Capitolo 9.

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Pov Gemitaiz

Cazzo, io a festeggiare stasera non ci volevo prorpio andare. A festeggiare cosa poi? Il fatto che ancora una volta non fossi riuscito a dichiararmi a Nicole?

Scesi in salotto, mi buttai sul divano e dopo pochi secondi sentii scendere le scale e arrivò Nic. In orario, bellissima e sorridente, come sempre. Mi alzai dal divano con uno scatto. "Pronta?" chiesi. Che domanda del cazzo. Ovvio che era pronta. "Sì" sorrise. Salutammo i miei, uscimmo di casa e ci incamminammo verso il locale sul lungomare. Si sentiva solo il rumore dei nostri passi sul vialetto di casa, così dissi: "In realtà stasera non avevo molta voglia di uscire...ma mi ha chiamato Madman che a sorpresa sta passando le vacanze nello stesso posto, e a lui non posso dire di no". Sorrisi. Quel fottuto del mio migliore amico, sempre in mezzo quando non deve. "Capisco" rispose Nicole. Cercai di indovinare quello che non aveva il coraggio di chiedere: "Comunque non ci sono rimasto male per la conversazione con Marta. Tanto ci siamo già lasciati da mesi ormai" "Perchè sei così strano allora?". Beccato. "Lo scoprirai presto" dissi infine. Ma mi ero fregato da solo: sapevo che lei era curiosissima, mi avrebbe tartassato tutta la sera per saperlo. Però meglio così: sarei stato costretto a dichiararmi. Me l'aveva già presa Mauri, non potevo lasciare che a causa del mio orgoglio me la rubasse qualcun'altro. Era la serata giusta.

Pov Nicole
Fanculo tutto, era la serata giusta. Piuttosto l'avrei preso da parte e gliel'avrei detto, non potevo aspettare che passasse un altro giorno. Ma lui cosa aveva da dirmi? Non riuscivo proprio a capire perchè fosse così giù...se non era per Marta allora per cos'era?

I miei pensieri facevano rumore, perchè non mi ero accorta che era calato un silenzio tombale tra di noi; fortunatamente però arrivammo al locale. Era situato alla fine di un lungo molo e arrivava della musica hip hop, penso fosse "99 problems" di Jay-Z; quando entrammo trovammo subito Madman che, in atteggiamento da organizzatore di eventi, ci salutò calorosamente e ci indicò il nostro tavolo con un "Vi raggiungo tra un attimo". Il locale aveva luci soffuse, era rotondo, non grandissimo, arredato tipo come una nave dei pirati e l'età media degli esseri umani lì presenti doveva essere intorno ai 25 anni o giù di lì. Non facemmo in tempo a sederci che arrivarono degli amici di Mauri a salutarlo. Molti mi ammiccavano e rivolti al mio amico dicevano cose come: "Hai già rimpiazzato Marta eh?" oppure "Te le cerchi giovani ora?" e io arrossivo mentre Davide rideva.

Prendemmo da bere ma dopo un'ora Madman non ci aveva ancora raggiunti e noi ci stavamo annoiando parecchio. "Quello stronzo mi ha fatto venire e non mi caga neppure" sbottò a un certo punto Davide "Andiamo a fare un giro sulla spiaggia, ti va?".

Era la mia occasione.

Era la mia occasione. E questa volta non avrei fallito.

"Molla sto telefono" mi disse Davide. "Ma devo rispondere a Eli!" risposi. Mi rimisi a scrivere ma tempo due secondi e Davide mi strappò il telefono dalle mani. Merda, stavo raccontando a Eli di lui! "Ridammelo!" strillai tentando di prenderglielo dalle mani con vani risultati; dopo mille tentativi lui mi fece inciampare apposta e ci rotolammo sulla sabbia finchè non finii seduta sopra di lui. Con un gesto veloce gli presi il cellulare dalla mano con un'esclamazione di vittoria. Ma a lui non interessava il cellulare. Mi guardava dritto negli occhi. Cominciò ad accarezzarmi la gamba e poi con la mano salì fino al viso per accarezzarmi la guancia. Io capii e mi abbassai verso il suo viso. Sfiorai le sue labbra con le mie, lo feci aspettare qualche secondo e poi finalmente lo baciai. Quando ci staccammo scoppiammo a ridere e dissi "Certo che non è la posizione più comoda per baciare qualcuno!". Mi sorrise. Mi spostai dal suo ventre e mi sdraiai di fianco a lui; fissavamo entrambi il cielo stellato in silenzio. "Bene" dissi infine "Che facciamo ora?" "Tu che vuoi fare?". Attesi alcuni secondi per ordinare le parole, poi presi un respiro profondo:"Io ti amo Davide, e il mio unico desiderio in questo momento è stare con te". Girò la testa per guardarmi:"E Mauri?" "Mauri è stato un enorme errore...". Calò di nuovo il silenzio. "Anche io ti amo Nic" cominciò "Credo di essermi innamorato di te quando ti ho vista la prima volta nel corridoio di quell'edificio, ti ricordi? Da quel giorno non mi sei più uscita dalla testa. Poi quando ho scoperto che piacevi anche a Mauri è stata la fine, sapevo che ci avrebbe messo meno tempo di te a conquistarti...e così è stato" "Basta riesumare passati imbarazzanti" "Ti penti di essere andata a letto con Mauri?" "Non è quello! Ma continua il tuo discorso". Scoppiò a ridere. "Ti sta venendo il diabete vero?" "Solo un pochino" dissi ridendo mostrandogli la linguaccia. "Ma perchè non me l'hai detto prima?" "Beh ti vedevo bene con Maurizio...e poi ogni volta che provavo a parlarti qualcosa mi disturbava...vedi oggi". Scoppiammo a ridere. "Comunque anche io voglio stare con te..." "Ce la faremo?" "Perchè non dovremmo?" "Perchè io a ottobre comincio l'università a Torino, non sarò sempre a Milano...e tu andrai in giro a fare concerti...non finiremo come con Marta?". Tacque per un periodo che mi parve interminabile. "Io dico che per ora dobbiamo provarci, al resto penseremo più tardi...ora come ora non ho intenzione di lasciarti andare" "Hai ragione" annuii. Poi ripresi "E per l'età?!" "Non mi sembra che sia mai stato un problema tra noi..." "Ma a te non da fastidio stare con una così piccola?" "Nic, stando con te la differenza di età non si sente nemmeno..." "Comunque, cos'era quella cosa che dovevi dirmi? Perchè eri così pensieroso?" "Perché per l'ennesima volta non ero riuscito a baciarti..." "E io che pensavo fosse per Marta..." "No no, mi sono scordato dei miei problemi con Marta nel momento esatto in cui ti ho incontrata...". Gli sorrisi. "Dai andiamo a casa" disse; ci alzammo, mi prese per mano, ci scambiammo un altro bacio e ci incamminammo verso casa. Arrivammo, Davide prese le chiavi dalla tasca e aprì il portone. I suoi genitori non c'erano, sapevo che erano a cena da alcuni amici. Davide senza dire nulla mi prese per mano e mi portò verso la sua camera, iniziò a baciarmi il collo, chiusi gli occhi godendomi il momento. Gli accarezzai il viso e premetti le mie labbra sulle sue. Era un bacio casto che subito si trasformò in uno molto passionale. Mi fece sdraiare sul letto, e delicatamente si mise su di me. -Ho così voglia di fare l'amore con te!"- disse lui, tra un bacio e l'altro. Arrossii, e questa frase non fece altro che aumentare la mia voglia di averlo ancora di più. -E allora non perdiamo tempo.- sussurrai guardandolo negli occhi. In pochi attimi la stanza era piena dei nostri respiri, dei nostri baci , e dei nostri gemiti. Mentre noi facevamo l'amore fino a quando non avremmo avuto abbastanza.

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