CAPITOLO 4

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Sento due mani stringermi il mio lato B.
Mi giro di scatto e trovo lui con il suo sorriso da perfetto bastardo.
"Che bel lato B che hai.Non è che ti andrebbe di farmi un pensierino?" chiede lui.
"Scusa ma la sfigata non ha proprio voglia. ora mai." rispondo io,con il suo stesso sorriso da bastarda.
Li lascio un bacio a fior di labbra,proprio solo per stuzzicarlo.
Mi giro e vado verso la palestra,sorridendo da ebete toccandomi ancora le labbra.
Apro la porta degli spogliatoi femminili,e mi cambio in modo da essere più comoda.
*pantaloncini blu corto che arriva appena sotto il sedere e una maglia bianca con su scritto "Adidas"*
Raccolgo i capelli in una coda alta e mi avvio verso la palestra.
Per tutta la sera rimano a giocare a Basket e a correre nella palestra.
Alle 24:06,sento delle mani applaudire dopo aver fatto un canestro.
Mi giro di scatto,e vedo Ruggero.
"Che ci fai qui a quest'ora?" chiede lui avvicinandosi a me.
"Potrei fare la tua stessa domanda.Non sei a scoparti una delle tue Puttanelle,pasquarelli?"
Rispondo io tenendo al fianco sinistro la palla da basket.
"Stasera no.Dai facciamo due tiri" risponde a sua volta sorridendo.

"Ahahahaha si che idiota."affermo io "comunque grazie per essere rimasto a fare due tiri con me.Domani stessa ora,Stesso posto?" chiedo sorridendo.
"Stessa ora stesso posto." risponde lui strimgendomi la mano,entro nella mia stanza e solo ora noto che sono le 4 del mattino.
Tolgo le scarpe e i pantaloni,rimanendo in mutande e maniche corte.
"Perché sei arrivata così tardi?"
"Oddio.."sospiro io"mi hai fatti perdere 20 anni di vita." affermo io.
Spero che abbiate capito chi sia,era logico.
Il mio compagno di stanza,Jorge.
Non mi importa molto il fatto che io sia solo in mutande e maniche corte,non sono troia però.
"Ero con Ruggero.Che c'è sei già geloso il secondo giorno?" dico io con aria da sfidante.
"No,ma mi fa ridere*ride*il fatto che esci con lui..ahahaha.Lui è come me,prende i miei scarti."afferma lui.
"Stavolta non è cosi.Io non sono un tuo scarto,e mai lo sarò" rispondo io avvicinandomi all'armadio.
Prendo un leggins stretto nero e me lo infilo.
"Sarai mia." sussurra lui al mio orecchio destro.
Quelle parole mi fanno rabbrividire,(si dice cosi?)poi con la sua voce roca.
Prendo una felpa,si le ho trovate erano solo al fondo dell'ultima valigia.
Come solito prendo le cuffie,telefono e il libro.
Salgo sulla finestra ma per poco non cado.
Di colpo sento due mani tenermi stretta le gambe,senza quelle mani sarei caduta dal 4° piano.
"G-grazie" ringrazio.
"Niente,ma stai più attenta se non vuoi farti un volo dalpiano.Ma dov'é che vai tutte le sere al posto di dormire?" chiede incuriosito Jorge.
"Sul tetto.Vuoi venire?" chiedo gentilmente.
Si,okay.Io e lui siamo partiti male,ma voglio darli una specie di seconda opportunità.
Arrivati sul tetto,ci sediamo vicini.
"Allora..ora mi spieghi perché vieni sempre qui sopra?" chiede lui.
"Sai,la notte è troppo bella per dormire.Guarda,le stelle,il buio.Non ti sembra stupendo?" chiedo io ammirando il cielo.
"Qui di stupendo ci siamo io e te" afferma lui.
Si sta avvicinando.No.Oddio.
Sta succedendo davvero?Lo lascio fare?
Ma si,tanto se non si corrono dei rischi..che vita è?
Lo spingo fino a far appoggiate la sua schiena sulle tegole,per poi mettermi a cavalcioni su di lui.
Mi avvicino al suo viso,e gli di dei baci sul collo che lo fanno ansimare.
La Stoessel fa colpo,eh?
Gli mordo il lobo dell'orecchio sinistro e passo dall'altro lato del collo e faccio la stessa cosa.
Poi mi avvicino lentamente alla su bocca ed ecco le nostre labbra unirsi.
Non lo faccio durare molto, non voglio che lui creda che sia una preda facile.
"È sbagliato." sussurro vicino al suo orecchio destro.
Lui non risponde ma si limita a stendersi,e cosi faccio anche io.
Rimaniamo sul tetto fino alle 8.

ti ruberó il cuore,Stoessel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora