Il solito

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Avere del tempo per pensare non è mai una bella cosa. Ma purtroppo in questo momento ne ho fin troppo. L' oscurità della mia stanza mi culla in un modo inquietante, per quanto sia arredata in modo accogliente. Chiudo gli occhi per rilassarmi e vedo bianco. Quella parete maledetta era l unica cosa che riuscivo a guardare. Gli occhi delle persone erano troppo VIVI per poter essere visti da me. Di certo quando suonarono il campanello non mi aspettavo certo di ritrovarmi di fronte mia zia in lacrime con due agenti di polizia dietro. Mamma, papà e Ash erano partiti di pomeriggio a Copenaghen per le sue solite visite e sarebbero dovuti tornare verso le 8:00. Purtroppo mentre percorrevano l'autostrada che va dal capoluogo fino a Dragør, l'auto si è schiantata contro un camion dei vigili del fuoco. La mia intera famiglia è stata uccisa mentre io a casa mia preparavo degli stupidi
cupcake di merda. E l'unica cosa che,dopo che aprii la porta, mia zia riuscì a dire per 'consolarmi' fu "Sei fortunata a non essere andata con loro". Ma non mi lamento, in fondo neanch' io saprei cosa dire in casi del genere. Però non ho pianto. Quando arrivai all'ospedale in cui si trovava la mia famiglia mi fecero sedere fuori dalla porta in cui si trovavano. I poliziotti parlavano con i medici in una stanza. Mia zia era distrutta; lei, che parlava sempre, non disse neanche una parola fino a che non si alzò e si appoggió al distributore automatico. Provò una specie di conversazione con me, ma di che cosa diavolo potevi parlare quando i tuoi genitori e il tuo fratello maggiore erano appena morti in un incidente stradale e tu eri completamente sola??? Senza dire niente contro zia. Successivamente arrivarono molti altri amici e parenti e io continuavo a fissare il muro. Ora, a un anno da tutto questo, mi ritrovo nella mia "camera"a casa di zia. Già, morta la mia famiglia io andai in affido alla sorella di mamma, appunto, zia Mary. Siccome è quasi l'ora di cena, comincio a scendere le scale per arrivare in cucina,dalla quale arriva un profumino delizioso. "Che cucini zia?"chiedo avvicinandomi. Indossa un grembiule bianco tutto macchiato di sugo. "Sto provando a fare il cous cous con il pesce... ti ricordi quando l'avevo cucinato a capodanno? Mi era uscito abbastanza bene e ora voglio provare a rifarlo." Mentre dice queste parole dalla porta entra zio Paul, suo marito. Lo saluto e mi siedo a tavola. Dopo aver mangiato e aver visto un po di tv salgo in camera. Tra un po comincerà la scuola e non posso neanche pensare che dovrò tornare a svegliarmi presto ogni mattina. Sdraiata sul letto prendo il mio libro preferito "Il giovane Holden" e lo inizio a rileggere per la milionesima volta. Sento che la mia vita è così monotona, banale, scontata. È tutto ogni giorno perfettamente uguale al resto degli altri giorni. Un'asfissiante tristezza mi circonda.

Finalmente meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora