi di dosso , rimasi un attimo a corto di risposte , ma da lui una risposta del genere me l'aspettavo , insomma , si vedeva che tipo era , mi alzai presi fiato e subito dopo ricominciai a fargli domande "Sarei curiosa di sapere come è stata la tua ultima storia". Mi guardò allibito, poi rise. "Non so se è il caso" disse scuotendo la testa "Senti , ormai tu sai tutto di me, è ora di ricambiare sennò mi sentirò in colpa a vita per averti annoiato" dissi con un velo di sarcasmo "Ma ti ho chiesto io di farlo!" Disse lui alzandosi "Si, ok, però sono curiosa di sapere di più di te, non so se te l'ha mai detto nessuno ma sei abbastanza indecifrabile" lui si avvicinò di più e sorrise , un sorriso che mi faceva capire che avevo azzeccato, lui alzò le mani in segno di difesa  "Okay, mi arrendo, Cosa vorresti sapere?"                             "La vostra storia" lui scoppiò a ridere "E daje, non potresti chiedermi un altra cosa?" Chiese speranzoso "Bene, visto che fai tanto il prezioso andrò a casa." Risposi con tono lievemente deluso , feci per andarmene, ma lui mi prese per un braccio: "Dai vie qua che te racconto". In poco tempo seppi tutta la loro storia: amici anche loro da quando erano nati, si erano messi insieme poco prima che la sua carriera iniziasse, una volta iniziata lui era da un posto all'altro e da lì avevano sempre vissuto una relazione a distanza; e così si sono lasciati: "La distanza ci ha lentamente allontanato, e credo che lei mi abbia pure tradito" i suoi occhi si fecero più cupi  ad ogni parola che aveva pronunciato riguardo quell'argomento, sicuramente era ancora qualcosa che lo toccava profondamente.   "Mi dispiace" dissi , e non era una frase buttata così per dire giusto per consolazione , ma ero dispiaciuta davvero.
Non me ne ero accorta, ma mentre parlavamo eravamo arrivati sotto casa; entrammo , erano le due del mattino e nessuno era ancora tornato. Andammo in camera sua e dopo aver dato un'occhiata in giro mi sedetti sul letto perchè ero stanchissima, mi guardai intorno , la sua camera era come me l'aspettavo , incasinatissima! lui si sdraiò di fianco; "Guarda che te puoi sdraiare , non ti mangio." Lui rise e poco dopo lo seguì , la sua risata mi piaceva,  era forte , ma allo stesso tempo ti dava una botta di serenità.  "Sei davvero strana" disse appoggiando la testa sul cuscino, lo guardai stranita e mi sdraiai accanto a lui "E tu invece?come sei?" Si girò sul fianco , sentii il suo respiro caldo sul mio collo e i brividi mi pervasero la schiena. "Sono strano." Mi sussurrò in tono sensuale, e ancora brividi, ma non lo guardai. "Allora il principio è lo stesso" non rispose, tant'è che mi sentii stupida e quel silenzio assordante mi stava dando ai nervi , stavo decidendo se alzarmi o stare ancora così affianco a lui in silenzio, ma  le sue braccia possenti e tatuatissime mi avvolsero,  sorrisi lievemente senza farmi vedere da lui e appoggiai la testa sul suo petto. "Sei bravo a cambire discorso eh?". Rise. Profumava di erba e vestiti puliti. Parlammo ancora un po' ma io ero stanca e a un certo punto chiusi gli occhi; lui mi diede un bacio sulla fronte: aprì gli occhi e alzai la testa di scatto "Allora non sei così freddo come sembri!" Dissi con tono scherzoso  "Ma non stavi dormendo?" Domandò , Non gli risposi mi limitai soltanto a riappoggiarmi sul suo petto per poi chiudere gli occhi e addormentarmi.

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