Mi sveglia come al solito, mi alzai con molta fatica, la testa martellava di dolore sgranai gli occhi e mi accorsi che quella non era la mia stanza, mi guardai attorno, c'erano così tante medaglie.
Mi spavaentai, dove ero finita? Che era sucesso? L'unica cosa che riuscivo a pensare era sto maledetto male alla testa.
Sentì qualcosa girarsi, i miei occhi si riempirono di lacrime, avevo paura, li vicino al letto, c'era un divano bianco di pelle, notai subito qualcuno, presi velocemente la lampada che trovai sul comodino e lentamente mi avvicinai al divano, inciampai in una ciabatta e l'uomo che stava dormendo si alzó, con i capelli scompigliati quegli occhi così grandi e vivi, non appena mi vide scoppió a ridere- cosa ci fai con quella lampada li?-
- Aaron? Che ci faccio io qui?-
- non ti ricordi proprio nulla eh?-
Ricordi deboli mi invasero la mente, mi ricordai di aver bevuto tanto e mi ricordai della morettina
- no, e non so che ci faccio qui-
- eri ubrica, ogni ragazzo ti si avvicinava con brutte intenzioni e a te sembrava non importartene, poi uno ti si è avvicinato e ti ha preso per la mano e ti stava portando fuori, io fortunatamente ero li vicino e ho visto tutto, così ti ho preso e ti ho portato a casa mia-
Sorrise, era così bello
- ma Cristina?- dissi velocemente
- si sarà preoccupata di non avermi trovata--l'ho chiamata quando siamo arrivati, lei è andata da Josh a dormire, ha detto di chiamarla quando ti saresti alzata!-
- grazie Aaron- dissi con un leggero sorriso, questo ragazzo mi aveva salvato la vita, chissa cosa sarebe sucesso se fossi andata via con quello pensai
- lo rifarei altre mille volte, andiamo a fare colazione? - disse con un sorrisone
- certo-
Scendemmo dalle scale e ci trovammo in questa cucina gigantesca
Non riuscivo ancora ad orientarmi bene, e vedevo offuscato la testa non passava
- testa?- mi guardó Aaron
- si, sto malissimo-
Scaldó del acqua e mi preparó un thè caldo, poi disse
- mangia qualcosa prima di prendere la medicina-
- si mamma- rise
Dio se era bello quando rideva
aprì una busta e tiró fuori dei cornetti appetitosi, avevo l'acquina in bocca solo a guardarli, ne assaporai subito uno e presi la tanto attesa medicina
- senti scusa se ti ho rovinato la serata ieri, non volevo-
- non l'hai rovinata ma che dici- disse come se fosse la cosa più normale del mondo salvare un ubriacona che stava sul punto di finire in coma etilico
- si insomma, quando ero ancora lucida avevo visto che stavi parlando con una ragazza mora e magari vi ho rovinato la serata-
- ma chi Francesca? -
Si chiamava Francesca allora.. Mi salì il nervoso, lo guardai e accenai un sorriso tirato
- Francesca è mia sorella- disse
Sua sorella? Dio che scema che son stata
- tua sorella? -
- si avevo visto che stava esagendo con i bere e sono andato da lei, le ho detto di andare a casa-
Oddio che stupida, stupida, stupida
- tu non dovreati bere così tanto sai- accenó un sorrisone
- ehm, pa situazione di è sfuggita di mano, cercheró di non bere più-
- hai da fare domani sera?-
Il mio cuore inizió a martellare
- n-nno-
- ti vengo a prendere alle 19.00-
Arrossì di colpo, avevo un appuntamento, lo dovevo dire a .. Cazzo Cristina
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Le parole che non ti ho detto
RomanceAriel, 18 anni bellissima, frequenta il penultimo al liceo, ragazza solare e gioiosa, ultimamente le sue giornate iniziano col piede sbagliato perchè fa incubi terribile, dove al suo risveglio ricorda molto poco. Grazie a Cri, sua migliore amica co...